Italia 2025: crescita economica moderata e sfide sociali in un paese che invecchia

Il Rapporto Annuale 2025 dell’Istat dipinge un’Italia in lenta ripresa economica, ma ancora alle prese con sfide strutturali come il calo demografico, la bassa produttività e le disuguaglianze sociali. Mentre la Germania affronta il suo secondo anno di recessione, l’Italia cresce dello 0,7%, trainata dai consumi e dagli investimenti, ma con un’occupazione che, seppur in aumento, risente di una produttività in calo.

Economia e Ambiente: luci e ombre

Nel 2024, il Pil italiano è cresciuto moderatamente, superato da Francia (+1,2%) e Spagna (+3,2%). Tuttavia, la produttività del lavoro è diminuita dello 0,9%, riflettendo una specializzazione in settori a basso valore aggiunto. L’inflazione si è attestata all’1,1%, più bassa rispetto alla media europea, ma con segnali di ripresa nei primi mesi del 2025.
Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil, mentre il bilancio è migliorato grazie alla riduzione degli oneri del Superbonus. Sul fronte ambientale, la produzione di energia rinnovabile è triplicata dal 2005, ma l’Italia resta indietro rispetto ai partner europei, con il 49% dell’energia elettrica prodotta da fonti pulite.

Demografia: un Paese che scompare

La popolazione italiana continua a diminuire, raggiungendo 58,9 milioni di residenti al 1° gennaio 2025. Il saldo naturale è negativo (-281mila unità), compensato solo in parte dall’immigrazione (+244mila). La denatalità è record: 1,18 figli per donna, mentre l’età media si alza, con il 24,7% della popolazione over 65.
L’emigrazione di giovani laureati è un’emergenza: nel 2023, 21mila under 35 hanno lasciato il Paese, con solo 6mila rientri. Intanto, le famiglie si frammentano: il 36,2% sono single, mentre le coppie con figli scendono al 28,2%.

Lavoro e Disuguaglianze: occupazione in aumento, ma precaria

Nonostante il tasso di occupazione abbia toccato il massimo storico (62,2%), l’Italia resta fanalino di coda in Europa, soprattutto per giovani e donne. Il Mezzogiorno è il più colpito, con un tasso di disoccupazione doppio rispetto al Nord.
La povertà assoluta coinvolge 5,7 milioni di persone (9,7% della popolazione), con picchi del 35,1% tra le famiglie straniere. Il 23,1% degli italiani è a rischio di esclusione sociale, con divari territoriali marcati: al Sud, il 39,8% delle famiglie è vulnerabile.

Salute e Generazioni: anziani più longevi, giovani più fragili

La speranza di vita è aumentata (81,4 anni per gli uomini, 85,5 per le donne), ma gli anni in buona salute diminuiscono, specialmente per le donne. Il disagio psicologico è in crescita, con giovani e anziani i più colpiti.
Le nuove generazioni mostrano stili di vita meno salutari: obesità in aumento, consumo di alcol fuori pasto raddoppiato e calo dell’attività fisica. Intanto, il sistema sanitario fatica: il 9,9% degli italiani rinuncia alle cure per liste d’attesa o motivi economici.

Conclusioni: sfide per il futuro

Il Rapporto sottolinea l’urgenza di politiche per la natalità, la formazione digitale e la produttività. Senza interventi, il declino demografico e la stagnazione economica rischiano di aggravarsi, lasciando l’Italia indietro nell’Europa del 2025. La sfida è trasformare le criticità in opportunità, puntando su innovazione, sostenibilità e inclusione.

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