Osservando un nuovo aumento dei nuovi ordini e una espansione sostenuta del livello occupazionale, il settore edile italiano ha concluso il terzo trimestre su una base piuttosto stabile. Allo stesso tempo, sebbene ancora in contrazione, l’attività si è quasi stabilizzata dopo aver segnalato cali moderati negli ultimi mesi. Le previsioni future rimangono tuttavia incerte, con la fiducia in calo al livello più basso in poco più di un anno.
L’attività di acquisto e l’organico sono aumentati di pari passo a tassi similmente modesti. Le imprese edili hanno allo stesso tempo affrontato una pressione di gran lunga inferiore sulle spese, riportando il tasso di inflazione più basso da oltre cinque anni.
Attestandosi a settembre a 49.8, l’Indice HCOB PMI® del Settore Edile Italiano, che misura le variazioni mensili dell’attività totale del settore, si è mosso verso la soglia di stabilizzazione di 50.0. Il valore riportato è risultato in salita da 47.7 di agosto e ha segnalato il calo minore della produzione in tre mesi.
Mentre alcune aziende hanno notato che la burocrazia ha frenato l’attività, altre hanno osservato un aumento legato al miglioramento delle vendite.
A livello sottosettoriale sono state evidenti prestazioni contrastanti. L’edilizia residenziale è stata l’unica tra i tre sottosettori a registrare un aumento, anche se solo leggero, della produzione. L’edilizia non residenziale e quella dell’ingegneria civile hanno entrambe registrato un calo, con quest’ultimo che tra le due ne ha riportato la contrazione maggiore.
Le aziende edili in Italia hanno registrato a settembre un miglioramento delle condizioni della domanda, con il primo aumento dei nuovi ordini in tre mesi. Le aziende campione hanno collegato il maggiore afflusso di nuovi ordini a un interesse più forte dei clienti e all’aggiudicazione di gare d’appalto pubbliche. La ripresa delle vendite è stata però modesta.
Per supportare l’aumento dei carichi di lavoro, a settembre le aziende hanno continuato a incrementare il loro livello occupazionale, con l’ultimo aumento che è stato il tredicesimo consecutivo su base mensile e, anche se solo lieve, è risultato piuttosto netto. Allo stesso tempo le aziende edili hanno continuato a mostrare riluttanza nell’utilizzo dei subappaltatori. Il tasso di calo è stato tuttavia più contenuto rispetto ad agosto.
L’andamento dell’attività degli acquisti ha continuato a seguire quella dei nuovi ordini, anch’essi in crescita per la prima volta in tre mesi. Le aziende intervistate hanno spesso collegato la maggiore attività di acquisto all’apertura dei nuovi cantieri edili e all’acquisizione di nuovi ordini.
Allo stesso tempo sono stati evidenti i segnali della pressione subita a settembre dalla catena di fornitura. I tempi medi di consegna dei beni sono nuovamente aumentati, estendendo l’attuale sequenza di calo a un anno esatto.
Malgrado le aziende edili italiane abbiano riscontrato un aumento di prezzo per i beni edili, il tasso di inflazione si è ridotto al minimo in oltre cinque anni, con l’ultimo aumento è stato inoltre di gran lunga più debole della media di lungo periodo. Laddove sono stati segnalati costi maggiori, le aziende hanno notato un aumento per le materie prime e l’energia, ma anche la pressione al rialzo data dalle tariffe.
Guardando al futuro, sebbene le aziende edili abbiano espresso previsioni positive per l’attività nel prossimo anno, l’ottimismo è peggiorato al livello più basso degli ultimi 13 mesi. Tra le ragioni citate alla base delle previsioni ottimistiche sono state riportate l’apertura di cantieri e l’afflusso di nuovi ordini, mentre l’incertezza sui bonus fiscali è stata indicata come una delle principali preoccupazioni.
Commento
Analizzando i dati PMI, Nils Müller, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “A settembre il settore edile italiano ha mostrato segnali di stabilizzazione, con il PMI principale in salita a 49.8 dal minimo di un anno di agosto di 47.7. Malgrado sia risultato ancora leggermente al di sotto della soglia critica che separa l’espansione della contrazione di 50.0, l’ultimo valore è indicativo del calo più debole dell’attività in tre mesi e suggerisce che il settore potrebbe essere vicino a una svolta. A livello sottosettoriale, la prestazione è risultata irregolare. L’edilizia residenziale è tornata a crescere, diventando il sottosettore con la prestazione migliore; l’attività dell’edilizia non residenziale invece si è contratta a un ritmo più lento. L’ingegneria civile, tuttavia, ha osservato una forte inversione e, tra i tre sottosettori, ha registrato il calo maggiore. È incoraggiante osservare come, dopo due mesi consecutivi di calo, i nuovi ordini siano tornati a crescere, sostenuti da un maggiore interesse dei clienti e dall’acquisizione di appalti pubblici. Questo modesto miglioramento della domanda ha favorito una continua creazione di posti di lavoro, estendendo l’attuale sequenza di assunzioni a oltre un anno. Rispecchiando l’andamento dei nuovi ordini, anche l’attività di acquisto è in salita. Le pressioni sui costi si sono notevolmente attenuate, con l’inflazione dei prezzi dei beni in calo al livello più basso in oltre cinque anni, che ha offerto un po’ di sollievo alle imprese che stanno ancora avendo difficoltà. Nonostante questi deboli segnali di ripresa, l’ottimismo tra le imprese edili italiane si è indebolito, con la fiducia in calo al minimo di 13 mesi. Le imprese edili sono rimaste largamente ottimiste sull’attività futura, citando l’apertura di nuovi cantieri edili e l’aumento del carico di lavoro legato ai nuovi ordini. Il 17% delle imprese prevede tuttavia un calo della produzione nei prossimi 12 mesi, con l’incertezza sui bonus fiscali che pesa sulle aspettative. I dati di settembre in generale suggeriscono che, sebbene il settore non sia ancora fuori pericolo, il peggio della recente recessione potrebbe essere ormai un ricordo.”