Crisi: in 5 anni perso oltre 1 milione di posti di lavoro in Italia

L’analisi di Unimpresa – basata su dati Banca d’Italia, Eurostat e Istat – mette in luce che nell’area euro (Unione europea a 18) l’occupazione è calata complessivamente da 150,8 milioni a 145,9 milioni: i posti di lavoro in meno pertanto sono 4,9 milioni (-3,25%). Dentro i nostri confini, in media si sono persi 200mila posti di lavoro l’anno. Gli occupati erano 25,1 milioni a dicembre 2008 mentre già nel 2009 (quarto trimestre) erano calati a quota 24,1 milioni. Ancora una diminuzione nel 2010 (quarto trimestre) a 24 milioni e 676mila unità, ancora giù a fine 2011 a 24 milioni e 575mila unità e in calo dopo altri dodici mesi (dicembre 2012) con 24 milioni e 520mila unità occupate. L’ultima istantanea, quarto trimestre 2013, restituisce una fotografia a tinte fosche: i posti di lavoro sono 24,1 milioni e ris petto all’inizio della crisi (quarto trimestre 2008) sono andati persi, dunque, 1 milione e 86mila posti di lavoro con un calo percentuale pari al 4,32%.
Non solo l’Italia, comunque, vede diminuire l’area dell’occupazione. Fra i principali paesi che adottano la moneta unica, il quadro è negativo anche in Francia e Spagna. Nel dettaglio, in Francia nel quarto trimestre 2008 gli occupati erano 27,1 milioni mentre a dicembre 2013 risultavano 26,9 milioni: i posti di lavoro persi sono 102mila (-0,37%). In caduta libera l’occupazione in Spagna che ha assistito a un crollo della forza lavoro: da 20,2 milioni a 17,2 milioni, gli occupati in meno sono 2,9 milioni (-14,67%). In controtendenza la Germania: l’occupazione tedesca, nonostante la crisi finanziaria internazionale e la recessione che ha colpito l’Europa e il resto del Mondo, è aumentata del 4,52% da 40,7 milioni a 42,3 milioni con una crescita di 1,8 milioni di posti di lavoro.
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