Economia, boom per il mercato globale della carbon neutrality: ricavi raddoppiati a 20 miliardi entro il 2031

A seguito dell’allarme lanciato da The Guardian, le potenze globali, sfruttando le ottime previsioni di mercato, cercano di correre ai ripari spingendo le imprese a cambiare rotta. Negli USA, ad esempio, il Dipartimento dell’Energia ha investito oltre 23 milioni di dollari al fine di ridurre le emissioni dell’intero continente nel più breve tempo possibile. E in Europa? Il solo Regno Unito ha stanziato ben 80 milioni di sterline totali per spingere le aziende ad abbandonare i combustibili fossili a favore di alternative più pulite. In Italia, invece, il 59% delle realtà ha un comitato ESG (Environmental, Sustainability and Governance) e punta ad accrescere i propri investimenti “green oriented”.

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La sfida per la competitività globale passa per la transizione ecologica: l’Italia e l’Europa sono pioniere ma è il momento di cambiare passo

L’Unione Europea si sta attrezzando per competere a livello internazionale sul campo della crescita sostenibile: si è dotata di un piano industriale caratterizzato dall’obiettivo del Net Zero, per cui sono previste risorse finanziarie ingenti che si andranno a sommare a quelle di Next Gen EU e del piano finanziario quadriennale. Oltre alle risorse economiche, però, servono anche altri asset strategici e un cambiamento di paradigma che aiuti le aziende e le porti a ragionare in ottica di sistema. Un esempio? L’interazione tra le filiere e le startup della bioeconomia circolare, una specificità tutta italiana.

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