Gli incendi industriali in Italia restano una minaccia concreta: l’ingegneria della sicurezza antincendio offre strumenti per una gestione più efficace del pericolo

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In Italia gli incendi sul lavoro restano una minaccia concreta. Nel solo 2024 i Vigili del Fuoco hanno gestito 226.630 interventi per incendi ed esplosioni, pari a circa un quarto di tutte le operazioni di soccorso tecnico urgente. Tra i contesti più esposti figurano anche ambienti industriali e produttivi, come capannoni e aziende meccaniche, che pur rappresentando una quota contenuta del totale (circa lo 0,8%), comportano rischi elevati e conseguenze potenzialmente gravi, spesso connessi alla complessità degli impianti o a carenze nei sistemi di sicurezza (fonte: Annuario Statistico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 2025).

L’allerta si conferma anche a livello internazionale, infatti nel 2024 gli incendi industriali hanno rappresentato il 19% dei rischi aziendali globali, salendo al sesto posto nel Allianz Risk Barometer 2024, a conferma che aziende e assicuratori considerano questa minaccia una priorità assoluta.

Il rischio che queste statistiche rappresentano può tradursi in tragedia, come dimostra il caso di Suviana del 9 aprile 2024. L’esplosione di una turbina in una centrale elettrica ha generato un incendio devastante, con un bilancio di sette morti e cinque feriti, riportando l’attenzione sulla necessità di affrontare la sicurezza industriale non come semplice obbligo normativo, ma come priorità per salvaguardare le vite dei lavoratori.

Fire safety engineering: un metodo rivoluzionario ma troppo poco utilizzato

Le normative pensate per prevenire questi incidenti costituiscono una base imprescindibile, e tra queste spicca il Decreto Ministeriale del 3 agosto 2015 con il “Codice di Prevenzione Incendi”,  che introduce un approccio basato sulla fire safety engineering (FSE).

Quest’ultimo, a differenza dei metodi tradizionali basati su regole standard e prescrittive, utilizza modelli ingegneristici per analizzare come un incendio si sviluppa e come può essere contenuto, permettendo soluzioni personalizzate e più efficienti, capaci di garantire la sicurezza richiesta dalla legge.

Ma nonostante il Codice sia in vigore dal 2015, in Italia pochi professionisti adottano davvero questo metodo, che richiede competenze multidisciplinari avanzate. FSE PROGETTI lavora da anni in questo settore, ed è attiva su tutto il territorio proprio per portare l’Italia al passo con la normativa, promuovendo un approccio che va oltre l’adempimento formale.

“La sicurezza antincendio non è solo un obbligo per le aziende, ma un modo per proteggere vite umane e il patrimonio produttivo e culturale del nostro Paese. Applicare la fire safety engineering significa ridurre i rischi prima che possano trasformarsi in tragedie irreparabili,” commenta Gianluca Galeotti, Presidente di FSE PROGETTI.

Prevenzione antincendio su misura anche per le tecnologie più recenti

Questa progettazione mirata, pur più impegnativa e costosa in fase iniziale, permette di ottenere, oltre al Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) necessario per operare, un risparmio economico a lungo termine e soprattutto una sicurezza pienamente certificata, senza mai compromettere la protezione delle persone.

Questa prospettiva diventa fondamentale di fronte ai nuovi scenari industriali che stanno diventando sempre più rilevanti. FSE PROGETTI estende i suoi modelli di prevenzione antincendio anche a tecnologie come gli impianti fotovoltaici, ormai diffusi ma che richiedono strategie preventive sempre aggiornate, l’idrogeno, nicchia tecnologica con rischi elevati legati alla produzione e all’uso della fonte energetica, e le batterie al litio, sempre più diffuse nell’industria e nella mobilità elettrica, che possono generare incendi rapidi e complessi.

Applicare approcci ingegneristici avanzati in questi contesti permette di anticipare i rischi e proteggere vite, impianti e patrimoni. La prevenzione incendi diventa così un processo scientifico e misurabile, capace di adattarsi ai nuovi scenari industriali in continua evoluzione, combinando sicurezza, efficienza e sostenibilità.

“Non lavoriamo per rispettare un obbligo, ma per dimostrare che ogni scelta progettuale conta. Ogni analisi, ogni modello, ogni intervento è pensato per far evolvere le soluzioni e affrontare i rischi in maniera concreta. Così la prevenzione antincendio diventa un percorso attivo, capace di guidare le aziende verso un futuro più sicuro e consapevole,” conclude Gianluca Galeotti, Presidente di FSE PROGETTI.

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