Fallimenti in continuo calo nel 2016



«I dati emersi dal nostro studio confermano le previsioni ottimistiche dello scorso trimestre» – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. «Attualmente il segnale più positivo per le nostre imprese è il cambio di trend dopo anni caratterizzati da un costante aumento del numero dei fallimenti, che hanno colpito principalmente il settore del commercio al dettaglio. Se paragoniamo i dati di fine settembre 2016 con quelli del 2015 emerge infatti una diminuzione del 4,4% del numero dei fallimenti. Percentuale che sale al – 7,8% se paragonata a fine settembre 2014» – continua Preti. «Insomma piccoli grandi segnali di fiducia, che dal 2015 testimoniano un miglioramento costante dello stato di salute delle nostre realtà imprenditoriali. A conferma di ciò anche i nostri dati sui ritardi nei pagamenti delle imprese: in un solo anno i ritardi gravi nei confronti dei fornitori, giunti oltre il mese di ritardo, sono calati del 13,1%, un altro indicatore che fa ben sperare per la ripresa economica. Nonostante queste buone notizie il confronto con il 2009 rimane preoccupante. Dal 2009 ad oggi infatti la percentuale dei fallimenti è cresciuta del 58,9%, del 32,2% rispetto al 2010. Dati, questi ultimi che devono servire a far riflettere su quanto si può ancora migliorare e sul fatto che non bisogna abbassare la guardia» – sottolinea Preti.
«Investire nella gestione del credito commerciale e individuare quali possono essere i migliori partner commerciali e quali invece le imprese non affidabili rimangono gli strumenti più efficaci per migliorare le proprie performance e avere una marcia i più rispetto ai competitors. È fondamentale quindi andare alla ricerca di informazioni sui possibili clienti, che siano italiani o stranieri per evitare brutte sorprese» – conclude Preti.
I fallimenti nel 2016, l’analisi territoriale

Continua la crisi del commercio al dettaglio, con 3.041 fallimenti nel 2016, anche se rispetto al 2015 c’è stato un calo del 6,9%. I servizi sono invece il comparto con il minor numero di fallimenti, 1.500 ma con una crescita dello 0,5% rispetto ad un anno fa. Bene l’edlizia, che conta 2.040 imprese che hanno portato i libri in tribunale ma con un calo dei casi del 6,3% rispetto all’anno precedente.

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