HCOB PMI® Settore Manifatturiero Eurozona: malgrado il maggiore calo degli ordini manifatturieri, continua a ridursi la fase discendente della produzione dell’eurozona

 HCOB PMI® Settore Manifatturiero Eurozona: malgrado il maggiore calo degli ordini manifatturieri, continua a ridursi la fase discendente della produzione dell’eurozona

L’economia manifatturiera dell’eurozona continua a contrarsi a inizio del secondo trimestre, anche se gli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI® hanno fornito alcuni sviluppi positivi, quali la riduzione al tasso più debole in un anno della produzione manifatturiera e il nuovo miglioramento dell’ottimismo delle aziende. Il più forte declino dei nuovi ordini dell’anno in corso ha evidenziato tuttavia le attuali difficoltà affrontate dai produttori manifatturieri dell’area euro.

Ancora una volta si accorciano i tempi medi di consegna dei fornitori, e al tasso maggiore in otto mesi. Anche se solo marginalmente, e al livello più lento in oltre un anno, è stata evidente una nuova riduzione dei costi operativi del manifatturiero. Anche i prezzi di vendita sono calati, segnando una maggiore volontà delle aziende di rendere i loro beni più competitivi.

L’HCOB PMIdel Settore Manifatturiero Eurozona, che mensilmente misura lo stato di salute delle fabbriche dell’eurozona ed è redatto da S&P Global, ad aprile ha riportato per il ventiduesimo mese consecutivo un valore inferiore alla soglia di non cambiamento di 50.0. Attestandosi a 45.7, in discesa da 46.1 di marzo, l’indice principale ha segnalato un tasso di contrazione leggermente più veloce delle condizioni operative del settore manifatturiero dell’area euro.

A livello nazionale, ad aprile rimangono delle differenze considerevoli. La parte meridionale dell’Europa ha continuato a riportare i risultati migliori, con la Grecia e la Spagna che hanno registrato una crescita. A queste nazioni si sono uniti i Paesi Bassi, dove è stato osservato il primo miglioramento delle condizioni del manifatturiero da agosto 2022. La crescita in queste nazioni è stata tuttavia controbilanciata pienamente dal deterioramento delle altre economie. La Germania e l’Austria hanno ancora una volta riportato i risultati peggiori anche se con declini più deboli.

I dati di aprile hanno mostrato un crollo della produzione manifatturiera nell’area euro. Il tasso di declino è tuttavia diminuito per il secondo mese consecutivo ed è stato il più lento in un anno. Il calo minore della produzione è stato evidente malgrado la contrazione più veloce degli ordini manifatturieri totali. La riduzione delle vendite complessive è stata elevata e la maggiore dell’anno in corso. I dati dell’indagine di aprile hanno inoltre evidenziato un freno leggermente più forte da parte degli ordini esteri (incluso il traffico intra eurozona), che infatti calano a un tasso più rapido.

Nel tentativo di ridurre l’impatto negativo del calo dei nuovi ordini sulla produzione, ad aprile, le aziende manifatturiere dell’eurozona hanno ridotto ulteriormente i loro ordini in fase di lavorazione. Il tasso di contrazione è stato in generale elevato e lievemente più veloce di quello osservato a marzo. I tagli occupazionali sono però risultati elevati e hanno esteso l’attuale periodo di calo dei livelli del personale iniziato lo scorso giugno. Detto questo, il tasso di contrazione è stato in generale modesto e il minore in sette mesi.

Dopo la decelerazione dei precedenti 5 mesi, l’indagine di aprile ha osservato un rafforzamento del calo dell’attività di acquisto. Anche le giacenze degli acquisti sono in discesa e a un livello leggermente più forte di quello riportato dall’attuale media di destoccaggio di 15 mesi.

I produttori di beni manifatturieri dell’eurozona hanno riportato il terzo accorciamento mensile consecutivo dei tempi medi di consegna dei beni acquistati. Il miglioramento delle prestazioni dei fornitori è stato il maggiore in otto mesi.

Analizzando le altre nazioni si nota ad aprile un nuovo calo dei costi dei beni manifatturieri dell’eurozona. È stato però evidente un forte rallentamento del tasso di contrazione, con i prezzi di acquisto in lieve diminuzione e al tasso più debole dall’inizio della sequenza di contrazione nel marzo del 2023. I prezzi di vendita sono diminuiti per il dodicesimo mese consecutivo.

Per concludere, ad aprile, i manifatturieri dell’eurozona hanno avuto un approccio più positivo in merito alle previsioni dell’attività dei prossimi 12 mesi. Il livello generale dell’ottimismo si è rafforzato per il secondo mese consecutivo ed è stato il più alto da febbraio 2022.

Classifica PMI® Manifatturiero per paese di aprile 

Grecia 55.2 minimo in 3 mesi

Spagna 52.2 massimo in 22 mesi

Paesi Bassi 51.3 massimo in 20 mesi

Irlanda 47.6 minimo in 9 mesi

Italia 47.3 minimo in 4 mesi

Francia 45.3 (flash: 44.9) minimo in 3 mesi

Austria 43.5 massimo in 13 mesi

Germania 42.5 (flash: 42.2) massimo in 2 mesi

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “È difficile capire cosa potrebbe risollevare le sorti economiche dell’eurozona, ma di una cosa siamo certi, non sarà il settore manifatturiero, che invece estende ad aprile la sua fase recessiva. La produzione è diminuita a un ritmo simile ai mesi precedenti e le imprese hanno ridotto la loro attività di acquisto a un tasso più rapido. La mancanza di segnali di un cambio della direzione del ciclo delle scorte ha aggravato la situazione, e anzi ad aprile abbiamo assistito a una tendenza di sostenuto destoccaggio sia per le giacenze degli acquisti che per quelle dei prodotti finiti. Tanti elementi mostrano la netta assenza di domanda, come evidenziato per esempio dal rapido declino dei nuovi ordini, impareggiabile in termini di velocità agli ultimi quattro mesi e all’assenza del supporto internazionale, fattori questi che di conseguenza hanno ridotto il livello del lavoro inevaso. Allo stesso tempo, i tempi medi di consegna più veloci di aprile e dei precedenti mesi hanno rivelato un’abbondante capacità logista che testimonia una carenza di ordini. Questa panoramica generale fa presagire il posticiparsi di qualsiasi forma di ripresa, che molto probabilmente sarà rimandata ben oltre l’estate. Qualsiasi recupero solitamente inizia con qualche slancio positivo nel settore dei beni capitali. Invece, e con preoccupazione, tale segmento è stato colpito particolarmente duramente ad aprile, con la domanda per tali beni in calo a un livello più rapido in tutte e tre le maggiori economie dell’eurozona. A destare la preoccupazione maggiore è la potenza industriale tedesca, alle prese con una diffusa contrazione che copre settori chiave che includono quello dei beni capitali, intermedi e di consumo. La tendenza economica della Spagna si differenzia da quella dell’eurozona. Ciò è chiaro dalla forte espansione del suo settore manifatturiero per il terzo mese consecutivo, e con quella di aprile che è particolarmente degna di nota. Questo slancio positivo è in netto contrasto con i deboli risultati osservati in Germania, Francia e Italia. Sostenuta da uno scenario globale favorevole, si prevede però che tale disparità si accorcerà gradualmente nei prossimi mesi.”

Immagine di serhii_bobyk su Freepik 

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