Cosa serve per fare export

 Cosa serve per fare export

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[dropcap]P[/dropcap]er export intendiamo il business che ruota attorno alla vendita dei propri prodotti/servizi oltre confine. La vendita rappresenta però solo l’atto concreto a cui le ditte ambiscono, ma a monte e a valle di una vendita vi sono molti step che rappresentano spesso gli ostacoli principali che un’azienda deve affrontare quando vuole essere competitiva in nuovi mercati.

Alla base di qualsiasi azione commerciale deve esserci un’ottica di investimento di tempo e risorse a medio-lungo termine. Difficilmente una politica commerciale che miri ad ottenere risultati sostanziosi e sostenibili in mercati stranieri potrà essere efficace nei primi 6-12 mesi.

Concretamente quello che ci troveremo a dover fare è:

  1. comunicare in lingue straniere (inglese ma non solo);
  2. fare quotazioni in altre valute;
  3. gestire trattative commerciali in modo a volte sorprendente per le nostre abitudini;
  4. iniziare collaborazioni con operatori logistici che operano a livello globale;
  5. visitare e partecipare a fiere internazionali;
  6. viaggiare spesso per incontrare clienti o potenziali clienti;
  7. dotarsi di spirito di adattamento ad usi e costumi;
  8. adottare una spiccata flessibilità organizzativa.

Tutti questi sono requisiti necessari ma non sufficienti per risultare vincenti nel mondo dell’export.

Possiamo tranquillamente affermare che non c’è un manuale da seguire alla lettera per dire di esportare in modo appropriato; l’export piuttosto è un insieme di attività che si collocano lungo un continuum che inizia con intenzioni chiare e che si concretizza in un assetto mentale ed organizzativo necessario flessibile e allo stesso tempo strutturato.

Nel prossimo articolo descriveremo come SCEGLIERE UN MERCATO.

Giordano Mieni
Export Up
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