Digital champions: leggere e scrivere l’innovazione

 Digital champions: leggere e scrivere l’innovazione

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[dropcap]I[/dropcap]l mondo corre veloce, le nuove tecnologie ci avvolgono e ci sorpassano, ma sembra che in questo mondo siano arrivati dei “campioni” pronti a illuminarci il cammino nella giungla dell’innovazione.
Sono i Digital Champion, ufficialmente istituiti dall’Unione Europea nel 2012, sono gli ambasciatori dell’innovazione. Tutti gli stati membri hanno una loro persona di riferimento per l’agenda Digitale e a settembre 2014 Riccardo Luna, giornalista e innovatore per eccellenza (Cambiamo tutto! La rivoluzione degli innovatori, Laterza, 2013), è stato nominato come Digital Champion Italiano.

di Maura Corvace

Quali sono però i compiti di un Digital Champion? Questa figura ha il compito di promuovere i temi dell’innovazione tecnologica e dell’agenda digitale facendo rete tra impresa e società civile. A Settembre Luna ha dichiarato:

Viva l’Italia. L’Italia che sogna, che inventa, che innova. L’Italia che ha capito che Internet non è soltanto una minaccia ma soprattutto una opportunità di crescita e che il lato oscuro della rete si combatte conoscendola meglio non alzando dei muri. I Digital Champions italiani siete voi. Voi che vi battete ogni giorno per un futuro migliore, per un metro di fibra ottica in più, per portare i tablet a scuola, per liberare i dati pubblici dall’opacità e dalle tangenti, per una app che garantisca un servizio che non c’era, per una startup che crei ricchezza e posti di lavoro. (Riccardo Luna)

Ed è proprio sull’onda di questa dichiarazione che Luna ha voluto  sviluppare il concetto di Campione digitale a livello locale: nominare un “attivista digitale” in ogni comune d’Italia per creare una rete nazionale.

I digital champion italiani, che sono tutti volontari senza retribuzione, saranno come i medici senza frontiere dell’innovazione, che andranno porta a porta per aiutare gli amministratori pubblici, difendere i diritti digitali dei cittadini e promuovere la cultura digitale con corsi di alfabetizzazione. (Riccardo Luna)

Sono stati presentai a Novembre i primi 100 attivisti, che prestano servizio a titolo gratuito come attività di volontariato civile, la composizione è davvero eterogenea sia come competenze che come composizione anagrafica: da David Bevilacqua, allo startupper Antonio Scarnera, alla blogger tredicenne Valeria Cagnina.

Da gennaio sono cominciate le selezioni, chi vi scrive recentemente è stata nominata come Digital Champion di Spilamberto che si trova qui, e sul sito www.digitalchampions.it potete trovare  tutti gli attivisti nominati dall’associazione più vicini a voi (il sito è in aggiornamento quindi potreste non trovare ancora la bio del vostro Digital Champion di riferimento).
La mission di questi ambasciatori è riassumibile in questi tre punti:
1) essere una sorta di help desk per gli amministratori pubblici sui temi del digitale
2) muoversi come difensori del cittadino in caso di assenza di banda larga, wifi ed altri diritti negati
3) promuovere, anche con il ricorso al crowdfunding, progetti di alfabetizzazione digitale, dai bambini ai nonni”.

Sono figure chiave in questo momento di forte digitalizzazione, e molte pmi capiscono a pieno il nocciolo della questione, ma anche per la pubblica amministrazione e i cittadini stessi il Digital Champion può diventare una risorsa utile nei rapporti con i nuovi sistemi digitali.
Chi è giovane forse non avrà nel suo immaginario una figura, che riesce a spiegare immediatamente il ruolo dei Digital Champions: il maestro Alberto Manzi che dal monitor in bianco e nero, tutti i giorni mentre la famiglia italiana era seduta attorno alla tavola, spiegava con pacatezza e grande maestria a leggere e a scrivere.
Così questi italiani avranno il compito di dire ai propri concittadini: «Cari amici buona sera, e così nuovamente insieme per imparare a leggere e a scrivere il mondo dell’innovazione».


Maura Corvace
Curiosa di professione, designer della comunicazione per formazione. Mi sono specializzata nella comunicazione del brand con una malsana deriva politica. Da un sondaggio partecipatissimo è emerso che: inventività, determinazione, creatività e s..facciataggine sono le caratteristiche che mi descrivono al meglio.
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