HCOB PMI®Composito dell’Eurozona: a inizio del terzo trimestre, l’eurozona registra una maggiore crescita, restando però debole

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L’economia dell’eurozona continua il suo andamento espansionistico in questo inizio secondo semestre, estendendo l’attuale sequenza di crescita a sette mesi. Tuttavia, il tasso di incremento dell’attività economica è rimasto fiacco e più debole della media d’indagine, con una domanda stagnante che frena la produzione. Anche l’occupazione nell’eurozona ha fatto timidi passi avanti, nonostante sia aumentata per il quarto mese consecutivo e al tasso più elevato in poco più di un anno. In merito alla fiducia, l’ultima indagine ha indicato un lieve calo di ottimismo.

Una volta destagionalizzato, l’Indice HCOB PMI® della Produzione Composita dell’Eurozona, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, è salito a luglio a 50.9 da 50.6 di giugno. Il rialzo dell’indice principale indica un’espansione accelerata della produzione, anche se il tasso di crescita è stato solo complessivamente marginale e più debole della tendenza storica (la media dell’Indice di Produzione Composita dal 1998 è 52.4).

Anche se entrambi i settori monitorati (manifatturiero e terziario) hanno registrato a luglio una crescita della produzione, gli incrementi sono stati piuttosto deboli. La spinta all’espansione del settore privato è dovuta ai servizi perché la produzione di beni ha registrato un aumento leggermente più lento di giugno.

Analizzando i dati delle quattro economie principali dell’eurozona, i dati PMI hanno mostrato una crescita nella maggior parte dei casi. La Francia rappresenta l’eccezione, visto il calo accelerato dell’attività, peraltro l’undicesimo mensile consecutivo. Negli altri paesi, l’espansione aumenta, con la Spagna che indica il valore più forte, seguita dall’Italia. Anche la più grande economia dell’eurozona, la Germania, ha mostrato un certo slancio di ripresa, con un’accelerazione della crescita che ha toccato il valore più alto in quattro mesi.

Per l’eurozona, gli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI mostrano un’attività economica frenata da una domanda stagnante. Come accaduto a giugno, i nuovi ordini ricevuti ad inizio del terzo trimestre sono diminuiti marginalmente. L’ultima volta che le nuove commesse hanno indicato un aumento è stato a maggio 2024. Le vendite estere (inclusi gli scambi intra-eurozona) continuano a frenare, prolungando l’attuale sequenza di peggioramento della domanda internazionale a 41 mesi.

I dati raccolti a luglio hanno mostrato il cumulo di ordini inevasi di nuovo in calo, anche se solo complessivamente modesto e il più lento da aprile 2024. Come aspetto positivo, nonostante l’assenza di domanda e di pressione sulla capacità operativa, le imprese dell’eurozona a luglio hanno aumentato la forza lavoro per il quinto mese consecutivo. Il tasso di creazione occupazionale, anche se solo marginale, è stato il più rapido in più di un anno.

Dopo una breve accelerazione della crescita dell’ottimismo nel settore privato dell’eurozona, i dati dell’indagine di luglio hanno indicato un calo di fiducia per la prima volta da aprile. Questo significa che le aspettative di crescita sono di nuovo diminuite rispetto alla media di lungo termine, rispecchiando quindi un indebolimento della fiducia nel settore terziario e manifatturiero.

In merito ai prezzi, i dati raccolti all’inizio di questo terzo trimestre nei paesi dell’eurozona hanno segnalato un modesto rallentamento del tasso di inflazione dei costi. Infatti, l’inflazione dei prezzi di acquisto è stata la più debole da ottobre dello scorso anno. A causare il rallentamento è stato il terziario. Ciononostante, il tasso di inflazione dei prezzi di vendita ha registrato una marginale accelerazione, salendo al valore più alto in tre mesi.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: luglio

Spagna54.7massimo in 5 mesi
Italia51.5massimo in 2 mesi
Germania50.6 (flash: 50.3)massimo in 4 mesi
Francia48.6 (flash: 49.6)minimo in 3 mesi

Il PMI del terziario irlandese sarà pubblicato il 6 agosto.

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

L’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona di luglio è salito a 51.0 da 50.5 di giugno, segnalando un tasso di crescita più veloce dell’attività del settore terziario nelle nazioni all’interno dell’eurozona, e il più rapido da marzo scorso.

Il rafforzamento della crescita dell’attività è avvenuto nonostante la stagnazione delle vendite. Rispetto a giugno, i nuovi ordini ricevuti sono in media rimasti invariati mentre quelli esteri sono peggiorati. Questi ultimi hanno dunque esteso la sequenza di calo a ventisei mesi consecutivi, registrando però un tasso di contrazione solo modesto, il più debole da aprile.

Per alimentare l’attività di luglio, il settore terziario si è dedicato alle commesse inevase, il cui livello è diminuito, come continua a capitare da maggio 2024, e a ritmo accelerato. Nonostante tale tendenza, le aziende hanno continuato ad assumere come evidenziato dal nuovo aumento dell’occupazione netta. La creazione occupazionale è stata moderata e in linea con i valori di maggio e giugno.

All’interno dell’economia terziaria dell’eurozona sono rallentate le pressioni inflazionistiche. I prezzi di acquisto hanno indicato il più debole aumento da ottobre dello scorso anno, mentre quelli di vendita hanno registrato punte di rialzo appena meno forti di giugno.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Per il settore terziario questa potrebbe rivelarsi una buona estate. In Italia e in Spagna l’attività economica di luglio è aumentata più che a giugno, mentre in Germania, dopo alcuni mesi difficili, è riuscita a tornare in crescita. La prestazione migliore è quella della Spagna, dove l’Indice PMI (Purchasing Managers’ Index) è salito di più di 3 punti – indicando un inizio del terzo trimestre eccezionalmente forte. La Francia, al contrario, è l’unica delle quattro principali economie dell’eurozona dove il settore terziario privato si sta contraendo, e, come se non bastasse, sta peggiorando. Le principali cause riguardano i piani di governo di estesi tagli al budget, un potenziale pesante fardello sulla crescita economica. Si intensificano le ipotesi che l’amministrazione potrebbe fronteggiare un voto di sfiducia, aumentando quindi il già alto livello di incertezza. Se la Spagna ha il piede sull’acceleratore, la Francia lo ha ancorato sui freni. È da febbraio 2021 che il settore terziario dell’eurozona sta aumentando ininterrottamente l’occupazione. A prima vista, lo si potrebbe associare ad un forte stato di salute; ma la produttività, misurata da dati PMI S&P Global separati, sta indicando un declino da metà 2022 con una sola breve pausa al volgere del nuovo anno. Ciò indica problematiche non connesse: anche nell’era dei modelli economici digitali, la crescita dell’attività terziaria non si sta trasformando in una significativa crescita della produttività. E tutto ciò non è rassicurante se si pensa che più di metà del valore aggiunto lordo dell’eurozona proviene dai servizi. L’inflazione del settore dei servizi dell’eurozona sta rallentando, aumentando la possibilità di un nuovo taglio ai tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nella seconda metà dell’anno. I costi stanno aumentando al tasso più lento in nove mesi e inferiore alla media di lungo termine. Tutto questo combacia con i dati recenti relativi agli indicatori salariali della BCE, o Wage Tracker, che negli ultimi mesi segnalano un rallentamento della crescita degli stipendi, che costituisce una componente essenziale dei costi sostenuti dal terziario.”

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