Gli italiani credono sempre di più nell’urgenza della transizione ecologica, ma ne sentono parlare sempre meno. È quanto emerge dalla nuova rilevazione dell’International Center for Social Research (ICSR) commissionata da Ener2Crowd, la piattaforma e app numero uno in Italia per gli investimenti ESG.
Secondo il sondaggio realizzato questo mese su un campione nazionale rappresentativo di mille intervistati, il 74% degli italiani ritiene che la crisi climatica rappresenti “una minaccia per sé e per le generazioni future” (+5 punti rispetto al 2024). Tuttavia, il 65% dichiara di percepire “una riduzione dell’attenzione dei media” sul tema ambientale nei primi 10 mesi di quest’anno.
«È un paradosso italiano: cresce la sensibilità civica ma cala la copertura mediatica. La crisi climatica è meno raccontata, ma più sentita: il cittadino diventa il nuovo motore della transizione» spiega Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
La tendenza rilevata dal sondaggio è confermata dal più ampio studio pubblicato dall’International Center for Social Research sul numero di gennaio/marzo 2026 (chiuso il 5 novembre 2025) della rivista scientifica European Journal of Media and Digital Communication Studies – Sociological Perspectives on Communication in the Digital Age (EJMDCS 1/2026), dal quale risulta una ridotta frequenza con cui i quotidiani italiani trattano le notizie legate al clima: in media 4,4 articoli al giorno che menzionano marginalmente il clima o la transizione energetica e un articolo ogni 2 giorni specificamente focalizzato sulla crisi climatica.
L’indagine mostra una società civile che si muove in modo autonomo: il 62% degli intervistati afferma di aver modificato quest’anno le proprie abitudini di consumo in chiave sostenibile (era il 47% nel 2024), mentre il 42% dichiara di aver sostenuto o investito in un progetto legato alla sostenibilità.
A livello generazionale, i millennial (25–44 anni) si confermano i più attivi nella transizione green (67%), seguiti dagli under 25 (59%), mentre tra gli over 55 la percentuale scende al 48%.
«Il dato più interessante è che la fiducia nelle istituzioni arretra, ma cresce quella verso i modelli partecipativi. Progetti come quelli finanziati sulla nostra piattaforma rappresentano una nuova forma di cittadinanza economica: si investe non solo per rendimento, ma per appartenenza e impatto» osserva Paolo Baldinelli, Executive Chairman di Ener2Crowd.
L’analisi ICSR rivela anche che il 61% degli italiani si informa oggi sull’ambiente principalmente attraverso canali digitali e social media, mentre solo il 18% cita televisione e stampa tradizionale come fonte primaria. Parallelamente, aumenta la fiducia verso piattaforme specializzate e soggetti indipendenti come Ener2Crowd, visti come intermediari credibili e trasparenti nella comunicazione sui temi green.
Secondo ICSR, l’interesse per l’ambiente rimane alto, ma “mutato”: meno ideologico e più pragmatico. Il 60% degli italiani associa oggi la parola “ambientalismo” non a manifestazioni o proteste, ma a “comportamenti di investimento e consumo responsabile”.
«L’ambientalismo del 2025 è maturo, economico e concreto: non chiede solo leggi, ma opportunità. L’impegno civico passa anche dal modo in cui impieghiamo il nostro risparmio» conclude Niccolò Sovico, CEO di Ener2Crowd.
DATI CHIAVE:
- Campione: mille individui (18–75 anni), rappresentativo per sesso, età e area geografica
- Periodo: 3-7 novembre 2025
- Realizzazione: International Center for Social Research (ICSR)
- Committente: Ener2Crowd SRL SB
- Il 74% considera la crisi climatica una minaccia per sé o per le generazioni future
- Il 65% percepisce minore copertura mediatica sul tema
- Il 62% adotta comportamenti sostenibili (+15 p.p. rispetto al 2024)
- Il 60%: associa “ambientalismo” a scelte di consumo e investimento responsabili
- Il 42% ha partecipato o investito in progetti green
- I millennial e under-25 sono i più attivi nella transizione green
Attraverso la rinnovata collaborazione con l’International Center for Social Research, Ener2Crowd consolida il suo ruolo di osservatorio permanente sulla transizione ecologica, continuando le partnership con istituti di ricerca indipendenti che monitorano i comportamenti ambientali, finanziari e culturali degli italiani.
