Inflazione stabile all’1,7% a luglio, ma volano i prezzi alimentari (+3,8%)

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Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di luglio 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione del +0,4% su base mensile e del +1,7% su luglio 2024 (come nel mese precedente).

La stabilità del tasso di variazione tendenziale dell’indice generale sintetizza andamenti differenziati dei diversi aggregati: accelerano i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,7% a +3,1%), dei Servizi vari (da +1,6% a +2,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +3,4%); decelerano i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +22,6% a +16,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +2,6%) e si accentua la flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -5,8%).

Nel mese di luglio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta invariata (a +2,0%), mentre quella al netto dei soli beni energetici aumenta lievemente (da +2,1% a +2,2%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua moderatamente (da +0,9% a +0,7%), come anche quella dei servizi (da +2,7% a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni aumenta, seppur di poco, portandosi a +1,9 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +2,8% a +3,4%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +2,3%).

La variazione congiunturale positiva dell’indice generale è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+1,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0%), degli Energetici regolamentati (+0,9%), dei Servizi vari (+0,6%) e degli Alimentari lavorati (+0,5%); scendono invece su base mensile i prezzi degli Alimentari non lavorati (-0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione pari a -1,0% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e a +1,7% su base annua (da +1,8% del mese precedente).

Il commento

A luglio 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione è stabile all’1,7%, per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati.

Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici (-4,0% da -2,1% di giugno) e accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,3%).

Nel comparto dei servizi, si registrano tensioni sui prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,4% da +2,9%) e dei Servizi vari (+2,2% da +1,6%), mentre decelerano quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,6% da +3,2%). A luglio il tasso di variazione su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” sale (+3,4% da +2,8%), mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2,0%).

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