A fine terzo trimestre dell’anno, il settore terziario italiano registra un rialzo dello slancio di crescita e con una spinta particolarmente positiva segna una forte espansione dei nuovi ordini, la più rapida in quasi un anno e mezzo. Attività e occupazione sono anch’esse aumentate e la fiducia si è rafforzata.
In merito ai prezzi, i costi hanno continuato a segnare una forte crescita ma a tasso leggermente più debole. Anche l’inflazione delle tariffe applicate ai clienti è a sua volta rallentata.
L’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia è salito a settembre a 52.5 da 51.5 di agosto, posizionandosi sopra la soglia di non cambiamento di 50.0 per il decimo mese consecutivo e segnalando una forte espansione dell’attività. Inoltre, il tasso di crescita è stato il più rapido da maggio.
Laddove si è registrato un aumento dell’attività, le aziende intervistate lo hanno spesso collegato a un flusso maggiore di nuovi ordini, al miglioramento della domanda e al maggiore interesse nei loro prodotti.
Di fatto, l’ultimo incremento dei nuovi ordini è stato forte e il più rapido da aprile 2024. Sono ormai otto mesi consecutivi che si registrano nuovi ordini in aumento.
L’incremento di nuovi ordini complessivi si è verificato nonostante le richieste estere siano diminuite ulteriormente. Queste ultime hanno indicato una riduzione per il quattordicesimo mese consecutivo e poco maggiore di quella di agosto. Le aziende monitorate hanno collegato il calo di ordini esteri di settembre all’indebolimento della domanda europea e alle tensioni geopolitiche.
Il miglioramento dei nuovi ordini complessivi e l’espansione dei servizi offerti dalle aziende hanno incoraggiato nuove assunzioni, indicando a fine terzo trimestre un livello occupazionale che continua ad aumentare. È l’ottavo mese consecutivo che gli organici indicano un aumento, che tuttavia è di nuovo rallentato scendendo al valore più debole da aprile.
Nonostante l’aumento degli ordini ricevuti, il numero degli addetti ha comunque garantito alle aziende di gestire il carico di lavoro. Le commesse inevase sono diminuite per il settimo mese consecutivo e l’ultima riduzione, sebbene lieve, è stata la maggiore in cinque mesi.
Benché l’inflazione dei costi sia rallentata rispetto ad agosto, le aziende terziarie monitorate a settembre dall’indagine hanno registrato un nuovo e forte incremento dei capitoli di spesa. È stato spesso citato l’aumento dei salari come causa dell’inflazione, spesso collegandolo all’aggiornamento dei contratti nazionali. Le aziende hanno anche menzionato i costi maggiori delle materie prime, dell’energia e degli affitti.
L’aumento di settembre di spese e oneri gestionali ha determinato un nuovo rialzo delle tariffe applicate ai clienti, che crescono su base mensile da ormai quattro anni. Tuttavia, in linea con i costi, il tasso di inflazione dei prezzi di vendita è rallentato rispetto ad agosto, registrando solo un lieve rialzo e il più debole da novembre dello scorso anno.
La fiducia su un futuro aumento dei nuovi ordini sui piani di espansione dell’offerta di servizi significa che le aziende hanno mantenuto previsioni di crescita positive nei prossimi 12 mesi. Rispetto ad agosto, l’ottimismo è aumentato, restando però più debole della media di serie.
Alcune aziende predicono che i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 forniranno uno slancio agli affari.
Commento
Nils Müller, Junior Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Gli ultimi dati HCOB PMI presentano tendenze divergenti: se l’economia terziaria continua a crescere, il settore manifatturiero è di nuovo scivolato in contrazione. Il PMI composito, che rispecchia l’andamento dell’attività di entrambi i settori con un unico valore, segnala un’espansione modesta con lo stesso tasso del mese precedente. Eppure, tale stabilità cela uno sbilanciamento tra i due settori, suscitando dubbi sulla sostenibilità della ripresa del settore privato italiano. Il settore terziario ha concluso il terzo trimestre con un valore forte, visto che l’attività economica ha indicato il più rapido tasso di incremento da maggio e la più veloce espansione dei nuovi ordini dell’ultimo anno e mezzo. Il campione intervistato ha indicato un miglioramento della domanda nazionale mentre gli ordini esteri continuano a diminuire a causa della debole domanda europea e le incertezze geopolitiche. L’occupazione ha segnato una crescita per l’ottavo mese consecutivo, anche se a tasso attenuato, e le commesse arretrate si sono ulteriormente ridotte. A settembre, la pressione dei costi è rimasta elevata, con le aziende terziarie che si sono lamentate dell’aumento salariale – spesso dovuto ad accordi di categoria, ma anche del rialzo delle spese energetiche, degli affitti e dei beni di consumo. I prezzi di vendita continuano ad aumentare prolungando una sequenza mensile al rialzo a quattro anni, nonostante il rispettivo tasso di inflazione sia diminuito ai minimi in dieci mesi. Alcune aziende hanno applicato sconti per supportare la domanda, il che suggerisce che le pressioni sui margini cominciano a farsi sentire. L’ottimismo tra le aziende terziarie è lievemente migliorato, alimentato da previsioni di una richiesta di nuovi ordini in aumento e a piani di estensione dei servizi offerti. Se la fiducia resta inferiore alla media storica, alcune aziende si aspettano la spinta dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. Complessivamente, le prospettive economiche dell’economia italiana dipendono da quanto i servizi riusciranno a mantenere vigore malgrado la persistente inflazione dei costi e le difficoltà esterne, e da quanto il manifatturiero possa stabilizzarsi al fine di ottenere una ripresa più bilanciata.”