Le imprese italiane hanno incrementato in queste settimane la quota di investimenti in tecnologie digitali avanzate per la produzione di forme di automazione dei processi produttivi (l’ Industria 4.0) e hanno cominciato a investire in impianti per la produzione in proprio di energia elettrica, soprattutto da fonti rinnovabili. Alla transizione verso una proficua sostenibilità ambientale degli impianti a maggiore assorbimento di energia ha concorso il sistema per lo scambio delle quote di emissione della UE. Le nostre imprese hanno anche colto i vantaggi proposti dai programmi a gestione diretta della UE, destinati ad agevolare la concorrenza, la ricerca e la transizione ecologica. La programmazione green comporterà sicuramente per le imprese benefici importanti nel medio lungo periodo. Le innovazioni prodotte sul nostro territorio si caratterizzano perché lavorate a più riprese, perfezionate nel segno della qualità. Il tempo riservato al processo di brevettazione è il fattore chiave del successo. Tempo sicuramente ben speso, per un miglioramento del valore delle innovazioni. Fondamentali alcune caratteristiche che da noi non mancano: diversificazione, qualità, internazionalizzazione, flessibilità, efficienza.
Negli ultimi tempi le imprese hanno fatto un discreto ricorso all’indebitamento bancario, agevolato dagli interventi di sostegno alla liquidità e i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli bassi; la dinamica della domanda di finanziamento si è però gradualmente ridotta nelle ultime settimane, a seguito anche delle notevoli disponibilità liquide accumulate sui conti correnti. Pesano l’incertezza economica, l’inflazione non ancora domata e i rincari dell’energia e delle materie prime. Preoccupa l’impatto sui margini delle nostre aziende. Le aziende di maggiori dimensioni e più organizzate contrastano meglio i disagi che ne derivano. Quelle più piccole invece incontrano maggiori difficoltà a trasmettere sul cliente finale il meccanismo di aumento dei prezzi. Il peggioramento congiunturale potrebbe determinare un incremento dei crediti inesigibili. Le potenziali conseguenze negative sui bilanci delle imprese saranno in parte allentate dal maggior livello di patrimonializzazione delle imprese, ottenuto sia attraverso l’autofinanziamento, sia tramite il conferimento di nuovo capitale, in alcuni casi con operazioni di private equity.
Il tasso di deterioramento del credito alle imprese è solo leggermente aumentato nella seconda parte del 2024, e si è mantenuto stabile da inizio anno ma su livelli comunque storicamente contenuti. In prospettiva il rallentamento dell’economia potrebbe riflettersi in un peggioramento della qualità dei prestiti alle imprese.
Nel 2022 si è ulteriormente accentuato il ricorso degli strumenti digitali per effettuare le operazioni bancarie. Le app di mobile banking per attrarre il maggior numero di utenti, puntano molto sulla semplicità di utilizzo e sulla possibilità di avere sempre a portata di mano tutti i servizi di una filiale bancaria. Grazie alle applicazioni, all’intelligenza artificiale e all’analisi predittiva, infatti, le banche puntano a offrire agli utenti dei servizi sempre più personalizzati, in modo da dare maggior valore ai loro interessi e alle loro abitudini.

Direttore di Filiale (Retail e Corporate) per oltre 20 anni presso diversi Istituti di Credito. Attualmente Responsabile Commerciale di Hub presso Istituto di Credito di grandi dimensioni.