Banche: Unimpresa, nel 2023 prestiti a famiglie e imprese crollati di 40 miliardi
Pesanti conseguenze negative sul mercato del credito dopo un anno di costo del denaro sempre in crescita e arrivato al 4,5%.
Fare Soldi con l’Impresa in Italia, Fare Credito, Finanziamenti per le Imprese
Pesanti conseguenze negative sul mercato del credito dopo un anno di costo del denaro sempre in crescita e arrivato al 4,5%.
Granelli (Presidente di Confartigianato): ‘A dura prova investimenti delle imprese’.
Operazione fact checking dopo le affermazioni del premier Meloni in tv. Lo stock di crediti è sceso dopo l’annuncio dell’intervento fiscale sugli istituti: da fine luglio a novembre, i finanziamenti a imprese e famiglie risultano diminuiti dell’1% da 1.310 miliardi a 1.298 miliardi. I tassi che le banche riconoscono alla clientela sono saliti invece di oltre il 50%.
L’effetto scatenato dell’aumento dei tassi si abbatte sui prestiti bancari: nell’ultimo anno si è registrata una stretta creditizia da quasi 50 miliardi di euro, con una riduzione che supera il 3%.
Nel corso del 2024, la Banca centrale europea potrebbe avviare l’atteso percorso di taglio dei tassi d’interesse.
Si conferma il trend negativo sul dato complessivo annuale: -17,2%.
Interessi e rendimenti su conti correnti e depositi bancari saliti anche oltre il 50% dopo la tassa sugli extraprofitti a carico del settore bancario italiano.
I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, continuano a mostrare che gli effetti della politica monetaria restrittiva realizzata dalla BCE si stanno manifestando.
Dopo 3 anni, torna a salire l’importo medio richiesto a quota 8.427 euro (+4,0% vs 2022). Rispetto al 2022, le richieste di prestiti hanno fatto segnare un +0,4%.
Nel 2022 i protesti iscritti nel Registro informatico sono stati 255.202, di cui 224.899 cambiali (88,1%) e 30.303 assegni (11,9%).