AI, green deal e crisi globali: così si trasforma la dogana nel racconto di 10 anni di C-Trade

Nel panorama del commercio internazionale, le dogane non rappresentano più soltanto un passaggio formale, ma assumono un ruolo chiave nella tutela della sicurezza, della legalità e dell’efficienza delle transazioni globali. Oggi il comparto doganale sta attraversando una trasformazione profonda, guidata da quattro forze principali: digitalizzazione, sostenibilità ambientale, revisione della normativa europea e crescente instabilità geopolitica.

Questo scenario dinamico fa da cornice al decennale di C-Trade, prima società italiana ad aver adottato un approccio integrato alla consulenza doganale, che ha celebrato il suo decimo anniversario il 20 giugno scorso (sopra, un’immagine dell’evento durante il quale C-Trade ha festeggiato il suo decennale insieme a clienti, partner e collaboratori).

Fondata nel 2015 da Lucia Iannuzzi e Paolo Massari, C-Trade ha saputo leggere in anticipo le evoluzioni del settore, diffondendo la cultura doganale e sostenendo le imprese italiane in un mercato globale sempre più competitivo e interconnesso.

La ricorrenza è stata l’occasione per riflettere sui cambiamenti più rilevanti che hanno interessato il settore negli ultimi dieci anni.

La svolta digitale e l’intelligenza artificiale: verso una nuova dogana

La trasformazione digitale non è più un’opzione, ma un passaggio obbligato. Strumenti come lo sportello unico doganale e i sistemi informatizzati di gestione del rischio sono diventati fondamentali per garantire controlli più rapidi, mirati ed efficienti. Documenti come la revisione della Convenzione di Kyoto e il SAFE Framework dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane hanno promosso un uso più intelligente dei dati, rafforzando la cooperazione tra pubblico e privato.

Il Modello Dati OMD 4.0 rappresenta oggi lo standard per favorire l’interoperabilità tra i vari sistemi e le autorità coinvolte. “Ma l’innovazione non si arresta: l’integrazione dell’intelligenza artificiale e delle analisi predittive sta modificando le pratiche operative, aprendo nuove opportunità ma anche nuove sfide sul piano giuridico e gestionale”, spiegano Iannuzzi e Massari.

Transizione ecologica e CBAM: sostenibilità con pragmatismo

La sostenibilità ambientale entra ufficialmente nell’ambito doganale con l’introduzione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM). “Dopo una prima fase pilota, l’Unione Europea ha recentemente adottato il pacchetto di semplificazioni ‘Omnibus I’, che conserva l’ambizione ecologica, ma riduce il carico burocratico per le piccole e medie imprese”, sottolineano i fondatori. L’introduzione della soglia di 50 tonnellate annue per l’esenzione dagli obblighi e le nuove modalità di dichiarazione segnano un progresso verso una dogana più equa, verde ed efficiente.

Riforma doganale UE: dati, imprese e semplificazione al centro

In ambito europeo è in corso una profonda revisione dell’Unione doganale. “La nuova impostazione ruota attorno a tre assi fondamentali: una cooperazione rafforzata con le imprese, controlli intelligenti e una gestione centralizzata dei dati. L’obiettivo è garantire maggiore trasparenza, regolamentare in modo più efficace le piattaforme e-commerce – equiparandole a veri e propri importatori – e introdurre un sistema semplificato per le spedizioni di modesto valore”, evidenziano Iannuzzi e Massari. In un contesto segnato dalla rapida espansione del commercio elettronico, queste innovazioni risultano indispensabili.

Geopolitica e commercio: l’incertezza diventa regola

Sul fronte internazionale, le relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea sono sempre più influenzate da instabilità e incertezza. Tra le minacce incombenti si segnalano nuovi dazi americani, la possibile abolizione della soglia “de minimis” e tensioni politiche interne agli USA, tutti elementi che rischiano di compromettere la competitività delle imprese europee, italiane incluse. “I settori strategici del Made in Italy, dalla meccanica all’agroalimentare, potrebbero subire contraccolpi economici ingenti, stimati in miliardi di euro in termini di costi doganali”, avvertono i due esperti.

“E i rischi non finiscono qui: le ripercussioni delle reazioni iraniane ai recenti attacchi militari potrebbero coinvolgere il traffico commerciale globale – dallo Stretto di Hormuz al Canale di Suez – sollevando interrogativi sul rispetto del diritto internazionale e sull’evoluzione di altri conflitti, come quello in Ucraina. Il ruolo delle dogane, in questo scenario, rimane ancora incerto e fluido”, aggiungono.

Verso una nuova cultura doganale

Nel contesto attuale, caratterizzato da rapide trasformazioni normative, conflitti geopolitici, crescita dell’e-commerce e transizione ambientale, è fondamentale adottare una visione doganale nuova. Un approccio non più solo reattivo, ma proattivo, consapevole e integrato.

C-Trade nasce proprio con questa filosofia: fornire alle aziende strumenti, competenze e visione strategica per affrontare le sfide odierne e prepararsi a quelle future. A dieci anni dalla fondazione, celebrati insieme ad aziende e professionisti del settore, la società ribadisce l’importanza di agire con lungimiranza, evitando di intervenire solo a emergenza già in corso.

“Oggi guardiamo avanti – affermano Lucia Iannuzzi e Paolo Massari – con lo stesso entusiasmo e spirito di collaborazione che ci ha accompagnati fin dall’inizio”. E concludono: “La nostra missione è trasmettere sapere, aggiornare costantemente e affiancare le imprese: perché dietro ogni attività ci sono le persone, e l’innovazione più potente è quella che valorizza proprio le persone”.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.