Nel 2024 il tessuto imprenditoriale del settore privato non agricolo conferma una traiettoria di crescita: le imprese attive sono 1.672.637, in lieve aumento rispetto all’anno precedente, mentre le posizioni lavorative medie annue salgono a 15.719.018, con un incremento del 2,48%. I contributi versati raggiungono 171,3 miliardi di euro, con una crescita superiore al 6%, un dato che riflette sia la resilienza delle imprese sia la tenuta del sistema previdenziale. Il Mezzogiorno registra incrementi particolarmente significativi, con Campania (+1,75%), Calabria (+1,18%) e Puglia (+1,09%) che mostrano dinamiche espansive superiori alla media nazionale, segnale di un’energia economica che si consolida e si muove in direzione positiva.
Sono i dati dell’Osservatorio sulle imprese del settore privato non agricolo relativo alla serie storica 2015-2024 (https://www.inps.it/osservatoristatistici/11).
Lo scenario settoriale conferma la centralità delle attività manifatturiere, con 3.783.000 posizioni, pari al 24% del totale, seguono il “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli” con circa 2.341.000 posizioni e il settore “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” con 1.648.000 posizioni, indicatori chiari di dove si concentra oggi il motore dell’occupazione. Sul piano territoriale la Lombardia mantiene la leadership sia per numero di imprese sia per contributi versati, seguita da Lazio e Veneto. Basilicata, Molise e Valle d’Aosta restano le aree con la minore densità imprenditoriale.
Le micro e piccole imprese continuano a rappresentare la quasi totalità del tessuto produttivo, oltre il 92%, pur occupando solo il 32% dei lavoratori; mentre il restante 68% dell’occupazione si concentra nel 7,7% di imprese più strutturate. Anche nella distribuzione delle imprese per settore, il commercio resta il comparto più rappresentato, seguito da alloggio e ristorazione e dalle attività manifatturiere.
“Questi numeri raccontano un Paese che in un contesto di transizione mostra segnali incoraggianti, un sistema produttivo che reagisce a sostegno di un impianto previdenziale che resta solido” afferma il Presidente Gabriele Fava. “Ma raccontano anche gli effetti di un cambiamento nel rapporto tra l’INPS e le imprese, costruito con scelte molto nette: una vigilanza che dialoga, l’introduzione del pre-DURC per prevenire criticità e, più recentemente, l’attuazione del Correttivo Ter al Codice della crisi d’impresa, che consente all’Istituto di intervenire prima che una crisi diventi irreversibile. È un modo diverso di stare accanto al mondo produttivo: meno burocrazia difensiva, più responsabilità condivisa. L’INPS non espleta solo controlli: è un alleato della crescita, un attore che contribuisce alla stabilità e allo sviluppo del sistema economico.”
A livello territoriale il maggior numero di imprese attive nel 2024 si registra in Lombardia (284.636 imprese pari a poco più del 17% del totale), seguita da Lazio (172.256), Campania (155.341) e Veneto (141.455). La Basilicata, con 14.040 imprese, il Molise (8.057) e la Valle d’Aosta (4.308) sono invece le regioni con il minor numero di imprese attive. Anche il dato medio delle posizioni lavorative 2024 è maggiormente concentrato in Lombardia (3.940.170 posizioni, pari al 25,06% del totale), nel Lazio (2.070.200) e in Veneto (1.524.590), come il totale dei contributi pari a 51,8 miliardi di euro in Lombardia (30,2% del totale dei contributi), a 21,3 miliardi di euro nel Lazio e a 16,8 miliardi di euro in Veneto. Nel complesso nelle regioni del Nord-Ovest la somma dei contributi ammonta nel 2024 a 68,3 miliardi di euro, pari al 39,9% del totale dei contributi; a seguire le regioni del Nord-Est con 41,2 miliardi, quelle del Centro con 36,1 miliardi, quelle del Sud con 18,4 miliardi e infine quelle delle Isole con 7,2 miliardi di euro.
A livello di settore di attività economica nel 2024 il maggior numero di imprese attive si concentra nel “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli” con 357.929 imprese pari al 21,4% delle imprese totali; a seguire il settore delle “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione” con 242.367 imprese, e quello delle “Attività manifatturiere” con 236.567 imprese.
