
Fisco invia pec da indirizzi “sconosciuti”: tributi cancellati
La Corte Tributaria di Milano annulla cartella esattoriale e relativi tributi poiché notificata da un indirizzo “non ufficiale”.
La Corte Tributaria di Milano annulla cartella esattoriale e relativi tributi poiché notificata da un indirizzo “non ufficiale”.
La Cassazione con sentenza n.30532 depositata il 25 luglio 2024 ha assolto un imprenditore trovatosi nell’impossibilità di far fronte agli obblighi di versamento Iva per cause imputabili alla clientela.
La Corte d’Appello di Lecce ha annullato migliaia di euro di contributi previdenziali richiesti ad un imprenditore a seguito di accertamento fiscale. Motivo? I maggiori contributi non possono essere chiesti finché l’accertamento non è definitivo.
Inps produce in giudizio una raccomandata diversa rispetto a quella indicata nell’accertamento contributivo e il Tribunale di Lecce annulla le pretese contributive.
Nel caso in cui l’Amministrazione Finanziaria voglia impugnare una sentenza che dà ragione al contribuente, non può limitarsi soltanto a proporre i motivi già evidenziati in primo grado ma deve altresì elencare gli sbagli compiuti dai giudici di prime cure nella sentenza oggetto d’impugnazione.
Com’è noto, è possibile che gli enti pubblici possano notificare via pec atti esattoriali ai contribuenti. È altrettanto vero che degli atti esattoriali inviati, qualora ci si trovi in un contenzioso legale, è necessario che ai fini della loro validità l’ente produca in giudizio l’attestazione di avvenuta notificazione attraverso il deposito delle ricevute di accettazione…