Formazione in presenza o a distanza? L’analisi di Quadrifor basata sulle neuroscienze

 Formazione in presenza o a distanza? L’analisi di Quadrifor basata sulle neuroscienze

La buona formazione funziona anche a distanza. In tempi di DAD e FAD sempre più frequenti, la scienza prova a dare una risposta al quesito che affligge da due anni famiglie, studenti e lavoratori in formazione: l’apprendimento da remoto è altrettanto valido di quello in presenza?

QUADRIFOR, l’Istituto bilaterale per lo sviluppo della formazione dei Quadri del Terziario, è stato tra i pionieri della formazione a distanza, quando la pandemia ha imposto il passaggio dalle aule fisiche a quelle virtuali. E ha scelto di monitorare con attenzione gli effetti dell’adozione di queste nuove modalità sul coinvolgimento e sull’apprendimento dei partecipanti ai corsi.

Le aule di QUADRIFOR sono diventate così laboratorio di sperimentazione per un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica di Milano. Per la prima volta il protocollo neuroscientifico, utilizzato per analizzare cooperazione e sintonizzazione in un gruppo di persone, è stato applicato a un contesto complesso come quello di un’aula formativa. Nel corso di un’intera giornata di formazione, condotta da Gruppo Prospecta, società di formazione del network di QUADRIFOR, le reazioni dei partecipanti sono state analizzate mediante l’uso di due device indossabili, funzionali a monitorare elettroencefalogramma e biofeedback delle persone coinvolte.

I risultati delle rilevazioni, comunicati nel corso dell’evento Diventare Pionieri – Change Explorers organizzato da QUADRIFOR per il ciclo QNext Idee evolutive, non hanno evidenziato una differenza significativa nel modo di apprendere in presenza o a distanza. “La condizione pandemica ci ha costretto ad assumere altre vesti e a entrare in nuovi frame. La questione non è capire se sia meglio la formazione in presenza o a distanza, ma saper adattare costantemente modalità e stili di formazione al contesto che di volta in volta si presenta”, ha spiegato la professoressa Michela Balconi, docente di Psicofisiologia e Neuroscienze cognitive all’Università Cattolica di Milano.

Il quesito scientifico alla base della ricerca non si proponeva di decretare la forma migliore, ma di individuare gli elementi differenziali di ciascuna modalità. Le neuroscienze sono, infatti, in grado di indagare la controparte fisiologica dei comportamenti espliciti: non solo quel che accade a livello cerebrale, ma anche le reazioni corporee possono rendere evidente la dimensione implicita che determina il modo di apprendere e di agire. Fornendo indicazioni preziose sul coinvolgimento effettivo dei partecipanti e sulle prospettive di miglioramento delle relazioni.

“Le neuroscienze ci offrono informazioni fondamentali per aiutarci a capire come funziona il nostro cervello e come apprendiamo nuove competenze”, ha sottolineato Massimiliano Santoro, Direttore del Gruppo Prospecta. “Il problema della formazione a distanza è legato alla delocalizzazione: il luogo è un elemento formativo decisivo, perché a esso si lega la memoria autobiografica dell’apprendimento. La ricerca ci ha permesso di riflettere su come superare questo handicap significativo della formazione da remoto, per creare una modalità di apprendimento che abbiamo ribattezzato ‘formazione a distanza ravvicinata’. Un ossimoro concettuale, ma che racchiude tutta la volontà di fare formazione vicina alle persone”.

“In un mercato del lavoro sempre più fluido, la missione di Quadrifor è sempre stata quella di fornire i giusti strumenti a tutti coloro che vogliono giocare un ruolo attivo nel mondo del lavoro, grazie a una formazione concreta, accessibile e di qualità”, ha sottolineato Rosetta Raso, Presidente di QUADRIFOR. “Digitalizzazione, innovazione e competitività sono le sfide comuni che stanno coinvolgendo tutte le aziende, chiamate a ripensare competenze e capacità delle proprie persone, e la formazione si conferma una leva d’azione fondamentale per la ripresa economica del Paese”.

“Dare alle persone la possibilità di esprimere appieno il proprio potenziale professionale è la vera sfida di chi si occupa di apprendimento”, ha spiegato Ilaria Di Croce, Direttore di QUADRIFOR. “Siamo convinti che la formazione manageriale abbia assunto oggi un ruolo centrale, non solo come strumento per acquisire competenze utili, ma soprattutto come spazio sociale di confronto per scambiare idee ed esperienze”.

“I Quadri hanno l’opportunità di essere una componente essenziale per orientare le proprie imprese e assumere un ruolo determinante del successo aziendale. Le sfide della sostenibilità e della quotidianità digitale non sono solo delle opportunità per i più bravi, ma rappresentano la base indifferibile per poter sopravvivere”, ha concluso Agostino Cicalò, Vicepresidente di QUADRIFOR. “I Quadri, in questo contesto si stanno ritagliando uno spazio crescente. Quadrifor prosegue nel fornire loro gli strumenti più aggiornati per sostenere al meglio le nostre imprese nella sfida del cambiamento”.

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