ADAPT: occupazione in crescita, ma il mercato del lavoro resta polarizzato

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Secondo gli ultimi dati ISTAT diffusi a luglio, il mese di giugno 2025 registra un leggero aumento degli occupati (+16mila unità), con una crescita su base annua pari a 363mila persone in più. I livelli restano ampiamente sopra la soglia dei 24 milioni di occupati, confermando un trend storico positivo.

Emerge tuttavia come la dinamica occupazionale presenti tratti di marcata polarizzazione. L’incremento mensile riguarda esclusivamente la componente femminile (+27mila), mentre cala quella maschile (-11mila). Su base annua la crescita risulta più equilibrata tra i generi.

Significativo il calo del numero di disoccupati (-71mila unità), parzialmente compensato da un aumento quasi speculare degli inattivi (+69mila), a segnalare un mercato del lavoro disomogeneo. Il tasso di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti percentuali), ma a fronte di un tasso di inattività in crescita (+0,2 punti) che raggiunge il 32,8%, uno dei livelli più alti in Europa.

Rilevante il dato sulla composizione contrattuale: a giugno crescono gli occupati a tempo indeterminato (+74mila unità), mentre diminuiscono sensibilmente quelli a termine (-78mila). Su base annua si osserva una vera e propria “grande sostituzione” tra occupazione temporanea e permanente, con un aumento di 472mila contratti stabili a fronte di una contrazione di 299mila contratti a termine. Una dinamica che potrebbe riflettere l’invecchiamento della forza lavoro e la maggiore permanenza nel mercato del lavoro, favorita anche dagli interventi sulle pensioni.

Guardando alle fasce d’età, cresce leggermente il tasso di occupazione in tutte le classi tranne quella 35-49 anni, dove si registra un calo di 0,3 punti percentuali. Parallelamente aumenta il tasso di inattività in tutte le fasce, a eccezione degli over 50. I numeri assoluti mostrano una tendenza netta: su base annua cresce solo l’occupazione over 50 (+603mila), mentre cala in tutte le altre, con una flessione di 180mila unità nella fascia 35-49 anni.

Depurati dalla componente demografica, i dati confermano una crescita occupazionale concentrata esclusivamente nella fascia 50-64 anni, a fronte di un calo nelle altre.

«In sintesi – commenta Francesco Seghezzi, presidente di ADAPT – continua la crescita occupazionale, anche se con un certo rallentamento. Dal punto di vista qualitativo, è positiva la dinamica contrattuale, con una crescita degli occupati a tempo indeterminato. Ma il dato più significativo resta quello anagrafico: è la componente over 50 a spiegare gran parte della tenuta del mercato del lavoro, grazie a una permanenza più lunga rispetto al passato, anche per effetto delle recenti riforme pensionistiche».

Un mercato del lavoro che cresce, ma non per tutti: quello italiano si conferma segnato da squilibri generazionali e da una crescente polarizzazione.

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