Entriamo nel nuovo anno con un tema sempre attuale che può servire da incoraggiamento per tutti coloro che stanno per avviare una nuova attività, ad entrare nel mondo del lavoro o intraprendere una carriera da libero professionista.
Hai già sentito parlare di Flat Tax, regime forfettario, partita Iva forfettaria? Si tratta dell’unico regime fiscale agevolato in Italia, garantito a tutti coloro che non superano determinate soglie di fatturato e che rispondono ad altri requisiti. A quasi sette anni dalla sua introduzione, andiamo alla ricerca di novità, modifiche, riforme e aggiustamenti. Cos’è, quali sono i vantaggi, i requisiti, la tassazione, i limiti del regime forfettario e cosa devi fare per usufruirne. Ma soprattutto, cosa cambia rispetto al 2020?
Il regime Forfettario è disciplinato dalla legge n. 190/2014, in seguito modificata dalla legge n. 208/2015, che ha introdotto, a partire dal primo gennaio 2015, il nuovo regime fiscale. Tale regime è stato successivamente ristrutturato a partire dal 1° gennaio 2019 dalla Legge n 145/2018 e dal Ddl di bilancio 2020 (D.L. n 124/2019).
In sintesi, possiamo affermare che il cuore del regime forfettario è l’aliquota agevolata sul reddito imponibile. In particolare, prevede una tassazione del 15%, che scende fino al 5% per nuove attività che hanno meno di cinque anni, è il caso delle start-up.
Ci sono precisi requisiti per poter usufruirne così come motivi di esclusione.
Iniziamo col dire che, poiché il regime forfetario è un regime naturale, i contribuenti che già svolgono un’attività idonea vi accedono direttamente. Mentre le nuove attività che pensano di rientrare nei requisiti richiesti sono tenute a comunicarlo in fase di dichiarazione di inizio attività.
Non si tratta quindi di una scelta, bensì di un’opzione. L’omessa indicazione sulla dichiarazione dei redditi non è causa di esclusione ma di sanzione.
La partita IVA forfettaria ti interessa se:
- Sei un libero professionista o hai una ditta individuale e non superi i 65.000 euro di ricavi o compensi percepiti (nel caso di codici ATECO multipli e differenti, bisogna sommare i compensi delle diverse attività).
- Non superi i 20.000 euro di spese per personale dipendente e accessorio.
Fino ad ora fa al tuo caso? Vediamo per quale motivo potresti comunque esserne escluso:
- ti avvali già di regimi forfettari di dichiarazione del reddito e di partite IVA speciali;
- non risiedi in Italia. A meno che tu non sia residente di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che generi scambio di informazioni e produca in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato;
- ti occupi di cessioni di terreni edificabili, fabbricati e mezzi di trasporto nuovi;
- eserciti un’attività d’impresa o autonoma rispetto a datori di lavoro (o soggetti direttamente o indirettamente ad essi riconducibili) con i quali sono in corso rapporti di lavoro;
- partecipi a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari il cui lavoro è riconducibile a quello individualmente;
- lo scorso anno hai superato i 30.000 euro di reddito attraverso lavoro dipendente, assimilato o pensioni (a meno che quel rapporto lavorativo non sia cessato).
Ci sei ancora? Ora viene il bello…
Quali sono i vantaggi del regime forfettario?
- La già citata imposta unica al 5% per i primi 5 anni (di una nuova attività o startup), al 15% dal sesto anno in poi.
- La tua età non conta: nessun limite anagrafico.
- Oltre ad essere economicamente vantaggiosa è intuitiva e facile da gestire
- È esente da IVA in fattura.
- Non si applica la ritenuta d’acconto.
- Non sei obbligato alla fatturazione elettronica.
- Se sei un artigiano, un fornitore di servizi o un commerciante c’è uno sconto del 35% sui contributi INPS.
Insomma: anno nuovo, vecchio regime forfettario. La legge di Bilancio 2021 non ha introdotto particolari novità e modifiche per le partite IVA in regime forfettario, principalmente perché il provvedimento adottato nel 2015 e rinnovato nel 2019 ha raggiunto una certa stabilità almeno per il momento.
Per l’apertura di una partita IVA in regime forfettario, è sempre consigliabile affidarsi ad uno commercialista per svolgere quest’operazione con più serenità, esenti…da dubbi ed errori.
Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
www.mauriziomaraglino.it