HCOB PMI®: il settore terziario italiano registra a settembre una marginale contrazione

 HCOB PMI®: il settore terziario italiano registra a settembre una marginale contrazione

Le aziende dei servizi in Italia hanno affrontato a settembre il secondo mese di contrazione dell’attività. Tuttavia, il flusso dei nuovi ordini è rimasto invariato, segnalando pochi movimenti all’interno del settore. Nonostante l’evidente indebolimento delle condizioni della domanda, è stata registrata una modesta creazione occupazionale in linea con l’aumento della fiducia espressa sulle previsioni di attività nei prossimi 12 mesi.

L’Indice principale dell’indagine, l’HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia è rimasto lievemente al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0 posizionandosi a settembre su 49.9, con una lievissima variazione rispetto a 49.8 di agosto. Complessivamente, gli ultimi dati hanno segnalato una nuova contrazione marginale dell’attività del settore terziario.

Alcune aziende intervistate hanno sottolineato le condizioni più deboli della domanda, in parte dovute all’aumento dei prezzi.

Ciononostante, dopo il calo registrato ad agosto che è stato il primo da novembre 2022, il flusso dei nuovi ordini non ha riportato cambiamenti mensili. Alcune aziende intervistate hanno parlato di maggiore interesse e di aumento del numero di nuovi clienti, ma la loro percentuale è stata controbilanciata da quante hanno invece registrato una contrazione del flusso degli ordini.

La domanda da parte di clienti esteri di settembre si è indebolita ad un tasso modesto, registrando il secondo mese consecutivo di declino. Le aziende intervistate hanno parlato dell’impatto negativo esercitato dalla debole congiuntura economica europea.

Con la riduzione dell’attività e la tenuta dei nuovi ordini, il volume delle commesse inevase di settembre ha indicato un aumento per il secondo mese consecutivo, mettendo in evidenza la pressione sulle capacità operative. Il tasso di incremento delle commesse acquisite ma non ancora completate si è indebolito nel corso del mese, segnando comunque valori solo marginali.

Con l’accumulo di ordini inevasi, i livelli occupazionali di settembre sono tornati a crescere, indicando il primo mese di espansione da giugno. Il tasso di incremento degli organici è stato inoltre più forte della rispettiva media storica. I dati raccolti suggeriscono che le assunzioni sono dovute alle maggiori necessità aziendali. Detto ciò, l’aumento dei posti di lavori è stato più lento della media avutasi negli ultimi due anni.

A settembre, il settore terziario in Italia ha continuato a dare segnali di ottimismo. Le aziende che partecipano all’indagine hanno attribuito le loro aspettative di crescita dell’attività nei prossimi 12 mesi all’introduzione di nuovi servizi e a piani innovativi. Tuttavia, il livello generale di fiducia è stato inferiore alla media di lungo termine.

Infine, dal punto di vista dei prezzi, i maggiori costi relativi a energia, forza lavoro, carburante e materie prime hanno di nuovo causato un netto rialzo delle spese operative di settembre, come citato dal campione monitorato. L’aumento, tuttavia, è stato più lento di quello di agosto.

Similmente, le tariffe applicate ai clienti sono di nuovo aumentate, estendendo quindi l’attuale periodo d’impennata di prezzi a due anni. Le aziende hanno segnalato la loro decisione di trasferire l’aumento dei costi sui clienti finali.

Commento

Analizzando i dati PMI del Settore Terziario in Italia, Dr Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore terziario in Italia è bloccato in posizione neutra. L’Indice HCOB PMI del terziario di settembre ha registrato 49.9, ma c’è un barlume di speranza all’orizzonte, dato che l’Indice sull’Attività Futura allude ad una potenziale crescita nei prossimi mesi. Se il settore terziario è in una situazione di stallo, i costi stanno ancora salendo, anche se a tasso più lento. Gli aumenti di prezzo del petrolio e della forza lavoro stanno esercitando una pressione significativa sul mercato, come riportato dal campione intervistato. L’aspetto preoccupante è che la capacità di trasferire l’incremento dei costi ai clienti sembra limitata, come dimostra il rialzo solo modesto delle tariffe applicate ai clienti. Un aspetto particolarmente positivo che va evidenziato è la situazione del mercato del lavoro, visto che l’occupazione di settembre è di nuovo aumentata dopo due mesi di contrazione. Tuttavia, il livello delle commesse inevase è salito solo lievemente. Ciò che preoccupa le aziende è la stagnazione dei nuovi ordini, mentre i nuovi ordini esteri continuano a diminuire. Sebbene il leggero rialzo dell’Indice dell’Attività Futura sia un fattore positivo, è ancora in ritardo rispetto alla sua media di lungo termine, e questo rispecchia un certo livello di incertezza sulle prospettive economiche future. Le aziende monitorate puntano generalmente le loro speranze su un incremento della produzione, su iniziative innovative e sulle previsioni di attrarre nuovi clienti”.

Immagine di rawpixel.com su Freepik 

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