
In forte ripresa il credito al consumo nel 2022: la domanda di prestiti segna un +18,9%
I volumi complessivi di richieste risultano superiori a quelli pre pandemia. Cala a 8.106 euro l’importo medio richiesto (-3,9% vs 2021).
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I volumi complessivi di richieste risultano superiori a quelli pre pandemia. Cala a 8.106 euro l’importo medio richiesto (-3,9% vs 2021).
È svanito l’effetto delle garanzie di Stato, che aveva favorito un poderoso aumento dei prestiti bancari alle aziende nel corso del 2020: a fine 2022 lo stock dei crediti delle banche si è attestato a quota 744 miliardi di euro, in discesa di quasi 70 miliardi rispetto al 2017 (-8%) e sostanzialmente allo stesso livello registrato a fine 2020 (750 miliardi) e a fine 2021 (743 miliardi), cioè il biennio del Covid sostenuto dal paracadute pubblico sul credito.
L’aumento in corso dei tassi di interesse pagati dalle imprese conseguente alla stretta monetaria della Bce per contenere l’inflazione, come documentato in una recente analisi di Confartigianato, sta generando tensioni sulla finanza d’impresa.
La fascia under 35 catalizza i volumi di domanda con il 35,6% del totale e un incremento di 5,1 p.p. rispetto al 2021. Per il 2023 la domanda sarà sostenuta dagli incentivi governativi: giovani, ristrutturazione e risparmio energetico.
L’inasprimento delle condizioni di politica monetaria per combattere l’inflazione sta determinando un rialzo del costo del credito alle imprese che – comprimendo la creazione di valore aggiunto – ha pesanti ricadute recessive sull’economia.
Al via la possibilità di rateizzare i pagamenti delle bollette energetiche per le PMI che ne avranno i requisiti.
Flessione per i mutui acquisto abitazione nel terzo trimestre.
Conviene investire in oro? I numeri dicono di si, visto che negli ultimi 20 anni il bene prezioso si è rivalutato del 500%. E il 2023 sarà ancora un anno interessante per gli investimenti in oro…
Nel I semestre 2022, i casi di furto d’identità sono stati oltre 15.400, segnando un +26,9% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
L’onda lunga della crisi economica causata dalla pandemia e, soprattutto, l’aumento delle bollette energetiche si fanno sentire sui risparmi di aziende e cittadini: i salvadanai degli italiani, dopo quasi tre anni di crescita costante, invertono la tendenza alla crescita e fanno segnare una riduzione di oltre 50 miliardi di euro.