L’automazione non è un tema nuovo in ambiente manifatturiero. Fino ad oggi, però, la sua implementazione estesa ha riguardato soprattutto contesti di robotica e controllori logici programmabili (PLC). Il suo potenziale però è decisamente superiore, come mostrano i più recenti sviluppi tecnologici in questo ambito, in particolare il trend verso il software-defined.
Le nuove soluzioni di automazione sono infatti in grado di superare una sfida fondamentale nel settore manifatturiero, ovvero la gestione e il controllo dei numerosi PC e controller industriali presenti sulle linee di produzione. La containerizzazione e l’utilizzo di macchine virtuali (VM) offrono in questo un supporto decisivo. Il prerequisito tecnologico è la creazione di una produzione definita dal software con un disaccoppiamento tra hardware e software. Ciò significa, ad esempio, che i numerosi computer di una linea di produzione possono essere raggruppati e consolidati in modalità software-defined in un mini data center e i controller gestiti virtualmente. Questo approccio alla produzione definito dal software è la base per l’implementazione di controllori logici programmabili virtuali (vPLC).
I vantaggi di un tale ambiente sono molteplici:
- Aggiornamenti e upgrade possono essere centralizzati e automatizzati: non è più necessario eseguire il patching dei singoli controller, occasionalmente ancora effettuato tramite chiavette USB.
- Nuove funzionalità possono essere introdotte più rapidamente.
- Migliora l’efficienza nell’utilizzo dei sistemi.
- È possibile raggiungere una superiore integrazione dei controllori.
Nel complesso, lo sviluppo di un ambiente di produzione software-defined è un esempio della crescente convergenza tra OT e IT che consente, ad esempio, di ottimizzare la gestione delle configurazioni archiviandole su un sistema di controllo di versione Git e distribuendole poi utilizzando GitOps.
L’automazione delle operazioni di produzione è quindi decisamente avanzata. Se un’azienda manifatturiera sceglie la strada del software-defined può anche beneficiare degli ultimi sviluppi delle tecnologie container tra cui la possibilità di creare immagini per il sistema operativo e la piattaforma applicativa utilizzando un semplice linguaggio di descrizione e distribuirle poi nell’infrastruttura edge. In questo modo si possono evitare deviazioni di configurazione dallo stato desiderato per i dispositivi edge in uso, eludendo incoerenze, lacune nella sicurezza ed elevati costi di gestione. L’approccio a container offre vantaggi anche per quanto riguarda il crescente utilizzo delle tecnologie di ML. I modelli di machine learning possono essere inseriti in immagini container e distribuiti ai dispositivi edge utilizzando le relative tecnologie.
In questo modo, automazione e consolidamento possono essere promossi attivamente in produzione utilizzando tecnologie moderne. Si tratta di opportunità che le aziende non dovrebbero sottovalutare, se intendono garantirsi competitività. La crescente automazione non può essere fermata, riguarda potenzialmente ogni settore e offre notevoli vantaggi in termini di efficienza, qualità e costi.

Chief Architect Manufacturing di Red Hat