Il 23 settembre 2025 le piccole e medie imprese che gestiscono siti di e-commerce, app mobili o servizi digitali dovranno avere pronta e pubblicata la loro dichiarazione di accessibilità. È la conseguenza diretta dell’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, che estende agli operatori privati un dovere già noto alle Pubbliche Amministrazioni: garantire che i servizi online siano davvero fruibili da tutti.
La dichiarazione è un documento pubblico. Contiene lo stato di conformità del sito o dell’app agli standard internazionali, indica quali parti non sono ancora accessibili, spiega quali alternative sono disponibili e fornisce i contatti per eventuali segnalazioni. È un atto di trasparenza che espone un’impresa alla valutazione diretta dei suoi utenti.
Le imprese coinvolte
Finora la materia riguardava le Pubbliche Amministrazioni e poche grandi aziende. Da giugno 2025 entrano in gioco le PMI che operano in settori cruciali:
- e-commerce e piattaforme di vendita online;
- servizi bancari e finanziari digitali;
- trasporto passeggeri;
- telecomunicazioni;
- editoria digitale ed e-book.
Per chi rientra in questo perimetro, l’obbligo è chiaro: predisporre la dichiarazione, pubblicarla e aggiornarla ogni anno, entro il 23 settembre.
Un compito concreto
Come si fa? Si parte da una valutazione del sito o dell’app rispetto alle WCAG 2.1 (le linee guida di accessibilità). Poi si compila la dichiarazione seguendo il modello messo a disposizione da AGID. Infine, la si pubblica in un punto visibile del sito, di solito nel footer.
La compilazione richiede di guardarsi in faccia. Se ci sono parti non accessibili, vanno dichiarate. Se alcune sezioni non possono essere corrette subito, bisogna spiegarlo. La sincerità qui vale più della perfezione.
Un’opportunità nascosta
L’obbligo, letto con occhio pragmatico, diventa un’occasione. Un sito accessibile è più semplice, più chiaro, più veloce. È utile per chi usa uno screen reader, ma anche per chi ha fretta, poca pazienza o semplicemente uno smartphone con lo schermo piccolo.
Un appuntamento annuale
Il 23 settembre non è una ghigliottina burocratica. È un appuntamento che si ripeterà ogni anno. Una scadenza che diventa rito, un esercizio di disciplina digitale che obbliga le imprese a fermarsi un momento, a verificare lo stato delle cose, a migliorare un poco alla volta.
Le PMI che prenderanno sul serio questo passaggio dimostreranno qualcosa di importante: che anche una realtà di dimensioni ridotte può contribuire a costruire un internet aperto e inclusivo. La dichiarazione di accessibilità, da questo punto di vista, è molto più di un obbligo. È un piccolo test di civiltà. Ogni 23 settembre.
Weevo al tuo fianco per l’accessibilità digitale
La dichiarazione di accessibilità non deve diventare un rompicapo. Weevo può aiutarti a redigere i contenuti del documento in modo chiaro e completo, guidandoti passo dopo passo. Se emergono criticità tecniche, il nostro team può intervenire per adeguare il tuo sito o, se serve, progettare da zero una nuova piattaforma digitale già conforme alle regole europee.
informazioni@weevo.it
Gabriele Carboni lavora con Philip Kotler, padre del marketing moderno, progettando il futuro del marketing. Kotler lo riconosce come guida nell’Impact Marketing. Carboni è noto come “Game-changer” nelle strategie di marketing digitale e influencer di spicco nel marketing in Italia. È coautore con Kotler di “Essentials of Modern Marketing” e del libro “Doers & Dreamers” con Seth Godin e altri esperti. Ha molti anni di esperienza in strategia di marketing digitale, è consulente, formatore e speaker a livello internazionale.