Congiuntura Confcommercio: il rimbalzo del Pil non salverà molte imprese del terziario dalla chiusura

 Congiuntura Confcommercio: il rimbalzo del Pil non salverà molte imprese del terziario dalla chiusura

Il terzo trimestre, caratterizzato da un progressivo, seppure complesso, ritorno alla normalità, si chiude con molte incognite. I miglioramenti produttivi ed i tentativi di recupero continuano ad essere disomogenei sia a livello settoriale, sia territoriale. Le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita pre-pandemia e paura per il futuro (sanitario ed economico).

Nel confronto annuo l’ICC di agosto si conferma ancora in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto a luglio. Il ritorno, ad agosto, di alcune funzioni di consumo in territorio positivo non deve illudere sulla possibilità di un rapido ed integrale recupero dei volumi.

Particolarmente difficile resta la situazione per molti segmenti dei servizi. Il ritorno sui livelli precedenti la pandemia appare lontano, soprattutto per le funzioni legate al tempo libero, ai trasporti ed al turismo, per il quale un andamento meno disastroso ad agosto ha solo attenuato il calo pregresso.

Le prospettive a breve continuano ad essere molto incerte sia per i rischi di una recrudescenza della pandemia a livello mondiale, sia per gli effetti sul mondo delle imprese e del lavoro del prolungarsi dell’emergenza sanitaria. I modesti recuperi congiunturali rilevati a luglio sul versante dell’occupazione non possono far trascurare la progressiva riduzione di imprenditori nel settore dei servizi, sintomo della mancata riapertura di molte imprese, le cui conseguenze sul lavoro dipendente potrebbero diventare evidenti nei mesi autunnali. Anche questo fattore potrebbe attenuare il recupero della domanda interna. Inoltre, permane la questione della ridotta mobilità internazionale, elemento che induce a guardare con estrema prudenza alla possibilità di un completo recupero della filiera turistica, soprattutto per la componente extra-UE.

PIL MENSILE

A luglio la produzione industriale ha evidenziato una crescita congiunturale del 7,4%, al netto dei fattori stagionali, con una flessione del 7,6% su base annua. Gli occupati di luglio hanno andamenti congiunturali e tendenziali opposti, rispettivamente +0,4% rispetto al mese precedente e -2,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio è cresciuto nel mese di agosto di 8,4 punti percentuali rispetto al mese precedente, a fronte di una riduzione tendenziale del 14,2%.

Considerando il progressivo ritorno alla normalità delle attività economiche, si stima per il mese di settembre una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 2,6% dato che porterebbe ad una decrescita del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2019 (tab. 1).

Dopo una riduzione del Pil nel secondo trimestre del 12,8% congiunturale (-17,7% il tendenziale), nel terzo trimestre il Pil è stimato in crescita del 10% rispetto all’ultimo quarto, con una riduzione del 9,5% nel confronto annuo.

TAB. 1 – Pil mensile

Variazioni CongiunturaliVariazioni Tendenziali
IV trimestre 2019-0,20,1
I trimestre 2020-5,5-5,6
II trimestre 2020-12,8-17,7
III trimestre 202010,0-9,5
Giu ’202,0-14,2
Lug1,6-12,7
Ago3,9-9,1
Set2,6-6,8

Fonte: Ufficio Studi Confcommercio

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)

Ad agosto, dopo la parziale battuta d’arresto di luglio, è proseguita, sia pure in modo disomogeneo, la fase di progressivo recupero della domanda. L’indicatore dei consumi registra, nel confronto annuo, un calo dell’8,7% (tab. 2). Se per i beni ci si avvia al ritorno sui valori dello scorso anno (-0,5%), per i servizi la situazione risulta più complessa (-23,3%).

LE DINAMICHE TENDENZIALI

Nel confronto tra agosto 2020 e lo stesso mese del 2019, si comincia ad intravedere per alcuni segmenti, concentrati prevalentemente tra i beni, il ritorno della domanda in territorio positivo. La ripresa registrata nell’ultimo periodo non è peraltro adeguata a compensare la caduta di domanda osservata durante il lockdown. Va anche sottolineato come il confronto su base annua sia stato, in alcuni casi, condizionato da fattori eccezionali quali la differente tempistica dello svolgimento dei tradizionali saldi. Per quanto riguarda le autovetture, l’incremento a due cifre riflette, oltre alla preferenza delle famiglie verso forme di mobilità individuale, il massiccio ricorso agli incentivi. Non va trascurato anche il fatto che agosto è storicamente, in coincidenza con le ferie estive, il mese con il più basso numero d’immatricolazioni, situazione che quest’anno, viste le particolari condizioni, si è modificata.

TAB. 2 –VARIAZIONI TENDENZIALI DELL’ICC IN QUANTITÀ (dati grezzi)

20192020
AnnoI trimII trimGiuLugAgo
SERVIZI1,1-18,5-50,6-35,6-27,9-23,3
BENI0,6-8,5-18,6-5,0-10,0-0,5
TOTALE0,7-11,4-28,6-14,9-15,9-8,7
Beni e servizi ricreativi0,0-14,2-37,6-14,9-16,5-9,7
– servizi ricreativi3,6-31,5-89,3-77,8-71,8-61,6
– giochi, giocattoli, articoli per sport e campeggio0,9-15,5-31,47,9-3,50,8
Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa1,1-28,8-66,4-46,2-34,6-29,6
– alberghi1,2-29,6-82,0-68,5-44,0-35,0
– pubblici esercizi1,0-28,6-61,4-36,2-29,0-26,0
Beni e servizi per la mobilità-0,1-28,0-47,7-18,5-15,0-3,5
– automobili-0,1-38,3-46,5-7,5-8,327,1
– carburanti-0,7-18,4-41,3-16,0-11,8-4,2
– trasporti aerei4,0-32,0-97,3-94,2-74,9-70,0
Beni e servizi per la comunicazione6,83,75,68,93,42,9
– servizi per le comunicazioni2,01,63,23,02,51,5
Beni e servizi per la cura della persona-0,1-2,6-17,3-11,4-8,6-9,2
– prodotti farmaceutici e terapeutici-1,1-0,6-9,5-9,9-10,5-12,9
Abbigliamento e calzature1,1-15,2-45,2-14,3-37,28,6
Beni e servizi per la casa1,2-5,5-10,3-0,1-3,8-0,9
– energia elettrica-0,6-0,5-1,4-11,2-4,71,4
– mobili, tessili e arredamento per la casa0,9-16,0-33,89,6-1,60,3
– elettrodomestici, TV e altri apparecchi8,2-7,6-16,4-0,1-15,3-5,1
Alimentari, bevande e tabacchi0,03,90,5-1,3-2,3-2,7
– alimentari e bevande0,14,50,6-1,5-2,4-2,9
– tabacchi-1,2-0,1-0,4-0,4-1,4-1,6

Fonte: Ufficio Studi Confcommercio

Più lento e difficile risulta il recupero sul versante della domanda per i servizi (-23,3% nel confronto annuo). In particolare per i segmenti legati direttamente ed indirettamente al turismo (trasporto aereo, musei, ecc.).

PREZZI: LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di settembre 2020 si stima una riduzione dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,1% nel confronto con lo stesso mese del 2019.

TAB. 3 – STIMA DELLA VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO (VARIAZIONI CONGIUNTURALI E TENDENZIALI)

di cui:
INDICE GENERALEProdotti alimentari e bevande analcolicheAbitazione, acqua, elettricità e combustibiliTrasportiServizi ricettivi e di ristorazione
VARIAZIONI CONGIUNTURALI
Ott.’19-0,10,10,90,0-0,9
Nov-0,20,50,1-0,8-1,9
Dic0,20,00,10,6-0,5
Gen. ’200,10,8-0,10,30,3
Feb.-0,10,1-0,1-0,90,1
Mar0,10,2-0,1-0,60,0
Apr0,11,3-3,9-0,62,6
Mag-0,20,6-0,4-1,60,3
Giu0,1-0,60,01,2-0,8
Lug-0,2-1,2-0,60,70,2
Ago (*)0,3-0,30,21,40,3
Set (**)-0,2-0,3-0,1-0,70,2
VARIAZIONI TENDENZIALI
Ott.’190,20,8-1,80,01,4
Nov0,20,8-1,8-0,31,3
Dic0,50,8-1,71,21,2
Gen. ’200,50,6-2,72,91,5
Feb.0,30,3-2,81,61,4
Mar0,11,1-2,9-0,30,8
Apr0,02,8-4,2-2,51,0
Mag-0,22,6-4,4-4,10,9
Giu-0,22,4-4,4-3,7-0,2
Lug-0,41,4-4,0-3,3-0,2
Ago (*)-0,51,1-3,9-3,90,4
Set (**)-0,11,1-4,0-1,1-0,3

(*) Il dato ISTAT di agosto è definitivo
(**) Previsioni.
Fonte: Istat e previsioni Ufficio Studi Confcommercio

L’infografica

Partecipa alla discussione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.