Dimensionamento dell’impianto di autoproduzione energetica e consumi: MCE Lab aiuta a comprendere le modalità di accesso al Piano Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 è una delle principali iniziative del governo italiano per sostenere la transizione delle imprese verso modelli produttivi più sostenibili e digitalizzati, con particolare attenzione all’efficienza energetica e all’utilizzo di fonti rinnovabili.

Per questa ragione MCE – Mostra Convegno Expocomfort, nel corso dell’evento “Transizione 5.0: un’opportunità ancora tutta da cogliere”, ha coinvolto operatori per indagare quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, per i quali il Piano prevede incentivi specifici sotto forma di crediti d’imposta, ma con requisiti stringenti sia in termini di origine dei componenti sia di efficienza energetica.

Come occorre procedere nel caso in cui si voglia realizzare una potenza di impianto superiore a quella massima installabile determinata secondo i criteri della circolare operativa? È corretto realizzare contestualmente due sezioni: la prima da inserire nel credito di imposta di potenza congrua al calcolo del fabbisogno energetico della struttura produttiva, la seconda realizzata senza inserire i costi tra le spese ammissibili della pratica?

I quesiti si riferiscono a una specifica situazione contemplata nel Piano Transizione 5.0: a questo risponde l’ing. Mauro Donnini – Responsabile Area Tecnologia, Energia, Ambiente e Sicurezza di ASSISTAL – Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management.

Parlando di impianto fotovoltaico, sì, è corretto, nei limiti di potenza installabile del 105% dell’energia media dell’anno che assorbirà l’utenza elettrica cui è abbinata. 

Immagine di xb100 su Freepik

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