Denunce di infortuni e malattie professionali, i dati Inail di aprile

Le denunce mensili di infortunio sul lavoro, in complesso e con esito mortale, sono analizzate separatamente per modalità di accadimento – in occasione di lavoro e in itinere – con esclusione dei casi occorsi agli studenti, a cui è dedicata un’apposita sezione. A seguito dell’estensione della tutela Inail agli studenti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, si è ritenuto infatti opportuno dedicare un focus specifico all’analisi degli infortuni avvenuti in questo ambito.

Allo stesso modo la distinzione tra gli infortuni occorsi in occasione di lavoro, ovvero nello svolgimento dell’attività lavorativa, e quelli avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno casa-lavoro, pur nella provvisorietà dei numeri, consente di valorizzare le diverse circostanze in cui si sono verificati gli infortuni e la tipologia di rischio interessata, nel primo caso connessa all’attività lavorativa e nel secondo ai pericoli della circolazione stradale.

I dati esposti di seguito non sono quindi immediatamente confrontabili con quelli presenti nella sezione Open data, che continuerà a rendere disponibili dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto e le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (aprile 2024 vs aprile 2025) e “di periodo” (gennaio-aprile 2024 vs gennaio-aprile 2025) che, pur comprendendo i casi occorsi agli studenti, non ne rendono fruibili le informazioni di dettaglio.

I dati mensili diffusi sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Il confronto effettuato su un singolo quadrimestre, inoltre, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto alla tendenza che si delineerà nei prossimi mesi. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2025, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

DENUNCE DI INFORTUNI IN OCCASIONE DI LAVORO

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail nel primo quadrimestre del 2025 sono state 130.545, in diminuzione dell’1,7% rispetto alle 132.772 dei primi quattro mesi del 2024, dell’1,2% rispetto al 2023, del 36,8% rispetto al 2022, dell’8,5% sul 2021, del 4,2% sul 2020 e del 10,5% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.

Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento aprile 2025, e rapportato il numero degli infortuni denunciati in occasione di lavoro (al netto degli studenti) a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 630 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di aprile 2019 alle 539 del 2025, con un calo del 14,4%. Rispetto ad aprile 2024 la riduzione è del 2,8% (da 555 a 539).

L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,2% del 2019 all’82,6% del 2025. Ad aprile di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,5% nella gestione Industria e servizi (dai 117.957 casi del 2024 ai 116.140 del 2025), un -5,3% in Agricoltura (da 7.757 a 7.343) e un +0,1% nel Conto Stato (da 7.058 a 7.062).

Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenzia per gli incrementi la Sanità e assistenza sociale (+1,2%) e per i decrementi il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-6,0%), il comparto manifatturiero (-5,9%), il Trasporto e magazzinaggio (-3,0%) e le Costruzioni (-1,1%).

L’analisi territoriale mostra un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-6,2%) e al Sud (-1,6%) e un aumento nelle Isole (+0,9%), al Centro (+0,8%) e nel Nord-Est (+0,3%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Liguria (-8,5%), la Campania (-6,3%), il Piemonte (-6,1%), la Lombardia (-5,9%) e la Toscana (-5,0%), mentre per gli incrementi la provincia autonoma di Bolzano (+11,5%), il Lazio (+10,6%), l’Abruzzo e la Sardegna (+3,0% entrambe) e la Calabria (+2,9%).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -3,1% (da 90.286 a 87.513 casi) contro un +1,3% di quella femminile (da 42.486 a 43.032). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-2,6%) al contrario di quelle degli stranieri (+1,4%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+28,4%) e per gli over 59 anni (+6,6%). Si registra, per contro, un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-3,0%).

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di aprile 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 207, tre in più rispetto alle 204 registrate nel 2024 e nel 2019, due in più rispetto al 2023, 16 in più rispetto al 2022, 51 in meno sul 2021 e 11 in meno sul 2020.

Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 0,88 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat di aprile 2019 a 0,86 del 2025 (-2,3%) e aumenti dell’1,2% rispetto a aprile 2024 (da 0,85 a 0,86). L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 67,3% del 2019 al 72,4% del 2025 (è stata del 77,0% nel 2024).

L’aumento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 176 a 183 denunce mortali, mentre l’Agricoltura scende da 24 a 23 e il conto Stato da quattro a uno. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 52 a 56 denunce), al Sud (da 46 a 51), al Centro (da 36 a 40) e nelle Isole (da 16 a 18), e un calo nel Nord-Est (da 54 a 42). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+10), Sicilia (+6), Basilicata e Abruzzo (+5 entrambe), mentre per i cali più evidenti Emilia Romagna (-18), Sardegna (-4) e Puglia (-3).

L’incremento rilevato nel confronto dei quadrimestri gennaio-aprile 2024 e 2025 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 193 a 196, mentre quella femminile conferma gli 11 casi in entrambi i periodi. Aumentano solo le denunce per i lavoratori italiani (da 156 a 168), mentre scendono quelle degli stranieri (da 48 a 39). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra i 15-19enni (da 0 a 2), tra i 25-34enni (da 12 a 18), tra i 45-49enni (da 23 a 24) e tra i 55-59enni (da 48 a 58). Riduzioni tra i 35-44enni (da 26 a 25), tra i 50-54enni (da 41 a 37) e tra gli over 59 (da 47 a 36).

DENUNCE DI INFORTUNI IN ITINERE

Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di aprile 2025 sono stati 27.440, in calo dell’1,9% rispetto ai 27.970 del 2024 e del 6,9% sul 2019, in aumento del 42,5% sul 2020, del 46,9% sul 2021, del 16,8% sul 2022 e del 7,7% sul 2023. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 16,8% del 2019 al 17,4% del 2025.

Ad aprile di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un -1,7% nella gestione Industria e servizi (dai 24.496 casi del 2024 ai 24.076 del 2025), un +9,8% in Agricoltura (da 387 a 425) e un -4,8% nel Conto Stato (da 3.087 a 2.939). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortuni in itinere al Sud (+2,1%) e nel Nord-Ovest (+0,1%) e riduzioni nelle Isole (-6,8%), nel Nord-Est (-3,9%) e al Centro (-2,9%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano la Toscana (+135), l’Emilia Romagna (+122) e la Liguria (+110), mentre i decrementi più rilevanti si registrano in Veneto (-292), in Umbria (-144) e in Piemonte (-87).

La diminuzione delle denunce di infortunio in itinere che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata sia alla componente maschile, che registra un -2,5% (da 13.949 a 13.601 casi) sia a quella femminile (-1,3%, da 14.021 a 13.839). Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (-2,3%) e quelle degli stranieri (-0,4%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra i 20-24enni (+0,2%) e tra i 60-69enni (+6,7%), e decrementi tra i 25-59enni (-3,1%) e tra 15-19enni (-1,8%).

Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale (al netto degli studenti) presentate nel 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 79, 18 in più rispetto alle 61 registrate nel 2024 (+29,5%), ma 20 in meno rispetto alle 99 del 2019 (-20,2%). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 32,7% del 2019 al 27,6% del 2025 (è stata del 23,0% nel 2024).

L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 55 a 73 denunce mortali e l’Agricoltura (da 4 a 6), mentre il conto Stato passa da due a nessun decesso. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 13 a 20 denunce), al Centro (da 7 a 16) e al Sud (da 10 a 16). In calo il Nord-Ovest (da 26 a 22) e parità nelle Isole (5 in entrambi i periodi).

L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 54 a 64, sia a quella femminile (da 7 a 15). Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 47 a 60) e degli stranieri (da 14 a 19).

DENUNCE DI INFORTUNI DEGLI STUDENTI

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di aprile 2025 sono state 34.268, in aumento del 3,1% rispetto alle 33.237 del 2024. Delle oltre 34mila denunce di infortunio, 770 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), in riduzione del 13% rispetto al 2024.

Dal settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto-legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025. L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 17,8% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 43% interessa le studentesse (+3,5% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 57% gli studenti (+2,8%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale; +4,1% sul 2024), seguita da Veneto (13%; +12,1%), Emilia Romagna (11%; -1,6%) e Piemonte (11%; +8,3%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.

Cinque le denunce di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di aprile 2025, erano state tre nel 2024.

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Per una riconciliazione con le tabelle mensili degli Open data pubblicate, si evidenzia che le denunce di infortunio, comprese quelle relative a studenti, pervenute complessivamente all’Inail nel periodo gennaio-aprile 2025 sono state 192.253, in calo dello 0,9% rispetto alle 193.979 del quadrimestre gennaio-aprile 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 291 contro 268 (+8,6%).

DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre 2025 sono state 33.136, 2.837 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+9,4%). L’aumento è del 38,8% sul 2023, del 71,8% sul 2022, del 77,9% sul 2021, del 124,4% sul 2020 e del 56,1% sul 2019.

I dati rilevati ad aprile di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+8,9%, da 25.047 a 27.285 casi) e Agricoltura (+12,0%, da 5.011 a 5.610), e parità nel conto Stato (241 in entrambi i periodi). L’aumento interessa il Sud (+22,4%), il Nord-Ovest (+15,2%), il Centro (+5,5%) e il Nord-Est (+3,7%). In calo le Isole (-6,8%).

In ottica di genere si rilevano 2.066 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 22.549 a 24.615 (+9,2%), e 771 in più per le lavoratrici, da 7.750 a 8.521 (+9,9%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 27.741 a 30.138 (+8,6%), sia quelle degli stranieri, da 2.558 a 2.998 (+17,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

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