L’Italia conferma la ripresa con dati rivisti al rialzo dall’Istat
L’economia italiana ha chiuso il 2024 con una crescita del PIL dello 0,7% in volume, confermando le stime di marzo e consolidando il percorso di ripresa avviato negli anni precedenti. È quanto emerge dai dati definitivi diffusi dall’Istat, che hanno anche rivisto al rialzo i valori assoluti dell’economia nazionale.
PIL nominale oltre i 2.200 miliardi di euro
Il Prodotto Interno Lordo ai prezzi di mercato ha raggiunto nel 2024 i 2.199.619 milioni di euro correnti, con una revisione positiva di 7.437 milioni rispetto alle stime iniziali. Anche i dati del 2023 sono stati oggetto di una significativa correzione verso l’alto, con il PIL rivisto di 11.212 milioni di euro e la crescita in volume che passa dall’0,7% inizialmente stimato all’1,0% definitivo.
Domanda interna trainante della crescita
L’espansione economica del 2024 è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna, che ha contribuito per 0,6 punti percentuali alla crescita complessiva. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,5%, mentre i consumi finali nazionali hanno registrato un incremento dello 0,6%. Sul fronte estero, le esportazioni di beni e servizi sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre le importazioni hanno mostrato una contrazione dello 0,4%, contribuendo positivamente al saldo della bilancia commerciale.
Settori: bene agricoltura e costruzioni, industria ferma
Dal lato dell’offerta, la crescita ha mostrato andamenti differenziati tra i settori. Il comparto agricoltura, silvicoltura e pesca ha guidato l’espansione con un aumento del valore aggiunto del 2,0%. Le costruzioni hanno confermato la solidità mostrata negli ultimi anni con una crescita dell’1,1%, mentre i servizi, pur rappresentando il settore più ampio dell’economia, hanno registrato un incremento più contenuto dello 0,8%. L’industria in senso stretto, invece, ha mostrato segnali di stagnazione, risultando sostanzialmente stazionaria.
Conti pubblici in netto miglioramento
I dati più incoraggianti arrivano dal fronte dei conti pubblici. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL è sceso significativamente al 3,4% nel 2024, rispetto al 7,2% del 2023, avvicinandosi ai parametri europei. Ancora più significativo il ritorno in territorio positivo del saldo primario, che è passato dal -3,5% del 2023 al +0,5% del 2024, evidenziando come il miglioramento dei conti non sia dovuto solo alla crescita economica ma anche a una maggiore disciplina fiscale.
Ombre: crescita della spesa per interessi e pressione fiscale
Non mancano tuttavia gli elementi di preoccupazione. La spesa per interessi sul debito pubblico è cresciuta del 10,1%, riflettendo l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse. Parallelamente, la pressione fiscale è aumentata di oltre un punto percentuale, tornando sui livelli registrati durante la pandemia nel 2020-2021.
Prospettive e sfide
I dati del 2024 confermano una crescita economica modesta ma stabile dell’Italia, in linea con il trend europeo. La tenuta della domanda interna e il miglioramento dei conti pubblici rappresentano elementi positivi per le prospettive future. Tuttavia, la stagnazione del settore industriale e l’aumento della pressione fiscale indicano la necessità di politiche mirate per sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.
La crescita dell’occupazione e dei redditi da lavoro dipendente, accompagnata dall’espansione dell’input di lavoro, suggerisce un consolidamento della ripresa che dovrà però confrontarsi con le sfide strutturali dell’economia italiana nel contesto internazionale.