HCOB PMI®: dopo i sei mesi di crescita, cala l’attività edile in Italia

 HCOB PMI®: dopo i sei mesi di crescita, cala l’attività edile in Italia

I dati dell’indagine di aprile hanno osservato la fine dello scatto di crescita del settore edile durato sei mesi. A inizio del secondo trimestre, i nuovi ordini e l’attività sono diminuiti leggermente, con tutti e tre i sottosettori che hanno registrato contrazioni. Le aziende hanno inoltre fatto i conti con una maggiore pressione dei costi e con interruzioni sulla catena di distribuzione.

Su una nota più positiva, sebbene marginale, la crescita occupazionale è stata sostenuta e l’ottimismo sul futuro è stato il maggiore in quasi due anni.

L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, ad aprile è sceso a un valore inferiore alla soglia critica di non cambiamento di 50.0 posizionando su 48.5, in calo da 50.3 di marzo, segnalando quindi il primo declino dell’attività edile dallo scorso settembre. Il tasso di contrazione è stato tuttavia solo modesto. Laddove è stata riportata una contrazione dell’attività, le aziende hanno detto che si è trattato della conseguenza della debole domanda per i lavori edili in Italia.

Il declino dell’attività è stato generale in tutti e tre i sottosettori monitorati dall’indagine, ma registrando il calo maggiore, quello dell’ingegneria civile ha riportato la prestazione peggiore, seguito dall’edilizia non residenziale, dove è stata riportata una nuova contrazione. Tra i tre sottosettori, l’attività edile residenziale ha indicato il declino più debole.

Il nuovo calo dei nuovi ordini è stato il primo in sette mesi e complessivamente è stato modesto, con alcune aziende campione che hanno attribuito la debole domanda alla sempre maggiore incertezza. Ciononostante, le aziende edili italiane hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo e incrementare l’utilizzo dei subappaltatori. Il tasso di creazione occupazionale è stato tuttavia solo marginale e il meno pronunciato in poco più di un anno.

Sul fronte dei prezzi, ad aprile, le aziende edili hanno fatto fronte a una maggiore pressione dei costi, con un tasso di inflazione dei prezzi di acquisto accelerato a un livello generalmente elevato. L’ultima espansione è stata collegata dalle aziende campione all’inflazione delle materie prime e del costo dei trasporti.

Nel frattempo, in termini di tempi di consegna, anche la prestazione dei fornitori è peggiorata e ad aprile ha riportato nuovamente un allungamento. Le aziende intervistate hanno spesso attribuito i ritardi alle interruzioni sulla catena di distribuzione.

Allo stesso tempo, ad aprile, gli acquisti dei beni, sono diminuiti leggermente e per il secondo mese consecutivo, col tasso di declino che però è stato leggermente più lento di quello di marzo. Pare che, malgrado lo scenario di debolezza della domanda, le aziende campione abbiano avuto sufficienti giacenze di beni.

Infine, i dati dell’indagine di aprile hanno mostrato un maggiore grado di ottimismo per l’attività futura, con le aziende che hanno riportato nuovi ordini e contratti, in particolare legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Quasi un terzo delle aziende edili (32%) sono risultate ottimiste, rispetto al solo 11% che ad aprile ha espresso pessimismo. La fiducia delle aziende ha di conseguenza raggiunto il livello massimo in quasi due anni.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore edile italiano perde vigore. Dopo sei mesi consecutivi di crescita, l’indice principale HCOB PMI di aprile è calato a 48.5, mostrando quindi una contrazione. La debolezza appare evidente in tutti i tre sottosettori, con l’attività edilizia dell’ingegneria civile che ha riportato la prestazione peggiore. L’aumento dei prezzi affligge il settore edile italiano, con le aziende che ad aprile continuano a cimentarsi con l’inflazione dei costi, inclusi quelli di acquisto che le tariffe dei subappaltatori. Tali costi continuano a crescere malgrado la generale debolezza della domanda nel settore delle costruzioni. Le aziende intervistate hanno riportato costi delle materie prime e dei trasporti in aumento. Rimangono però molti dubbi e poche certezze, con tutti i sottoindici del PMI che non mostrano segnali favorevoli. Rispetto al mese precedente, l’Indice del Livello Occupazionale, pur riuscendo a rimanere a malapena in zona di crescita, è certamente diminuito significativamente. In aggiunta, è degno notare che, malgrado la debole domanda e il calo dei nuovi ordini, si registra ottimismo per il futuro. L’Indice delle Aspettative Future è stato supportato dalla previsione di nuovi ordini in arrivo, in particolare di quelli relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dall’UE, e alle aspettative di nuovi contratti.”

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