HCOB PMI®: il settore terziario italiano segna un tasso di espansione più forte, ma la fiducia si indebolisce

Il settore terziario italiano riacquista ad aprile un po’ di vigore, registrando un maggiore flusso di nuove commesse e quindi un incremento più rapido dell’attività. Ne risulta che l’occupazione è di nuovo aumentata, anche se marginalmente. Tuttavia, il complessivo miglioramento segnato dall’indice principale è stato offuscato dai maggiori livelli di incertezza nel settore, con la fiducia ai minimi in quattro anni e mezzo.

In merito ai prezzi, i tassi di inflazione dei costi e delle tariffe applicate ai clienti sono scesi ai minimi del 2025, restando però elevati se paragonati agli standard storici.

Il valore dell’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia di aprile è salito a 52.9 da 52.0 di marzo, estendendo l’attuale sequenza di espansione a cinque mesi. L’economia terziaria è aumentata a un tasso più forte e allo stesso tempo complessivamente elevato rispetto alla media storica.

Laddove le aziende intervistate hanno riportato livelli di attività maggiori, le ragioni sono state comunemente collegate a un maggiore flusso di nuovi ordini e recenti acquisizioni di nuovi clienti. Sicuramente i dati dell’indagine di aprile hanno evidenziato un aumento del volume dei nuovi ordini presso i fornitori di servizi italiani, e per il terzo mese consecutivo. In merito all’attività, la crescita dei nuovi ordini è stata storicamente elevata e solida. Analizzando i dati riportati dal campione monitorato, i fattori che ne hanno migliorato la prestazione sono stati di fatto la conferma di nuovi progetti, la recente acquisizione di clienti e un generale slancio della domanda di servizi.

Allo stesso tempo, ad aprile si è registrato il nono calo mensile consecutivo dei nuovi ordini esteri. Le vendite internazionali sono state limitate dalla debolezza dei mercati esteri chiave. Detto ciò, il tasso di contrazione è stato più debole rispetto alla media di lungo periodo e solo marginale.

Nel mese di aprile, le aziende dei servizi italiane hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo, generalmente con contratti indeterminati, come riportato dalle aziende intervistate. Il tasso di crescita occupazionale è stato tuttavia il più debole degli ultimi tre mesi e solo marginale.

Le aziende terziarie italiane ad aprile hanno anche riportato di detenere una capacità operativa sufficiente a completare gli ordini inevasi. Escludendo il breve periodo di accumulo di febbraio, le commesse inevase sono diminuite ininterrottamente da ottobre 2023. Il tasso di riduzione è anche stato il più elevato degli ultimi otto mesi e maggiore rispetto alla tendenza storica.

Oltre che i maggiori costi energetici e salariali, ad aprile le aziende terziarie in Italia hanno anche riportato un nuovo incremento delle spese operative generali, e questo rispecchia l’aumento dei prezzi di acquisto. Il tasso di inflazione è stato il più debole dall’inizio dell’anno, anche se continua a essere elevato rispetto alla serie storica.

Nonostante il nuovo aumento delle tariffe medie applicate ai clienti ad aprile, si è registrato un indebolimento del tasso di inflazione, sceso al valore più debole registrato finora quest’anno. Se alcune aziende hanno potuto trasferire l’aumento dei costi ai clienti, altre hanno invece riportato sconti per incentivare le vendite.

Guardando al futuro, sulle aspettative delle aziende sull’attività nei prossimi 12 mesi hanno pesato maggiori livelli di incertezza e preoccupazioni sul clima economico. Il livello di fiducia è scivolato al valore minimo in quattro anni e mezzo, posizionandosi nettamente al di sotto della tendenza.

Commento

Cyrus del la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank AG, ha dichiarato: “La tendenza di crescita sembra consolidarsi. Il settore privato italiano ha indicato un’espansione per tre mesi consecutivi, capitanata dal settore terziario, mentre la produzione manifatturiera ha smesso di contrarsi dopo un anno. Secondo la Banca d’Italia, a sostenere la crescita del settore dei servizi nei primi mesi dell’anno sono stati turismo e ospitalità, il che segnala un certo livello di sostenibilità. Ma nel manifatturiero il dubbio rimane, poiché questo settore potrebbe presto venire colpito più duramente dai dazi statunitensi e dalle contromisure UE. Su base annuale, prevediamo una crescita economica dello 0.5%. Il settore terziario sta mostrando una crescita relativamente robusta, e lievemente accelerate rispetto al mese scorso. Ne consegue che le aziende terziarie hanno ancora una volta assunto nuovo personale, poiché sono riuscite a espandere gli affari più che a marzo. Incoraggiano le tante assunzioni a tempo indeterminato, come riportato dal campione monitorato. Anche l’incertezza sui dazi potrebbe avere effetti indiretti sul terziario, visto che le aziende intervistate hanno evidenziato gli effetti che le difficoltà delle condizioni economiche e del clima politico stanno avendo sulle previsioni dell’attività futura, con l’indice che già indica livelli nettamente inferiori alla media di lungo termine. È possibile, però, specialmente in questi tempi, che il settore terziario riesca a mantenere il suo ruolo di stabilizzatore dell’economia italiana, ruolo che ha già esercitato per circa due anni. Le aziende terziarie hanno avuto un po’ di tregua sul fronte dei costi. Quelli operativi non hanno indicato rialzi forti quanto nei mesi passati, e anche il settore non è riuscito ad aumentare i prezzi di vendita allo stesso ritmo di prima ed ha dovuto accontentarsi di aumenti più lievi, il che fa dubitare che i margini di profitto ne abbiano beneficiato.”

Immagine di DC Studio su Freepik

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