
A febbraio l’occupazione torna a stabilizzarsi
A febbraio la stima degli occupati è stabile. Il tasso di disoccupazione scende al 10,2%.
A febbraio la stima degli occupati è stabile. Il tasso di disoccupazione scende al 10,2%.
Dai primi dati dell’Osservatorio sulla Felicità emerge che le donne si sentano meno felici sul lavoro rispetto agli uomini, sensazione confermata dal 41% che si dichiara insoddisfatta del proprio compenso e l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera è per le donne maggiore di 9 punti percentuali rispetto agli uomini (35%).
A seguito della pesantissima crisi economica in corso, l’esercito dei lavoratori in nero presente in Italia è in forte espansione. Nell’ultimo anno, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, la crisi pandemica ha provocato una perdita di circa 450 mila posti di lavoro. Con le chiusure imposte nelle ultime settimane, a tanti di questi disoccupati si sono aggiunti molti addetti del settore alberghiero e della ristorazione e altrettante finte parrucchiere ed estetiste che quotidianamente si recano nelle case degli italiani ad esercitare irregolarmente i servizi e le prestazioni più disparate. Un numero di invisibili difficilmente quantificabile, anche se secondo gli ultimi dati stimati qualche anno fa dall’Istat, quindi ben prima dell’avvento del Covid, i lavoratori in nero presenti in Italia erano molti:…
Nei settori privati fabbisogno compreso tra 2,8 e 3,2 milioni di lavoratori.
Gli ultimi numeri Istat ci descrivono un Paese in cui diminuisce l’occupazione e in cui si registra un aumento concreto sia degli inattivi che dei disoccupati.
Milano Exe: “Il 55% degli imprenditori è al primo posto come strumento per conoscere il candidato, sostituendo i test psicoattitudinali. Il 49% ne verifica l’attendibilità prima dell’assunzione e l’etica professionale”.
L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro: l’analisi del Centro Studi di Assolombarda. Tra i settori più penalizzati: commercio, alberghi, ristorazione e servizi. Aumentano i lavoratori nell’industria e nella logistica, nelle costruzioni e nell’agricoltura.
In ripresa rispetto al 2020 (+59mila), ma ancora lontani dai livelli del 2019 (-88mila). In ritardo soprattutto il Sud.
Il boom di freelance italiani rivoluziona il mercato del lavoro e segna l’ingresso dei più giovani nel mondo della gig economy.
L’analisi dei dati annuali pubblicati dall’Istat evidenzia che nel 2020 la crisi del lavoro ha maggiormente colpito il segmento dei giovani, come già evidenziato in recenti analisi di Confartigianato. A fronte di una flessione dell’occupazione del 2%, il calo degli occupati giovani under 35 è pari al 5,1%. In chiave territoriale più colpiti i giovani nel Mezzogiorno che…