In Italia l’81% delle PMI con almeno tre addetti è a conduzione familiare e, secondo l’Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane, circa il 20% di tali imprese dovrà affrontare un passaggio generazionale nei prossimi cinque anni.
Per incentivare i passaggi generazionali in famiglia, è stato introdotta col Decreto Legislativo 139/2024, in vigore dal 1° gennaio 2025, l’esenzione totale delle imposte di successione e donazione nei trasferimenti gratuiti di imprese familiari o partecipazioni societarie per i discendenti in linea retta e i coniugi.
Eppure, sempre secondo l’Osservatorio AUB, solo il 30% delle imprese sopravvive alla seconda generazione e appena il 13% arriva alla terza. Fra i molteplici motivi dei numerosi passaggi generazionali fallimentari spiccano la mancata pianificazione strategica (spesso i cambiamenti vengono gestiti in modo reattivo e non proattivo, in particolare quando un figlio succede al genitore per motivi di salute o di età) e di resistenza all’innovazione (per esempio, i giovani spesso ambiscono a digitalizzare alcune attività ma vengono ostacolati dalla generazione precedente).
Come la fintech diventa l’alleato delle imprese durante il passaggio generazionale
Un passaggio generazionale implica un’attenta pianificazione fiscale, finanziaria, commerciale, operativa e giuridica. In tali fasi, è fondamentale avere centralizzato tutta la documentazione necessaria come i bilanci degli ultimi anni, il cash flow storico e previsionale, gli estratti conto, le fatture elettroniche, il tracciamento delle spese, le quietanze di pagamento delle tasse, e che il commercialista possa accedervi facilmente in qualsiasi momento, per potersi basare su dati concreti nel processo decisionale e fornire quanto richiesto in caso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo l’ISTAT, il 65,6% delle imprese italiane con almeno dieci addetti che hanno adottato tecnologie digitali tra il 2016 e il 2018 dichiara che queste hanno migliorato la condivisione delle informazioni e delle conoscenze all’interno dell’azienda. Il digitale permette attualmente un maggior monitoraggio dei rischi legati a questioni di trasparenza finanziaria, conformità fiscale, merito creditizio, controllo delle spese e pagamenti in fase di passaggio generazionale.
Eppure, la digitalizzazione costituisce ancora un ambito in cui l’Italia dispone di significativi margini di sviluppo e necessita di una più profonda comprensione delle opportunità che essa offre. In effetti, secondo il Digital Transformation Index (DTI) 2024, condotto da Alkemy, solo il 28% delle imprese italiane avrebbe avviato un percorso strutturato di trasformazione digitale mirato a migliorare la performance economica, e l’ISTAT riporta che solo una PMI su quattro presenta un alto livello di digitalizzazione.
La scelta della piattaforma fintech idonea dovrebbe precedere il passaggio della leadership aziendale e diventare, anzi, il primo step strategico nella tabella di marcia del processo di trasmissione. Essa, in effetti, non dovrà limitarsi a fornire un mezzo di esborso e di riscossione, ma ergersi a strumento di monitoraggio dei flussi di cassa, di emissione e archiviazione delle ricevute e fatture elettroniche, di configurazione delle spese aziendali e delle scadenze, di creazione intelligente di registri contabili in base al tipo di azienda e di transazione, di pagamento degli F24… Insomma, dovrà essere al tempo stesso custode e garante della buona salute finanziaria dell’impresa, fornendone un quadro completo prima, durante e dopo il passaggio per pianificare al meglio il futuro.
Costruire il futuro finanziario con l’Intelligenza Artificiale
La svolta dell’Intelligenza Artificiale generativa lascia presagire un impiego ancora più diffuso del digitale, spingendolo oltre la sua funzione di gestione amministrativa. L’IA generativa consente infatti di anticipare scenari e semplificare il processo decisionale in un contesto economico, commerciale e normativo sempre più complesso, basandosi su un’analisi di tutti i dati a disposizione e minimizzando il rischio di errore.
Le PMI non hanno ormai più bisogno di investire risorse ingenti in consulenze di studi professionali, quando esistono strumenti digitali basati sull’IA che possono rendere un’azienda più informata, conforme e performante. Combinando i dati finanziari con un agente AI, un’impresa può calcolare quanto dovrà versare di IVA, automatizzare i versamenti, o informarsi sulla normativa estera quando esporta beni o servizi. Tutto ciò non solo alleggerisce il carico di pensieri in una fase delicata e di pianificazione come dev’essere quella di un passaggio generazionale, ma vi prende attivamente parte, permettendo alla leadership di individuare i propri punti di forza e le aree di miglioramento per avviare serenamente un nuovo capitolo.

