Denunce di infortuni e malattie professionali, i dati Inail di marzo

Le denunce mensili di infortunio sul lavoro, in complesso e con esito mortale, sono analizzate separatamente per modalità di accadimento – in occasione di lavoro e in itinere – con esclusione dei casi occorsi agli studenti, a cui è dedicata un’apposita sezione. A seguito dell’estensione della tutela Inail agli studenti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, si è ritenuto infatti opportuno dedicare un focus specifico all’analisi degli infortuni avvenuti in questo ambito.

Allo stesso modo la distinzione tra gli infortuni occorsi in occasione di lavoro, ovvero nello svolgimento dell’attività lavorativa, e quelli avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno casa-lavoro, pur nella provvisorietà dei numeri, consente di valorizzare le diverse circostanze in cui si sono verificati gli infortuni e la tipologia di rischio interessata, nel primo caso connessa all’attività lavorativa e nel secondo ai pericoli della circolazione stradale.

I dati esposti di seguito non sono quindi immediatamente confrontabili con quelli presenti nella sezione Open data, che continuerà a rendere disponibili dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto e le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (marzo 2024 vs marzo 2025) e “di periodo” (gennaio-marzo 2024 vs gennaio-marzo 2025) che, pur comprendendo i casi occorsi agli studenti, non ne rendono fruibili le informazioni di dettaglio.

I dati mensili diffusi sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Il confronto effettuato su un singolo trimestre, inoltre, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto alla tendenza che si delineerà nei prossimi mesi. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2025, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

DENUNCE DI INFORTUNI IN OCCASIONE DI LAVORO

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail nel primo trimestre del 2025 sono state 96.944, in diminuzione del 2,6% rispetto alle 99.578 dei primi tre mesi del 2024, del 4,7% rispetto al 2023, del 39,0% rispetto al 2022, del 10,3% sul 2021, dello 0,2% sul 2020 e del 10,9% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.

Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento marzo 2025, e rapportato il numero degli infortuni denunciati in occasione di lavoro (al netto degli studenti) a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 471 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat del marzo 2019 alle 399 del 2025, con un calo del 15,3%. Rispetto a marzo 2024 la riduzione è del 4,4% (da 417 a 399).

L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,2% del 2019 all’82,8% del 2025.

A marzo di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -2,8% nella gestione Industria e servizi (dagli 88.501 casi del 2024 agli 86.058 del 2025), un -3,8% in Agricoltura (da 5.623 a 5.410) e un +0,4% nel Conto Stato (da 5.454 a 5.476).

Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi la Sanità e assistenza sociale (+5,5%), il Trasporto e magazzinaggio (+1,1%) e il Commercio (+0,3%) e per i decrementi il comparto manifatturiero (-7,4%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-5,3%) e le Costruzioni (-1,3%).

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-7,8%), al Centro (-1,1%), al Sud (-0,7%) e nel Nord-Est (-0,6%) e un aumento nelle Isole (+2,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Lombardia (-8,0%), la Liguria (-7,8%), la Toscana (-7,5%) e il Piemonte (-7,2%), mentre per gli incrementi la provincia autonoma di Bolzano (+9,0%), il Lazio (+8,6%), il Molise (+6,1%) e la Calabria (+5,2%).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -4,1% (da 67.690 a 64.915 casi) contro un +0,4% di quella femminile (da 31.888 a 32.029). In flessione sia le denunce dei lavoratori italiani (-3,3%) che degli stranieri (-0,4%).

L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+30,6%) e per gli over 59 anni (+6,3%). Si registra, per contro, un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-4,1%).

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di marzo 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 146, quattro in meno rispetto alle 150 registrate nel 2024, una in meno rispetto al 2023, otto in più rispetto al 2022, otto in meno sul 2021, 34 in più sul 2020 e due in più sul 2019.

Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 0,62 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del marzo 2019 a 0,60 del 2025 (-3,2%) e diminuisca del 4,8% rispetto a marzo 2024 (da 0,63 a 0,60).

L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 67,9% del 2019 al 71,2% del 2025 (è stata del 79,4% nel 2024).

Il calo ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 133 a 125 denunce mortali, mentre l’Agricoltura sale da 15 a 19. Parità nel conto Stato, con due casi in entrambi i trimestri.

Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 34 a 37 denunce) e al Centro (da 27 a 29) e un calo nel Nord-Ovest (da 44 a 39), nel Nord-Est (da 31 a 30) e nelle Isole (da 14 a 11). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano il Veneto (+8), l’Abruzzo (+4) e la Basilicata (+3), mentre per i cali più evidenti l’Emilia Romagna (-6), la Puglia (-5), la Lombardia e la Sardegna (-4 casi entrambe).

Il decremento rilevato nel confronto dei trimestri gennaio-marzo 2024 e 2025 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 141 a 136, mentre quella femminile passa da nove a 10. Aumentano solo le denunce per i lavoratori italiani (da 113 a 116), mentre scendono quelle degli stranieri (da 37 a 30).

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra i 15-34enni (da 12 a 21), tra i 40-44enni (da 9 a 10), tra i 55-59enni (da 37 a 40) e tra i 70-74enni (da 3 a 4). Riduzioni tra i 35-39enni (da 9 a 8), tra i 50-54enni (da 31 a 20), tra i 60-69enni (da 26 a 21) e tra gli over 74 (da 4 a 3).

DENUNCE DI INFORTUNI IN ITINERE

Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di marzo 2025 sono stati 20.102, in calo dello 0,6% rispetto ai 20.230 del 2024 e dell’8,8% sul 2019, e in aumento del 17,8% sul 2020, del 52,9% sul 2021, del 17,8% sul 2022 e del 4,5% sul 2023.

L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 16,8% del 2019 al 17,2% del 2025.

A marzo di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un -0,5% nella gestione Industria e servizi (dai 17.675 casi del 2024 ai 17.585 del 2025), un +9,7% in Agricoltura (da 277 a 304) e un -2,9% nel Conto Stato (da 2.278 a 2.213).

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce solo al Sud (+1,8%) e nel Nord-Ovest (+0,9%) e riduzioni nelle Isole (-4,9%), nel Nord-Est (-2,5%) e al Centro (-0,5%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano la Toscana (+135), l’Emilia Romagna (+122) e la Liguria (+110), mentre i decrementi più rilevanti si registrano in Veneto (-292), in Umbria (-144) e in Piemonte (-87).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -1,7% (da 10.051 a 9.878 casi) contro un +0,4% di quella femminile (da 10.179 a 10.224). Calano le denunce dei lavoratori italiani (-1,3%) al contrario di quelle degli stranieri (+1,9%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 20 (+1,6%) e tra i 55-69enni (+2,8%), e decrementi tra i 20-54enni (-1,6%) e tra gli over 69 (-21,3%).

Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale (al netto degli studenti) presentate nel 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 59, 20 in più rispetto alle 39 registrate nel 2024 (+51,3%).

L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 32,1% del 2019 al 28,8% del 2025 (è stata del 20,6% nel 2024).

L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 36 a 56 denunce mortali, mentre in Agricoltura sono stati denunciati tre decessi in entrambi i trimestri e nessuno nel conto Stato.

Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 7 a 16 denunce), al Centro (da 5 a 13), nelle Isole (da 3 a 5) e al Sud (da 6 a 7) e parità nel Nord-Ovest (18 denunce in entrambi i periodi).

L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 33 a 46, sia a quella femminile (da 6 a 13). Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 26 a 44) e degli stranieri (da 13 a 15).

DENUNCE DI INFORTUNI DEGLI STUDENTI

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025 sono state 25.797, in aumento dell’1,9% rispetto alle 25.322 del 2024.

Da settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025.

L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 18,1% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 43% interessa le studentesse (+2,1% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 57% gli studenti (+1,7%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale, +3,4% sul 2024), seguita da Veneto (12%, +8,2%), Emilia Romagna (11%, -3,5%) e Piemonte (11%, +9,9%).

Il 96% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 4% gli studenti delle scuole non statali e private. Circa 600 gli infortuni denunciati dagli studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).

Cinque le denunce di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025, due nel 2024.

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Per una riconciliazione con le tabelle mensili degli Open data pubblicate, si evidenzia che le denunce di infortunio, comprese quelle relative a studenti, pervenute complessivamente all’Inail nel periodo gennaio-marzo 2025 sono state 142.843, in calo dell’1,6% rispetto alle 145.130 del trimestre gennaio-marzo 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 210 contro 191 (+9,9%).

DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo trimestre 2025 sono state 24.419, 1.799 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+8,0%). L’aumento è del 34,4% sul 2023, del 68,2% sul 2022, del 79,8% sul 2021, del 73,2% sul 2020 e del 53,6% sul 2019.

I dati rilevati a marzo di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+8,0%, da 18.724 a 20.225 casi) e Agricoltura (+8,9%, da 3.691 a 4.020), e un decremento nel conto Stato (-15,1%, da 205 a 174).

L’aumento interessa il Sud (+20,0%), il Nord-Ovest (+17,7%), il Centro (+4,4%) e il Nord-Est (+4,3%). In calo le Isole (-11,9%).

In ottica di genere si rilevano 1.344 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 16.880 a 18.224 (+8,0%), e 455 in più per le lavoratrici, da 5.740 a 6.195 (+7,9%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 20.736 a 22.195 (+7,0%), sia quelle degli stranieri, da 1.884 a 2.224 (+18,0%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo trimestre del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

Immagine di senivpetro su Freepik

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