HCOB PMI®: più debole e attenuata la crescita dell’economia dell’eurozona di aprile

Ad inizio del secondo trimestre, l’economia dell’eurozona è riuscita a fatica a registrare di nuovo una crescita, ma il tasso di espansione è stato ancora una volta marginale e persino più lento su base mensile. Gli ultimi dati HCOB PMI® raccolti durante l’indagine e redatti da S&P Global, hanno rivelato un incremento dell’attività economica del settore privato all’interno dell’eurozona che si estende ininterrotto dall’inizio di quest’anno, ma la prestazione è rimasta debole e nettamente inferiore alla sua media di lungo termine. Le deboli condizioni della domanda continuano a limitare la velocità di crescita, con le aziende che si affidano agli ordini inevasi come sostegno alla crescita. L’occupazione è però aumentata per il secondo mese consecutivo, ma si è anche registrato un forte calo del livello di fiducia, con aspettative sugli affari per l’anno a venire scivolate ai minimi in 18 mesi.

In termini di prezzi, i dati dell’indagine di aprile hanno indicato un nuovo rallentamento del tasso di inflazione dei costi e dei prezzi di vendita.

Dopo la destagionalizzazione, l’Indice HCOB PMI® della Produzione Composita dell’Eurozona, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, si è posizionato ad aprile, e per il quarto mese consecutivo, su un valore superiore alla soglia di non cambiamento di 50.0.

L’indice è tuttavia rimasto vicino alla soglia, segnalando dunque un tasso di espansione debole. In più, con il calo a 50.4, da 50.9 di marzo, quest’ultima lettura dell’indice mostra un incremento dell’attività più debole su base mensile e solo complessivamente marginale.

L’espansione di aprile è stata quasi completamente alimentata dal manifatturiero, settore in cui la produzione ha registrato l’incremento più rapido da marzo 2022. L’attività terziaria a confronto, dopo quattro mesi di lieve crescita, ha indicato quasi una stagnazione.

Ad inizio del secondo trimestre, quattro nazioni dell’eurozona i cui dati compositi sono disponibili hanno registrato una crescita della produzione. La Francia resta l’eccezione indicando una contrazione per l’ottavo mese consecutivo. L’Irlanda ha segnalato l’espansione più forte dell’attività, rallentando però nel corso del mese. L’Italia ha indicato la crescita più veloce in 11 mesi, seguendo il rialzo della Spagna, la cui crescita è però scesa ai minimi in 15 mesi. La produzione di aprile del settore privato in Germania ha a malapena registrato un incremento.

A limitare la crescita economica dell’eurozona è stato il continuo periodo di debolezza della domanda. Ad aprile, non solo si è registrato un calo del flusso di nuovi ordini per l’undicesimo mese consecutivo, ma è anche stato più rapido. In quest’ultima indagine hanno riportato vendite più deboli sia il manifatturiero che il terziario. Sebbene il tasso di declino dei nuovi ordini esteri (incluso il commercio intra-eurozona) sia stato il meno elevato in quasi tre anni, questo ha parzialmente alimentato la contrazione totale delle vendite.

Il volume altamente ridotto dei nuovi ordini ha trasferito sulle commesse inevase la responsabilità di sostenere i livelli di attività. Ne consegue che ad inizio del secondo trimestre si è registrato un calo degli ordini in giacenza, il che estende questo trend mensile a poco più di due anni. Eppure, l’occupazione del settore privato dell’eurozona ha registrato ad aprile un altro incremento, ma tale espansione è rimasta focalizzata sul settore terziario, mentre il personale manifatturiero ha indicato tagli per il ventitreesimo mese consecutivo. Il tasso complessivo di crescita occupazionale è stato marginale.

L’aumento delle assunzioni si è avuto nonostante il notevole calo della fiducia. Le aspettative di attività nei prossimi 12 mesi sono scese ai minimi in 18 mesi, rispecchiando i minori livelli di ottimismo sia delle aziende manifatturiere che terziarie.

In merito ai prezzi, i dati raccolti nell’indagine di aprile hanno mostrato tassi di inflazione più deboli nell’eurozona. La pressione dei costi è scesa ai minimi in cinque mesi, mentre quella dei prezzi di vendita ha indicato l’incremento più debole da inizio anno.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: aprile

Irlanda54.0minimo in 2 mesi
Spagna52.5minimo in 15 mesi
Italia52.1massimo in 11 mesi
Germania50.1 (flash: 49.7)minimo in 4 mesi
Francia47.8 (flash: 47.3)minimo in 2 mesi

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

L’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona ha registrato ad aprile un livello quasi stagnante dell’economia terziaria. Scendendo a 50.1 da 51.0 di marzo, l’indice ha segnato un valore appena superiore alla soglia di non cambiamento di 50.0, posizionandosi al di sotto della media del primo trimestre dell’anno (51.0).

Ad aprile, si è registrato il terzo calo mensile consecutivo del livello dei nuovi ordini, e ad un tasso che è stato il più rapido da novembre scorso, anche se generalmente lieve. Anche i nuovi ordini esteri hanno segnalato una marginale riduzione.

Le aziende terziarie dell’eurozona hanno continuato ad erodere l’accumulo di commesse inevase nel corso dell’ultimo mese, estendendo la tendenza di contrazione a un anno preciso. Eppure, malgrado siano evidenti le minori pressioni sulla capacità operativa, i livelli occupazionali hanno indicato una crescita modesta.

I costi di gestione di aprile hanno segnato un picco di rialzo, anche se il tasso di inflazione è diminuito ai minimi in cinque mesi. Le tariffe applicate ai clienti per le richieste di servizi nell’eurozona hanno registrato l’aumento più debole da ottobre 2024.

Infine, la fiducia si è deteriorata, registrando il quarto mese consecutivo di calo delle aspettative. Il livello di ottimismo è crollato ai minimi in quasi due anni e mezzo.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Dopo un rialzo nei primi tre mesi dell’anno, la crescita economica dell’eurozona all’inizio del secondo trimestre è rallentata. Il settore terziario, che detiene il ruolo maggiore, ad aprile è praticamente rimasto in stagnazione. Anche se la produzione manifatturiera ha indicato un inaspettato rialzo, questo non è stato sufficiente a evitare il complessivo rallentamento della crescita. Nel settore terziario, la pressione dei costi è ancora piuttosto alta, nonostante abbia decelerato negli ultimi due mesi. L’inflazione dei prezzi di vendita è scesa e ha continuato l’andamento al ribasso. Molti membri della Banca Centrale Europea (BCE) stanno suggerendo un nuovo taglio ai tassi di interesse nel mese di giugno, e gli ultimi dati sembrano sostenere questa posizione. L’occupazione dell’eurozona sembra in fase di lieve stabilizzazione. Il calo dei posti di lavoro nel manifatturiero è stato più che compensato dall’aumento degli organici terziari. Nel complesso, si ravvisano ancora forti esitazioni ad assumere, il che non è sorprendente data l’attuale incertezza. In termini di crescita, la Spagna guida la classifica, seguita dall’Italia, poi la Germania con una crescita marginale e la Francia che tallona. Tutto ciò si riflette nei dati PMI Compositi dei primi quattro mesi del 2025 e si allinea con i dati PIL Eurostat del primo trimestre. Prevediamo che presto la Germania supererà l’Italia grazie al generoso pacchetto fiscale, mentre la Francia resterà al momento probabilmente in coda, visto il clima politico di incertezza.”

Image by Chickenonline from Pixabay

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