Ereditare il successo: 10 passi per prendere le redini dell’azienda di famiglia

 Ereditare il successo: 10 passi per prendere le redini dell’azienda di famiglia

Un giovane di trent’anni vaga nello stabilimento dell’azienda di famiglia. Si avvicina cautamente ad alcuni operatori che gestiscono software che comandano macchine 4.0. Nessuno si gira a salutarlo. Al massimo scambiano un cenno. Tutti gli operatori indossano camici bianchi. Lo stabilimento è pulitissimo, sembra una clinica svizzera, o un laboratorio della NASA. Invece, è un’azienda di meccanica di alta precisione della provincia milanese.

Il giovane si piazza in un ufficio, accende il suo computer e chiude la porta.

Cosa non ha funzionato nelle scelte di questo giovane?

Ha scelto un percorso di studi “che gli piaceva” si è laureato in una disciplina “interessante” che nulla ha a che vedere con l’azienda di famiglia.

Ha mandato per tre anni curriculum a varie aziende, che gli hanno proposto stage in ruoli generici e mal retribuiti.

Ora, si è “rassegnato” a cercare uno spazio nell’azienda di famiglia.

Né la scuola né i genitori lo hanno orientato a scegliere studi tecnici nella scuola media superiore o a frequentare la facoltà di ingegneria o di economia all’università.

Molti adulti pensano che i giovani debbano seguire la loro strada. Ma come aiutarli prendere questa decisione in modo consapevole?  È difficile avere chiarezza di idee a 14 anni, quando si sceglie la scuola media superiore e anche a 18 quando poi si valutano le opzioni universitarie.

Un ragazzo, una ragazza possono adottare diverse strategie per prepararsi in modo efficace, che lasciano aperte varie porte per il futuro: un percorso di studi che combini competenze tecniche, gestionali e imprenditoriali.

Ecco un possibile percorso educativo:

  1. Scuola Media Superiore (Diploma Tecnico o scientifico): indirizzo tecnico-industriale o meccanico per una base solida di conoscenze tecniche nel campo della metalmeccanica. Il liceo scientifico dà un’apertura mentale più ampia, meno tecnica.
  2. Università (Laurea Triennale): corso di laurea in Ingegneria Meccanica o Ingegneria Gestionale. L’Ingegneria Meccanica fornirà competenze tecniche avanzate nel settore. L’Ingegneria Gestionale una comprensione più ampia della gestione aziendale.
  3. Master o Corsi Specializzati (Opzionale): master in Ingegneria Aziendale, Management dell’Innovazione o Gestione della Produzione può approfondire le competenze gestionali e imprenditoriali specifiche per l’industria metalmeccanica.
  4. Esperienza Pratica, da integrare durante gli studi, imprescindibile: fondamentale acquisire esperienza sul campo tramite tirocini, progetti o lavori anche da blu collar. Compresi i tre mesi estivi. Anziché fare il cameriere in Romagna, meglio l’officina di famiglia.
  5. Sperimentare diverse funzioni aziendali: con un coinvolgimento progressivo in progetti speciali, partecipazione a riunioni, gestione di piccoli team per guadagnare pratica.
  6. 6. Capire le Relazioni Chiave: costruire relazioni significative con i dipendenti chiave, clienti e partner è fondamentale per comprendere l’importanza delle connessioni aziendali.
  7. 7. Flessibilità e Adattabilità: adattarsi costantemente è essenziale. È l’atteggiamento che porterà al successo futuro dell’azienda.
  8. 8. Sviluppo di Competenze Soft: oltre alle competenze tecniche, saper comunicare, gestire tempo e priorità, far lavorare in armonia i collaboratori sono le basi della leadership.
  9. Formazione Continua: la rapida evoluzione tecnologica e digitale rendono la formazione un allenamento costante, fatto di workshop, corsi di aggiornamento e conferenze del settore.
  10. Apprendimento dal Senior attuale: ascoltarne i consigli e comprendere le sfide affrontate durante la sua leadership può essere inestimabile. Con umiltà e autentica apertura mentale.

Sono 10 tappe fondamentali per chi desidera assumere la leadership dell’azienda di famiglia. Anche per chi non lo desidera, ma vuole comunque eccellere in ciò che fa.

La frase su cui riflettere

“Il miglior modo per prevedere il futuro è crearlo”, Peter Drucker.

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