HCOB PMI®: a maggio il settore edile italiano registra un incremento marginale dell’attività

Il settore edile italiano ha registrato a maggio un maggiore afflusso di nuovi ordini, riuscendo tuttavia a riportare a stento un leggero aumento del livello di attività. Il sottosettore dell’edilizia non residenziale è rimasto la principale fonte di forza.

Le aziende edili hanno mostrato una maggiore richiesta della manodopera, con livelli occupazionali in aumento al tasso più elevato registrato finora nel 2025, anche se solo modesto. Le maggiori pressioni sui costi e la preferenza per l’utilizzo delle scorte di beni esistenti hanno nel frattempo portato a una lieve diminuzione della quantità degli acquisti.

Attestandosi a maggio a 50.5, l’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura i cambiamenti mensili dell’attività edile totale, è cresciuto dalla quasi stabilizzazione di 50.1 di aprile. L’ultimo valore è stato in linea con l’espansione marginale del settore edile italiano che è stato leggermente più forte della media osservata sinora nel 2025. Laddove le aziende hanno segnalato una maggiore produzione, questa è stata attribuita agli ordini ricevuti e alle migliori condizioni meteo.

A maggio, nonostante abbia registrato solo un aumento marginale dell’attività, il sottosettore dell’edilizia non residenziale è rimasto il principale motore dell’espansione del settore edile. Anche se a un tasso solo leggero, cala per il secondo mese consecutivo l’attività edile residenziale. Allo stesso tempo, il sottosettore dell’ingegneria civile è stato quello che a maggio ha riportato le prestazioni peggiori, avendo segnalato un rapido calo dell’attività. Il tasso di contrazione è stato tuttavia il meno marcato rispetto a quelli osservati nei primi due mesi dell’anno.

Le aziende edili italiane hanno continuato a segnalare a maggio una espansione del volume dei nuovi ordini ricevuti, sostenendo la ripresa complessiva in tutto il settore. Secondo i dati raccolti, il miglioramento è dovuto all’aumento di appalti pubblici, all’aggiudicazione di nuovi contratti e alla ripresa della domanda grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Anche se marginale, il tasso di crescita dei nuovi ordini è risultato al rialzo sia rispetto a quello osservato ad aprile che alla media delle serie di lungo periodo.

In linea con la tendenza dei nuovi ordini, in Italia si è registrato un aumento altrettanto modesto dell’occupazione nel settore edile, con l’assunzione di nuovo personale da parte delle imprese edili, spesso con contratti a tempo indeterminato, per l’espletamento gli ordinativi in corso. Anche se solo marginale, il tasso di crescita dell’occupazione è stato il più forte da inizio anno.

Le imprese edili italiane hanno ridimensionato leggermente la loro attività di acquisto, spesso utilizzando le scorte esistenti di beni per supportare i carichi di lavoro attuali. Nonostante la riduzione della domanda di materiali da costruzione, il prezzo dei beni è aumentato a un ritmo più sostenuto e i tempi di consegna si sono allungati. L’aumento delle pressioni sui costi riflette l’inflazione dei prezzi delle materie prime, nonché l’aumento dei costi dell’energia e dei trasporti. Sebbene elevato e più forte rispetto ad aprile, il tasso di inflazione è stato più debole della media delle serie.

L’aumento della mole di lavoro, compresa l’apertura di nuovi cantieri, ha portato le aziende a essere fiduciose sulle prospettive di una maggiore attività nei prossimi 12 mesi. Gli ottimisti (30%) hanno infatti superato i pessimisti (19%). Sebbene il grado di ottimismo sia stato ampiamente in linea con quelli osservati a marzo e aprile, è stato comunque il più forte da un anno esatto, rimanendo però sottotono rispetto agli standard storici.

Commento

Analizzando i dati PMI, Norman Leibke, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “A maggio, il settore edile italiano ha continuato la sua modesta traiettoria al rialzo, con l’HCOB PMI Edile che sale a 50.5. Tale espansione dell’attività è stata soprattutto stimolata da una ripresa dei nuovi ordini e si è concentrata principalmente sul sottosettore dell’edilizia non residenziale. Sebbene la crescita complessiva dell’attività sia stata marginale, le imprese hanno citato il miglioramento delle condizioni meteo e l’aumento degli ordini come fattori chiave. Anche se a un ritmo in attenuazione, l’edilizia residenziale è rimasta in contrazione, mentre il sottosettore dell’ingegneria civile ha continuato ad avere difficoltà, piazzandosi per il nono mese consecutivo come quello che ha riportato la prestazione peggiore. I nuovi ordini sono aumentati per il sesto mese consecutivo, sostenuti dal maggiore numero delle gare d’appalto, dall’aggiudicazione di nuovi contratti e dall’attuale stimolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo costante afflusso di lavoro ha incoraggiato le imprese ad ampliare la loro forza lavoro al ritmo più rapido registrato quest’anno, anche se solo modestamente. La maggior parte delle assunzioni ha riguardato ruoli permanenti, riflettendo una crescente fiducia nelle prospettive a medio termine del settore. L’attività di acquisto è tuttavia leggermente diminuita poiché le aziende hanno scelto di attingere alle scorte esistenti piuttosto che acquistare nuovi beni, mossa questa probabilmente influenzata dalle crescenti pressioni sui costi. A maggio le pressioni inflazionistiche si sono intensificate. I prezzi dei beni sono aumentati a un ritmo più forte, influenzati dall’ampliamento dei costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti. I tempi di consegna dei fornitori si sono allungati per l’ottavo mese consecutivo, con l’indagine di maggio che ha segnato il peggioramento maggiore da gennaio. Nonostante questi ostacoli, le aspettative tra le imprese edili italiane sono rimaste ottimiste. Circa il 30% degli intervistati ha espresso ottimismo per l’anno a venire, citando l’afflusso di nuovi progetti e aperture di cantieri. Sebbene tale fiducia sia ancora limitata rispetto agli standard storici, rappresenta il più alto livello di ottimismo osservato da un anno, a prova che le aziende edili italiane stanno cautamente ponendo le basi per una ripresa più sostenuta.”

Immagine di freepik

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