HCOB PMI®Composito: l’economia dell’eurozona segna di nuovo una lieve crescita, ma resta debole

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La tendenza espansionistica dell’economia dell’eurozona si protrae nel mese finale del terzo trimestre e registra persino una leggera crescita che tocca il valore più forte da maggio 2024. L’incremento però si mostra di nuovo attenuato visto che la domanda è migliorata a malapena e i livelli di occupazione si sono ridotti. Per la prima volta da giugno, si è tuttavia registrato un aumento dell’ottimismo, e i tassi d’inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita sono rallentati.

Dopo le dovute destagionalizzazioni, l’Indice HCOB PMI® della Produzione Composita dell’Eurozona, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, è aumentato per il quarto mese consecutivo, posizionandosi a settembre su 51.2, rispetto a 51.0 del mese precedente. Tale rialzo segnala un’ulteriore spinta alla graduale accelerazione di crescita della produzione del settore privato dell’eurozona. L’incremento dell’indice principale ha inoltre toccato il valore più elevato da maggio 2024.

Questo generale incremento ha avuto come fulcro la Germania, dove l’Indice PMI Composito della Produzione ha registrato una moderata espansione salendo al valore più alto in 16 mesi. Tra le nazioni i cui dati compositi sono disponibili, la Spagna ha comunque registrato a settembre il maggiore incremento dell’attività del settore privato; Irlanda e Italia hanno indicato una crescita moderata, rendendo di nuovo la Francia un’eccezione nel blocco della moneta unica, con un calo di produzione più rapido di agosto.

L’espansione della produzione dell’eurozona, anche se ha indicato il nono mese consecutivo di incremento (il più forte, peraltro, in quasi un anno e mezzo), è stata alquanto fiacca, segnando di nuovo un valore inferiore alla tendenza di lungo termine dell’indagine (52.4). A frenare la ripresa sono stati i nuovi ordini. Il volume di commesse acquisite a settembre dal settore privato dell’eurozona, sebbene sia stato il più elevato da maggio 2024, ha tuttavia segnato una crescita marginale. Ciò che ha pesato sulla domanda è stata la riduzione delle esportazioni (incluso il commercio intra-eurozona), che ha quindi prolungato una sequenza di calo dei nuovi ordini esteri a più di tre anni e mezzo.

La crescita della produzione superiore a quella dei nuovi ordini, suggerisce che i dati raccolti nell’indagine di settembre hanno segnalato una nuova riduzione degli ordini inevasi nell’eurozona, la più rapida degli ultimi tre mesi. L’evasione degli ordini in giacenza si è peraltro avuta nonostante i livelli occupazionali di fine terzo trimestre siano diminuiti. È la prima volta da febbraio che gli organici registrano un calo, anche se a un tasso marginale.

Analizzando i dati raccolti a settembre, le aziende dell’eurozona mostrano un aumento dei costi operativi. Il tasso di inflazione appare tuttavia rallentato e ancora inferiore alla media storica dell’indagine. Anche la pressione dei prezzi di vendita si è attenuata, registrando il più debole incremento da maggio.

In merito alle previsioni future, le aziende del settore privato dell’eurozona hanno mostrato ottimismo sulla crescita dell’attività economica nei prossimi 12 mesi. Il livello di fiducia è migliorato salendo al secondo valore più alto da luglio 2024 (superato solo marginalmente da quello di giugno). Rispetto ai valori storici, le aspettative sono rimaste tuttavia deboli.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: settembre

Spagna53.8massimo in 2 mesi
Germania52.0 (flash: 52.4)massimo in 16 mesi
Irlanda52.0massimo in 2 mesi
Italia51.7Invariato
Francia48.1 (flash: 48.4)Minimo in 5 mesi

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

Da 50.5 di agosto, L’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona è salito a settembre a 51.3, segnalando una accelerazione della crescita. I dati di fine terzo trimestre segnano inoltre il quarto mese consecutivo in cui l’indice si posiziona sopra 50.0, registrando quindi un’espansione.

Rispetto alla tendenza degli ultimi 12 mesi, a settembre si è registrato un notevole aumento della domanda di servizi. Eppure, nel complesso, la crescita di nuovi ordini è stata lieve e limitata al mercato nazionale: infatti gli ordini esteri hanno contemporaneamente segnalato una riduzione, peraltro lievemente accelerata.

L’occupazione del settore terziario è aumentata solo lievemente rispetto ad agosto, registrando per l’eurozona la più debole crescita mensile di posti di lavoro in più di quattro anni e mezzo, ovvero da quando è iniziata l’ultima sequenza espansionistica delle assunzioni. Comunque, l’andamento in calo delle commesse inevase è stato rilevante ed il diciassettesimo mensile consecutivo.

A fine terzo trimestre, l’inflazione dei prezzi è lievemente diminuita: costi e prezzi di vendita hanno indicato l’aumento più lento in due e quattro mesi, rispettivamente.

Concludendo, le aziende dei servizi hanno mantenuto previsioni economiche positive per l’anno a venire, con prospettive persino in forte rialzo, che hanno raggiunto il valore più alto in 11 mesi.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il terziario sta procedendo con meno scossoni. Dopo la quasi stagnazione di agosto, l’attività economica ha indicato una crescita più vigorosa e una ripresa che di fatto è su ampia scala geografica, vista la crescita abbastanza forte registrata in Germania, Italia e Spagna. La situazione è diversa in Francia, dove i cambi di governo e i dubbi che il nuovo primo ministro sia in grado di mantenere il potere hanno influito negativamente sui servizi: qui, infatti, l’attività economica è diminuita notevolmente. L’aumento dei nuovi ordini ci porta a presagire una nuova crescita per il mese prossimo. C’è però da considerare che il flusso delle commesse non è ancora stato tale da riuscire da fare crescere l’accumulo di lavoro inevaso. Le aziende intervistate hanno tuttavia mostrato di avere previsioni economiche migliori, visto il rialzo dell’indice che monitora le aspettative future del settore. I dati sui prezzi rilevati nel terziario, che le autorità monetarie europee tengono sotto stretta osservazione, confermeranno probabilmente la posizione di quelli che nella BCE sono contrari ad ulteriori tagli di interessi. A settembre sia l’inflazione dei costi che dei prezzi di vendita è diminuita, nonostante sia rimasta lievemente superiore alla media di lungo termine. Per l’intero terzo trimestre, il PMI composito è rimasto in territorio di espansione, pertanto possiamo aspettarci che il PIL rispettivo sarà in crescita. Le nostre previsioni a brevissimo termine, che tengono conto del PMI unitamente ad altri indicatori, calcolano un tasso di crescita dello 0.4 percento rispetto al trimestre precedente.”

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