
Smart working: da tabù a new normal, ma c’è molta strada da fare
Secondo una ricerca di ANRA e Aon, il 48% di chi lo ha sperimentato ritiene che resterà la modalità di lavoro prevalente. Bene la maggiore flessibilità degli orari di lavoro, ma quasi il 60% lamenta grande difficoltà nel limitare le ore passate davanti al pc. I più giovani (under 35) si rivelano i più critici nei confronti dello smart working.