Facebook nel 2° trimestre batte tutti. Anche Wall Street

Alla trimestrale di Q2 2016 Facebook presenta numeri da urlo.
E mette in riga tutti. A cominciare dagli analisti di Wall Street, che ora valutano la singola azione del social network di Menlo Park 124$: è un all-time-high. E proprio non è male, per una società che si era quotata tra lo scetticismo dei più a 38$ per-share.
Ma perché tanto ottimismo in borsa? Innanzitutto perché il fenomeno Facebook si riconferma con la trimestrale che chiude il primo semestre 2016 in sana, solida, costante ascesa.
Prima di tutto una crescita di utenti, che segnano un altro +3%. Vanno così ad aggiungersi, ad un bottino già cospicuo, altri 60 milioni di users; 3 punti che si sommano al +3% analogo di Q1, e che portano il social a quota 1,71 billions di utilizzatori.
Un numero enorme, che tra l’altro Mark Zuckerberg ha festeggiato in maniera tanto puntuale quanto efficace sul suo stesso account FB. Ha cioè fatto notare che gli 1,71 miliardi di utenti che animano Facebook oggi sono uguali per quantità al totale della popolazione mondiale di 100 anni fa.
Per altro, Mark non ha sbagliato un solo colpo di recente anche con gli altri prodotti del gruppo. Ecco un esempio. La app di Messenger, divenuto nel 2014 un prodotto stand alone – di nuovo – tra lo scetticismo di molti (e l’irritazione degli users), da allora ha quintuplicato i suoi utenti, con un salto da 200 milioni ad 1 miliardo.
Per non parlare ovviamente dell’ottimo lavoro che è stato fatto su Instagram, almeno in termini di crescita di volumi: acquisita da Facebook, la app ha iniziato a volare, raddoppiando gli utenti di semestre in semestre e essendo diventato il secondo social al mondo con 0,5 miliardi di users.
Ma poi, a convincere tutti, ci pensano i risultati di revenue. Dal momento della sua quotazione in borsa, sono passati 17 semestri; bene, in 16 di questi Facebook ha fatto e superato le stime di crescita di fatturato.
Fatturato che significa per la stragrande maggioranza pubblicità. E che si attesta a 6,44 miliardi di dollari. La stima di chiusura era di 6,02 miliardi. La crescita anno su anno 2016 vs 2015? Si è attestata in Q2 a un +59%.
E giusto per chiudere con un paragone pertinente quanto impietoso, Twitter è cresciuto del 20% anno su anno, un 20% molto più piccolo in termini assoluti e molto più ‘facile’ da raggiungere per un network ancora tutto da sviluppare sull’advertising come Twitter.
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