HCOB PMI®: modesta contrazione dell’attività registrata dal settore edile italiano

 HCOB PMI®: modesta contrazione dell’attività registrata dal settore edile italiano

Il settore edile italiano ha continuato a contrarsi a giugno, con l’attività generale in calo in tutti i sottosettori. I tassi di declino però sono risultati generalmente più deboli, e i nuovi ordini hanno registrato la prima crescita dallo scorso novembre. Allo stesso tempo, l’attività di acquisto, anche se solo marginalmente, è stata ridotta, mentre è stato riportato un leggero aumento del livello occupazionale. I costi di acquisto hanno continuato ad aumentare a causa del generale incremento dei prezzi, e l’ottimismo sul futuro rimane positivo, anche se rallentato al livello minimo da febbraio.

L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers Index®), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, a giugno è migliorato pur rimanendo bloccato al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0. L’indice ha postato 48.6, in salita da 47.9 di maggio, segnalando quindi un declino dell’attività per il settimo mese consecutivo.

L’ultima contrazione dell’attività ancora una volta è stata generale in tutti i tre i sottosettori, con quello dell’edilizia non residenziale che ha registrato la prestazione peggiore da gennaio. Il sottosettore dell’ingegneria civile ha registrato un forte declino, simile a quello riportato dall’edilizia non residenziale, mentre quello dell’edilizia residenziale ha riportato il settimo declino mensile della produzione, ma a un tasso di contrazione marginale e il più basso della sequenza.

Le aziende hanno collegato l’ultimo crollo dell’attività al calo dei nuovi ordini che adesso continua dalla fine dello scorso anno. Durante il mese di giugno, in qualche modo ci sono stati degli sviluppi positivi, con i nuovi ordini in marginale aumento che pongono fine quindi al periodo di contrazione di sei mesi. Le aziende campione hanno commentato che la domanda è migliorata conseguentemente al generale maggiore interesse da parte dei clienti nell’inizio di nuovi progetti e, sfruttando tale tendenza hanno migliorato la domanda.

Avvicinandosi a metà anno, le aziende edili sono rimaste in qualche modo caute riguardo ai loro acquisti. Gli ultimi dati hanno mostrato che ancora una volta a giugno, e per il settimo mese consecutivo, l’attività di acquisto è diminuita. Alcune aziende hanno riportato che il carico di lavoro è stato insufficiente nell’incoraggiare l’aumento degli acquisti di nuovo materiale edile, e ciò riflette in parte l’incertezza sul futuro. Malgrado le aspettative prevedano, come accade solitamente, un aumento dell’attività futura rispetto ai livelli attuali, in parte collegato agli sviluppi positivi della domanda di giugno, sono evidenti le preoccupazioni del campione d’indagine sull’incremento dei tassi di interesse che peseranno sugli investimenti edili. Il risultato netto è stato un crollo dell’ottimismo al livello minimo in quattro mesi.

Le preoccupazioni sul futuro hanno influenzato la crescita occupazionale di giugno. Malgrado qualche azienda abbia assunto personale aggiuntivo, il mancato rimpiazzo dello staff dimissionario in parecchi casi ha ridotto il volume delle assunzioni a valori modesti, i più bassi in otto mesi. Le aziende edili hanno inoltre ridotto l’utilizzo di subappaltatori per il secondo mese consecutivo, causando un modesto incremento della loro disponibilità.

I tempi medi di consegna dei fornitori rimangono generalmente stabili in giugno, specialmente nel contesto delle forti distorsioni legate alla pandemia. Detto questo, i tempi medi di consegna sono peggiorati modestamente, con ancora qualche difficoltà da parte dei fornitori nel reperire e fornire materiale. I prezzi medi di acquisto inoltre sono aumentati ancora una volta, con il tasso di inflazione accelerato da maggio sino a raggiungere il livello massimo in tre mesi. Secondo le aziende campione il carburante e l’energia sono le fonti dei maggiori costi sostenuti.

Commento

Analizzando i dati PMI, Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Secondo l’Indice HCOB PMI, la debolezza del settore edile italiano ha continuato ad essere evidente a giugno. Un nuovo valore dell’indice al di sotto della soglia neutra di 50 segnala che il settore edile è in contrazione. Inoltre, secondo i dati ISTAT il calo mensile del 3.8% di aprile si è esteso a maggio e a giugno. La debolezza del settore edile, cresciuto di appena l’1.4% tra il primo trimestre del 2022 e quello del 2023, rimane generale. Nessuno dei sottosettori importanti (residenziale, non residenziale e ingegneria civile) ha avuto via di scampo. La contrazione del sottosettore dell’edilizia non residenziale, anche se marginalmente, a giugno si è persino intensificata rispetto al mese precedente. In particolare, il settore edile, rispetto agli altri settori, sta avendo più problemi con l’incremento dei prezzi di acquisto e con l’allungamento dei tempi medi di consegna. Detto questo, considerato il calo dell’attività edile, crediamo che sia solo questione di tempo prima che i segnali di rallentamento diventeranno visibili in questi fronti. La previsione per i prossimi mesi è piuttosto cupa. Malgrado i nuovi ordini siano aumentati leggermente a giugno, sono stati indicativi di una continua contrazione tra dicembre scorso e maggio. Il settore delle costruzioni ha continuato ad assumere personale ma a un tasso significativamente più ridotto rispetto al mese scorso. Le rilevazioni della Banca d’Italia inerenti alla domanda di prestiti per le abitazioni, suggeriscono che l’attività edile del settore continuerà a calare. In linea con i requisiti dell’UE di abbassare il deficit di bilancio al di sotto del 3% entro il 2026, gli aiuti statali da parte del governo italiano attualmente non si prospettano. Soltanto l’emissione della quota spettante all’Italia da parte del programma NextGenerationEU della Commissione Europea potrebbe generare un maggiore ottimismo”.

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