
La bio dei freelance italiani: ecco chi sono e come lavorare con loro
Il boom di freelance italiani rivoluziona il mercato del lavoro e segna l’ingresso dei più giovani nel mondo della gig economy.
Gli articoli più importanti della giornata.
Il boom di freelance italiani rivoluziona il mercato del lavoro e segna l’ingresso dei più giovani nel mondo della gig economy.
Per accedere agli incentivi gli aspiranti imprenditori e/o soci devono avere un’età compresa tra 18 e 56 anni non ancora compiuti.
Le donne sono una presenza sempre più numerosa nelle figure apicali all’interno delle aziende, ma il loro numero è ancora nettamente inferiore rispetto agli uomini.
È quanto emerge da un’indagine di Unioncamere e Centro Studi delle Camere di Commercio Gugliemo Tagliacarne su un campione di 3.000 imprese manifatturiere.
I settori più importanti per le vendite B2c online all’estero sono Fashion (7,1 miliardi, 53%), Food (1,9 miliardi, 14%) e Arredamento (1,1 miliardo, 8%). L’Export online B2b vale 127 miliardi, -5%, pari al 29% delle esportazioni complessive. I principali mercati di sbocco sono Germania, Francia e Regno Unito.
Quali sono quindi i passi determinanti per ripartire puntando alla digitalizzazione? Andrea Poretti, founder di Cepar Digital Agency, agenzia specializzata in performance e inbound marketing, propone cinque elementi chiave per favorire questa rinascita economica.
Ammontano a 64,7 miliardi di euro gli aiuti diretti stanziati dai governi Conte e Draghi alle imprese e ai lavoratori autonomi in questo primo anno di pandemia. Risorse, comunque, che in buona parte devono essere ancora erogate.
Secondo l’Osservatorio sugli Aiuti di Stato di CRIBIS, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Marche sono le regioni dove le imprese in percentuale hanno fatto più ricorso al sostegno pubblico. Commercio, servizi di ristorazione e costruzioni i settori che hanno avuto più fondi.
Per l’ultimo lockdown 5 milioni di italiani rinunciano a fare programmi e in totale 20 milioni sono bloccati da incertezza vaccinazioni.
Sulla tavola di Pasqua torna a farsi largo la qualità artigiana. Anche per quanto riguarda i dolci: colombe, uova di cioccolato, prodotti regionali, a partire dalla pastiera di grano. A rilevarlo una indagine condotta da CNA Agroalimentare tra i propri iscritti di tutta Italia.