Bce: Unimpresa, entro fine anno tre tagli tassi e costo denaro a 3,50-3,75%
Nell’ultimo anno aumentate di 1 miliardo sofferenze aziende, prestiti tagliati di oltre 30 miliardi.
Fare Soldi con l’Impresa in Italia, Fare Credito, Finanziamenti per le Imprese
Nell’ultimo anno aumentate di 1 miliardo sofferenze aziende, prestiti tagliati di oltre 30 miliardi.
Rapporto del Centro studi dell’associazione. Nel 2023, la percentuale di società presenti sul listino di Piazza Affari detenuta da soggetti italiani si è attestata al 54%, in aumento di oltre cinque punti percentuali rispetto al fine 2015, invertendo la situazione creatasi quasi 10 anni fa, e in linea col 55% registrato nel 2022. Il valore delle società quotate è salito, nell’ultimo anno, di 108 miliardi (+24%), passando da 453 miliardi a 561 miliardi.
Negli ultimi mesi si stanno manifestando primi segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti valori massimi e rispetto ai tassi BCE.
Rapporto mensile sul credito. Da gennaio 2023 a gennaio 2024, le rate non pagate da famiglie e imprese in crescita di 2 miliardi. Pesano i ritardi delle imprese. Mutui in calo di 3 miliardi, allarme per il mercato immobiliare.
Se i tassi sui mutui sono calati, da dicembre a gennaio, dal 4,82% al 4,38%, la stessa tendenza al ribasso non si registra per i costi del credito erogati alle imprese.
Valgono quasi mezzo miliardo di euro le richieste di risarcimento danni presentate nel 2023 da imprese e cittadini contro le pubbliche amministrazioni centrali e territoriali ovvero Stato (ministeri), regioni e comuni.
Granelli: “Tutelare Mpi, vittime dei ‘cattivi pagatori’”.
Le imprese dei settori edilizia e impianti dovranno anticipare al fisco 1,22 miliardi per effetto dell’aumento dall’8% all’11% della ritenuta sui bonifici connessi al pagamento di corrispettivi che beneficiano di detrazioni fiscali.
La domanda di credito da parte delle aziende italiane è diminuita come conseguenza del repentino rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, del calo del fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e per il maggior ricorso all’autofinanziamento.
Sud e Isole si caratterizzano per pagamenti regolari meno frequenti rispetto al Nord Italia (28,6% vs. 47,7%) e un’incidenza più che doppia dei ritardi oltre i trenta giorni dalla scadenza (15% vs. 6,5%).