Disoccupazione: nuovo record dal 1977

A gennaio 2014 gli occupati sono 22 milioni 259 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,5% su base annua (-330 mila).
Il tasso di occupazione, pari al 55,3%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti rispetto a dodici mesi prima.
Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 293 mila, aumenta dell’1,9% rispetto al mese precedente (+60 mila) e dell’8,6% su base annua (+260 mila).
Il tasso di disoccupazione è pari al 12,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti nei dodici mesi.
I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 690 mila. L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,8 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,4%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,0 punti nel confronto tendenziale.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-45 mila unità) e dello 0,1% rispetto a dodici mesi prima (-9 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma in aumento di 0,1 punti su base annua.
Occupati e disoccupati (trimestrali)
Nel quarto trimestre 2013 prosegue il calo tendenziale del numero di occupati (-1,7%, pari a -397.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-4,7%, pari a -292.000 unità). La riduzione degli uomini (-2,2%, 294.000 unità in meno) si associa a quella più contenuta delle donne (-1,1%, pari a -103.000 unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente -446.000 e -205.000 unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+254.000 unità).
La riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-388.000 unità) si accompagna alla contenuta flessione di quella straniera (-10.000 unità). In confronto al quarto trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 2,3 punti percentuali a fronte di un calo di 0,7 punti di quello degli italiani.
Nell’industria in senso stretto prosegue, a ritmo meno sostenuto, la caduta dell’occupazione, con una discesa tendenziale dello 0,7% (-30.000 unità), cui si associa la marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-5,6%, pari a -96.000 unità). Per il quarto trimestre consecutivo l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1,6%, pari a -252.000 unità).
Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-2,6%, pari a -487.000 unità rispetto al quarto trimestre 2012), che in sei casi su dieci riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -305.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (2,2%, pari a +90.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario.
Per il quarto trimestre consecutivo continua a calare il lavoro a termine (-6,6%, pari a -156.000 unità), cui si accompagna per il quinto trimestre successivo la significativa diminuzione dei collaboratori (-13,3%, pari a -54.000 unità).
Il numero dei disoccupati è in ulteriore aumento su base tendenziale (9,0%, pari a +267.000 unità) e riguarda principalmente coloro che hanno perso il lavoro. L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in quasi la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 58,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (54,8% nel IV trimestre 2012).
Il tasso di disoccupazione trimestrale è pari al 12,7%, in crescita di 1,1 punti percentuali su base annua; per gli uomini l’indicatore passa dal 10,7% all’attuale 11,9%; per le donne dal 12,8% all’attuale 13,8%. Aumentano i divari territoriali, con l’indicatore nel Nord all’8,9% (+0,9 punti percentuali), nel Centro all’11,2% (+0,3 punti) e nel Mezzogiorno al 20,5% (+2,2 punti).
Nel quarto trimestre 2013, per il terzo trimestre consecutivo, aumenta il numero di inattivi 15-64 anni (+0,3%, pari a 41.000 unità). L’incremento, per gli uomini in tutte le ripartizioni e per le donne solo nel Mezzogiorno, coinvolge chi cerca lavoro non attivamente.
Occupati e disoccupati (annuali)
Nella media del 2013 l’occupazione diminuisce di 478.000 unità (-2,1%). La riduzione rimane più forte nelle regioni meridionali (-4,6%, pari a -282.000 unità).
Prosegue il calo dell’occupazione maschile (-2,6%, pari a -350 mila) e torna a ridursi quella femminile (-1,4%, pari a -128 mila).
La discesa del numero degli occupati riguarda i 15-34enni e i 35-49enni (rispettivamente -482.000 unità e -235.000 unità), cui si contrappone la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+239.000 unità).
Il tasso di occupazione si attesta al 55,6%, 1,1 punti percentuali al di sotto del 2012. La riduzione dell’indicatore riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni, specie il Mezzogiorno.
Tra il 2012 e il 2013 l’occupazione italiana cala di 500.000 unità, con il tasso di occupazione che si attesta al 55,3% (-1,0 punti percentuali).
L’occupazione straniera aumenta in misura contenuta (+22.000 unità), ma il tasso di occupazione scende dal 60,6% del 2012 all’attuale 58,1%; la diminuzione interessa sia gli uomini (dal 71,5% al 67,9%) sia le donne (dal 50,8% al 49,3%).
Il calo dell’occupazione interessa tutti i segmenti del mercato del lavoro: i dipendenti a tempo indeterminato (-190.000 unità, pari a -1,3%), i dipendenti a termine (-146.000, pari a -6,1%) e gli indipendenti (-143.000 unità, pari a -2,5%).
Nell’industria in senso stretto prosegue la contrazione dell’occupazione, con un calo di 89.000 unità (-1,9%) che coinvolge il Nord e il Mezzogiorno e soprattutto le imprese di medie e grandi dimensioni. Si accentua la flessione nelle costruzioni (-163.000 mila unità, pari a -9,3%), diffusa in tutte le ripartizioni e, in particolare, nel Mezzogiorno.
Nella media del 2013 l’occupazione si riduce anche nel terziario, con un calo di 191.000 unità (pari a -1,2%). A fronte della sostenuta riduzione degli occupati nei servizi generali dell’amministrazione pubblica e nel commercio, i servizi alle imprese e alle famiglie manifestano un incremento di occupazione.
Alla nuova discesa dell’occupazione a tempo pieno (-586.000 unità, pari a -3,1%), si associa un nuovo incremento di quella a tempo parziale (108.000 unità, pari a +2,8%). L’incidenza di quanti svolgono part time involontario sale dal 57,4% del 2012 al 61,6% del 2013.
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