Secondo il Centro Studi di Unimpresa, la spesa degli italiani per le festività segna un aumento generalizzato rispetto al 2024: +4,8% per la cena di Natale, +3,2% per i regali e +5,5% per le vacanze. La spesa media per Natale di quest’anno si attesterà, per ciascuna famiglia, a 964 euro, in aumento di 44 euro (+4,8%) rispetto ai 920 euro del 2024. In calo la percentuale di chi prevede di ridurre il budget. Il presidente Longobardi: «Segnali positivi, occorre investire con coraggio sulla crescita»
La spesa delle famiglie italiane per il Natale 2025 torna a crescere in modo diffuso, con aumenti in tutti i principali ambiti di consumo, con una media complessiva che sfiora una crescita del 5%. La spesa per la cena di Natale sale del +4,8% rispetto allo scorso anno, mentre aumenta del +3,2% il budget destinato ai regali e del +5,5% quello per le vacanze natalizie. Un andamento che segnala un clima di fiducia in miglioramento, sostenuto dalla stabilizzazione dei prezzi e dal progressivo recupero del potere d’acquisto.
È quanto emerge da un’indagine del Centro Studi di Unimpresa, realizzata con sondaggi su un campione di 1.500 famiglie italiane, secondo cui la spesa media per Natale di quest’anno si attesterà, per ciascuna famiglia, a 964 euro, in aumento di 44 euro (+4,8%) rispetto ai 920 euro del 2024.
Nel dettaglio, il rapporto evidenzia come il cenone resti centrale nelle tradizioni familiari: la spesa media cresce da 150 a 157 euro a nucleo, con un aumento della quota di chi intende spendere di più (31% contro il 28% del 2024). Il 59% manterrà invariato il budget e solo il 10% prevede di ridurlo, in diminuzione rispetto al 12% registrato lo scorso anno.
Tra le tendenze, Unimpresa segnala una crescente attenzione alla qualità e alla filiera corta: spesa per prodotti enogastronomici regionali in aumento del +9%, +11% per i dolci artigianali, +6% per vini e spumanti italiani.
Cresce anche il budget destinato ai regali, che sale a 227 euro per famiglia, contro i 220 euro del 2024. Il 27% degli intervistati prevede di aumentare la spesa, mentre il 60% la manterrà stabile e solo il 13% la ridurrà, un dato in calo di quattro punti. In crescita il commercio elettronico, con vendite online che arrivano a rappresentare il 42% del totale (+6%).
Bene anche i prodotti legati al benessere e alla cura della persona (+7%) e quelli artigianali e sostenibili (+8%). Il turismo natalizio registra la performance più forte: la spesa media sale da 550 a 580 euro per nucleo, pari a un incremento del +5,5%.
Aumenta anche la quota di italiani che programmando un viaggio: 33% nel 2025, rispetto al 30% dell’anno scorso. In particolare, si rileva un +7% per le prenotazioni nel territorio nazionale, soprattutto verso montagne e borghi; un +5% per pacchetti benessere in spa e terme; un +4% per viaggi brevi in Europa favoriti dalla ripresa dei voli low-cost.
Tra chi resterà a casa (67%), cresce la spesa per attività locali ed esperienze culturali.
«I dati confermano un miglioramento diffuso delle prospettive di spesa degli italiani. La crescita, pur contenuta, riguarda tutti i settori ed è il segnale di una maggiore fiducia nel futuro. A trainare questa ripresa sono sia le famiglie a reddito medio-alto, sia quelle che beneficiano dei recenti interventi fiscali a favore dei redditi più bassi. La sfida sarà rendere strutturale questa ripartenza dei consumi, sostenendo potere d’acquisto e occupazione. Va riconosciuto al governo il merito di aver adottato misure efficaci in tempi rapidi, in particolare con i tagli al cuneo fiscale e il rafforzamento dei bonus a sostegno delle famiglie. Interventi che, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio, stanno producendo effetti concreti sul clima di fiducia e sulla capacità di spesa degli italiani. È ora importante dare continuità a questa linea d’azione, investendo con coraggio sulla crescita interna e sul sostegno ai consumi» commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha raccolto dati su un campione di 1.500 famiglie italiane, il Natale 2025 si presenta con segnali concreti di ripresa dei consumi. La spesa media per Natale di quest’anno si attesterà, per ciascuna famiglia, a 964 euro, in aumento di 44 euro (+4,8%) rispetto ai 920 euro del 2024. I risultati dell’indagine mostrano una crescita significativa delle spese rispetto al 2024, confermando un clima di maggiore fiducia tra le famiglie italiane, favorito dalla stabilizzazione dei prezzi, dalla crescita dell’occupazione e da un parziale recupero del potere d’acquisto.
L’indagine ha analizzato i tre principali ambiti di spesa delle festività: cenone di Natale, regali e vacanze natalizie, mettendo a confronto i dati del 2025 con quelli registrati nel 2024. Rispetto ai 150 euro del 2024, la spesa media per la cena di Natale cresce a 157 euro per famiglia, con un incremento del +4,8%.
Aumenta la percentuale di chi intende spendere di più: 31% nel 2025, contro il 28% dell’anno precedente. Stabile il dato di chi manterrà invariato il budget (59%), mentre cala la quota di chi intende ridurlo (10%, contro il 12% del 2024).
Tra le tendenze si conferma la spinta verso la qualità e la filiera corta: +9% la spesa per prodotti enogastronomici regionali, +11% l’acquisto di dolci artigianali. +6% per i vini e spumanti italiani. Il budget destinato ai regali sale a 227 euro per famiglia, in aumento rispetto ai 220 euro del 2024.
A dichiarare un incremento della spesa è il 27% del campione, mentre 60% manterrà stabile il proprio budget e solo 13% prevede di ridurlo (in calo di 4 punti percentuali). Le dinamiche di acquisto confermano la centralità dell’e-commerce e della personalizzazione: +6% le vendite online (che rappresentano ormai il 42% del totale); +7% i regali legati al benessere e alla cura della persona; +8% i prodotti artigianali e sostenibili.
Il settore legato al turismo mostra la performance più forte: la spesa media per le vacanze natalizie cresce da 550 euro a 580 euro per nucleo familiare, segnando un +5,5%. Aumenta anche la quota di italiani che prevede di partire: 33% nel 2025, rispetto al 30% dello scorso anno. Crescono in particolare: +7% le prenotazioni verso mete italiane, soprattutto località montane e borghi; +5% i pacchetti benessere (terme, spa); +4% i viaggi brevi in Europa, spinti dalla ripresa dei voli low-cost e dalle offerte last minute.
Chi resta a casa (67%) intende comunque dedicare parte del budget ad attività locali, eventi culturali e ristorazione.

