HCOB PMI®: attività edile in Italia ancora in calo ad agosto

 HCOB PMI®: attività edile in Italia ancora in calo ad agosto

Il mese di agosto ha di nuovo registrato un deterioramento della prestazione del settore edile italiano, con cali sia dell’attività che dei nuovi ordini. Gli acquisti sono stati quindi ridotti, mentre le pressioni sui prezzi si sono intensificate con le imprese che hanno continuato a lamentare l’impatto inflazionistico degli elevati costi energetici. Ciononostante, le aziende hanno assunto nuovo personale grazie in parte alle prospettive positive, infatti i costruttori si aspettano di beneficiare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei prossimi mesi.

LIndice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers Index®), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è rimasto ad agosto al di sotto della soglia cruciale di 50.0 di non cambiamento. Con un valore di 47.7, in calo rispetto al 48.0 di luglio, l’indice ha segnalato il nono calo mensile consecutivo dell’attività. Inoltre, il mese di agosto ha segnato il più forte calo della produzione edilizia da marzo.

Analizzando i dati per sottosettore, quello non residenziale ha continuato a registrare la performance peggiore. Qui l’attività è scesa al livello più rapido in un anno, con un tasso di declino molto più marcato rispetto alle categorie dell’edilizia residenziale e dell’ingegneria civile. Ciò detto, l’edilizia residenziale ha comunque registrato la performance mensile più debole da gennaio. Per l’ingegneria civile, invece, il calo è stato marginale e il più lento in sei mesi.

La debolezza di fondo dell’attività edilizia complessiva è stata strettamente legata al primo calo di nuovi ordini ricevuti dai costruttori italiani in tre mesi. Il calo è stato inoltre solido e il più forte da febbraio. I clienti si sono mostrati riluttanti a impegnarsi in nuovi contratti in un contesto macroeconomico incerto.

Data la mancanza di nuovi ordini e la diminuzione dell’attività nei cantieri, le imprese sono state comprensibilmente reticenti ad acquistare altri fattori produttivi nel mese di agosto. I dati più recenti hanno mostrato che l’attività di acquisto è diminuita in modo piuttosto marcato, registrando il calo maggiore da gennaio. Anche i prezzi elevati hanno scoraggiato gli acquisti. A causa del continuo impatto inflazionistico degli alti costi energetici, gli ultimi dati hanno mostrato che i costi dei fattori produttivi sono aumentati bruscamente e al ritmo maggiore in sei mesi.

I costruttori sono stati comunque propensi a incrementare il proprio organico nel mese di agosto. I dati dell’indagine PMI hanno mostrato che l’occupazione è aumentata per il decimo mese consecutivo. Anche se modesta, la crescita è stata la più forte da maggio. Le aziende hanno assunto personale aggiuntivo soprattutto in previsione di un aumento dell’attività nei cantieri nei prossimi mesi segnalando proiezioni positive per il futuro. L’ottimismo dei costruttori è aumentato notevolmente ad agosto, raggiungendo il livello più alto dal maggio 2022. Si spera in un miglioramento della domanda e in successi nelle gare d’appalto per nuovi lavori. Diverse aziende intervistate si aspettano di beneficiare di un aumento della spesa pubblica legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore edile italiano sta attualmente navigando in un tunnel recessivo di cui non si intravede la fine. L’Indice HCOB PMI totale, pari a 47.7 ad agosto, non fa che confermare un’ulteriore contrazione. Questa condizione persiste da quasi un anno e le prospettive a lungo termine non sembrano molto migliori. Il programma EUNextGen, che dovrebbe fornire all’Italia 200 miliardi di euro di aiuti, è attualmente in pericolo. La contrazione colpisce in modo molto eterogeneo i vari sottosettori dell’industria edile. Rispetto al mese precedente, la contrazione ha accelerato nell’edilizia residenziale e non residenziale, mentre è rallentata notevolmente nell’ingegneria civile. In generale, i clienti del settore sembrano esitare a impegnarsi in nuovi contratti a causa dell’incertezza a livello macroeconomico. A differenza dell’industria manifatturiera, il settore edile italiano è alle prese maggiormente con problemi di catena di approvvigionamento e con il costante aumento dei prezzi dei fattori produttivi. Le aziende del settore lamentano la carenza di materie prime essenziali e l’aumento dei costi energetici come parte di queste sfide. Le prospettive sono contrastanti. L’afflusso di ordini correnti si sta nuovamente riducendo e ad un ritmo più rapido. Una certa spinta al settore viene dai lavori di riparazione dopo i danni causati dalle inondazioni dei mesi scorsi. Le imprese edili sono ottimiste sull’attività futura, probabilmente grazie alla quota di 18 miliardi di euro del programma NextGenEU in arrivo in autunno. Tuttavia, le altre quote in sospeso sono a rischio a causa dei continui disaccordi tra Roma e Bruxelles.”

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