HCOB PMI®: si intensifica la contrazione del settore manifatturiero italiano, con i nuovi ordini in forte calo

 HCOB PMI®: si intensifica la contrazione del settore manifatturiero italiano, con i nuovi ordini in forte calo

A ottobre il manifatturiero italiano ha fatto i conti con l’ennesimo mese difficile, con la produzione e i nuovi ordini in contrazione a tassi più rapidi rispetto a quelli di settembre. Le aziende hanno segnalato un eccesso di capacità produttiva, mentre il lavoro inevaso e il livello dell’occupazione si sono contratti ai tassi maggiori in tre mesi. La debolezza della domanda si è manifestata inoltre nell’attività di acquisto delle aziende che è diminuita notevolmente, mentre i prezzi di acquisto e quelli di vendita continuano a calare.

L’Indice HCOB PMI® (Purchasing Managers’ IndexTM) sul Settore Manifatturiero Italiano, un indicatore composito a una cifra della prestazione del settore manifatturiero derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto, ha registrato a ottobre il valore più basso in tre mesi di 44.9, rispetto a 46.8 di settembre. L’attuale sequenza di declino, inoltre, si è allungata a sette mesi consecutivi, con la debolezza delle condizioni della domanda che ha continuato a pesare sul settore.

Sia la produzione che i nuovi ordini sono diminuiti per il settimo mese consecutivo a livelli maggiori rispetto a settembre. Mentre la domanda è rimasta debole, le aziende hanno spesso collegato la riduzione dei livelli della produzione, che a ottobre è stata generalmente elevata, al minore afflusso dei nuovi ordini ricevuti.

La contrazione dei nuovi ordini ricevuti di ottobre è stata elevata, con oltre il 40% delle aziende campione che hanno riportato un declino. Il tasso mensile è accelerato notevolmente ed è stato il secondo più veloce in 12 mesi. Le ragioni principali citate per l’ultima contrazione sono state l’incertezza e le deboli condizioni della domanda.

Anche il volume dei nuovi ordini esteri si è contratto a un tasso elevato. I dati provenienti dall’ultima indagine di ottobre hanno mostrato uno dei declini più rapidi in quasi tre anni e mezzo per le tensioni geopolitiche e la debole domanda da parte dei clienti esteri.

Conseguentemente alla continua contrazione dei nuovi ordini e della produzione, le aziende hanno segnalato a ottobre un eccesso della capacità produttiva. I produttori manifatturieri italiani, anche se a un tasso marginale, hanno ridotto il loro livello del personale per la seconda volta durante gli ultimi tre mesi. In aggiunta, a ottobre le aziende hanno avuto la capacità di smaltire gli ordini in fase di lavorazione, infatti il tasso di calo degli ordini acquisti ma non ancora completati è risultato elevato e il maggiore in tre mesi.

Conseguentemente alla debolezza degli ordini del settore, l’attività d’acquisto si è ridotta, con le aziende campione che hanno segnalato in diciassettesimo mese consecutivo di contrazione del livello degli acquisti. Con oltre un terzo delle aziende campione che hanno registrato una diminuzione, la contrazione è stata elevata. Inoltre, la giacenza degli acquisti è calata a ottobre notevolmente e al tasso più veloce in cinque mesi.

L’indagine di ottobre ha mostrato l’ottavo mese consecutivo di riduzione dei tempi medi di consegna dei fornitori, con le aziende campione che hanno segnalato un miglioramento della prestazione dei fornitori grazie alla maggiore offerta di materie prime rispetto alla domanda.

L’ottimismo per l’attività dell’anno prossimo è rimasto particolarmente al di sotto della media storica e il più basso in 11 mesi, con le deboli previsioni che inoltre hanno avuto un impatto sulle assunzioni delle aziende. Detto questo, le aziende del settore manifatturiero italiano sono rimaste mediamente ottimiste, e hanno menzionato aspettative di una ripresa del mercato e di stipulazione di nuovi contratti.

I dati di ottobre hanno segnalato l’ennesima moderazione del livello di contrazione dei costi di acquisto, a un tasso di calo che è stato il più lento da marzo. Detto questo, le imprese hanno riportato una nuova riduzione di prezzo delle materie prime e minori costi dei trasporti. La riduzione del carico dei costi delle aziende si è manifestato con la riduzione dei loro prezzi di vendita; infatti, il campione d’indagine ha registrato l’ottavo mese consecutivo di contrazione dei prezzi di vendita. Tale riduzione è stata principalmente un tentativo di stimolo della domanda del settore. Ciò detto, il tasso di contrazione dei prezzi è stato il più debole in cinque mesi.

Commento

Commentando i dati PMI, Norman Liebke Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Non si mette bene per il settore manifatturiero italiano. Secondo l’indice HCOB PMI, la produzione è diminuita per il settimo mese consecutivo, con i nuovi ordini generali e quelli esteri in calo a uno dei tassi più veloci degli ultimi 12 mesi. Analizzando i dati ufficiali ISTAT, il manifatturiero sta indicando valori in continua contrazione dal terzo trimestre del 2022. Con questi nuovi, e più deboli dati è quasi certo che il declino del manifatturiero proseguirà e probabilmente sarà più veloce. Si intensifica la recessione del settore manifatturiero, e secondo le nostre previsioni a brevissimo tempo, il PMI del manifatturiero è destinato a diminuire dello 0.5% nel quarto trimestre del 2023. Il nostro modello calcola la contrazione maggiore nei sottosettori dei beni intermedi e di consumo, con gli ultimi dati HCOB PMI che inoltre segnalano una debolezza in questi gruppi. Le aziende manifatturiere italiane sono bloccate con la debole domanda. L’incertezza sul clima economico sta chiaramente avendo un impatto sul volume dei nuovi ordini, ridottosi per il settimo mese consecutivo. La crescente tensione geopolitica e la debolezza della domanda internazionale sono le due ragioni del declino dei nuovi ordini destinati all’estero. In pratica, la continua debolezza della domanda incrementa la possibilità di un prolungamento della contrazione economica. Detto questo le imprese del settore manifatturiero intervistate sono rimaste in qualche modo ottimiste principalmente a causa della loro speranza di una ripresa del mercato. L’Indice PMI sulla Produzione Futura ha influenzato negativamente la media a lungo termine, che potrebbe essere vista come separatore tra ottimismo e pessimismo”.

Immagine di vecstock su Freepik 

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