Pagamenti delle imprese italiane: leggero calo dei puntuali al 43,6%, ma i ritardi gravi restano stabili al 4,3%

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A settembre 2025 i pagatori puntuali[1] rappresentano il 43,6% del totale, in lieve diminuzione rispetto ai 44,3% del Q3 2024. Costanti i ritardi gravi[2] che rappresentano il 4,3% del totale. Il Nord Est risulta l’area geografica più affidabile con il 51,6 di pagamenti puntuali, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano le criticità maggiori con il 32,8% di pagatori puntuali. La Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto, sono le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (sopra il 52%). La Sicilia e la Calabria occupano le posizioni più basse del ranking, con rispettivamente il 27,8% e il 28,1%.

Nel terzo trimestre del 2025 le aziende che pagano con puntualità sono il 43,6% sul totale delle realtà italiane analizzate, in leggera riduzione rispetto ai 44,3% dello stesso trimestre nel 2024. È quanto emerge dalla nuova edizione dello Studio Pagamenti aggiornato al 30 settembre 2025, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese.

Lo Studio mostra un quadro di relativa stabilità, sebbene caratterizzato da un cauto rallentamento nella regolarità dei pagamenti (-0,7% rispetto al Q3 2024). In particolare, la percentuale di ritardi gravi (oltre i 90 giorni) si mantiene quasi invariata, attestandosi al 4,3% (+0,3% rispetto a un anno fa).

Lo Studio Pagamenti evidenzia inoltre le consuete rilevanti differenze per aree geografiche (le regioni del Nord Est restano le più puntuali), settori merceologici (particolare sofferenza per i servizi alla persona e per la ristorazione) e dimensioni delle aziende (le microimprese mostrano performance migliori in termini di pagamenti puntuali, mentre quelle di media dimensioni sono meno propense ai ritardi gravi).

Marco Pretiamministratore delegato Cribis: “I dati del terzo trimestre ci restituiscono un quadro di resilienza da parte del sistema imprenditoriale italiano, che continua a onorare le scadenze di pagamento con una certa regolarità. La lieve flessione nella percentuale di pagatori puntuali non è allarmante, ma è un segnale di cautela da leggere attentamente. In uno scenario macroeconomico che resta volatile, con l’ombra di fattori geopolitici e l’incognita dei dazi globali, la stabilità dei ritardi gravi (attorno al 4%) è un elemento che dimostra la solidità delle nostre imprese. Tuttavia, il 2025 si chiude con grandi incertezze: il monitoraggio costante delle filiere e la valutazione del rischio saranno cruciali per affrontare il prossimo anno e proteggere la liquidità del nostro sistema imprenditoriale.”

Analisi Aree Geografiche

Dall’analisi sulle macroaree geografiche il Nord Est risulta ancora l’area più affidabile con il 51,6% di pagamenti puntuali, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 32,8% di pagamenti effettuati alla scadenza, e il 6,9% delle imprese che paga con grave ritardo, contro la media nazionale del 4,3%. Sui gradini più alti del podio Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le cui imprese pagano con puntualità rispettivamente nel 53,3%, 52,6% e 52,8% dei casi, mentre ci sono maggiori criticità per Lazio (31,8%), Calabria (28,1%) e Sicilia (27,8%).

La differenza si riscontra anche nei ritardi oltre i novanta giorni dalla scadenzasono il 2,4% nel Nord Est (il Trentino è la regione più virtuosa con il 2,1%) e il 6,9% nell’area Sud e Isole (la Sicilia è la regione meno virtuosa con l’8,7%). Anche a livello di province si evidenziano queste differenze: le più puntuali sono quelle di Sondrio, Bergamo e Brescia, mentre all’ultimo posto troviamo Caltanissetta e Taranto.

I ritardi superiori ai 90 giorni nei settori merceologici

A livello di settori merceologici il comparto in maggiore difficoltà resta quello della ristorazione con il 7,3% delle imprese che paga oltre i 90 giorni. Da attenzione il settore per i servizi alle persone, che ha visto un incremento dei ritardi oltre i 90 giorni, salito al 5,8% segnando una variazione del 1,4% rispetto al Q3 2024). Seguono i settori Energy&Telco (4,5%) e Costruzioni (5,9%), entrambi in linea con i dati dello scorso anno.  

[1] La metodologia con cui vengono calcolate le percentuali di pagatori puntuali è cambiata dall’inizio del Q3 2024.

[2] Nuova metodologia CRIBIS utilizzata a partire dal Q3 2024. Secondo questa nuova metodologia sono considerati in ritardo i pagamenti che vengono effettuati tra i 30 e i 90 giorni, ritardi gravi i pagamenti che vanno oltre i 90 giorni.      

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