HCOB PMI®Flash: accelera la ripresa economica dell’eurozona con nuovi ordini in aumento ai tassi più rapidi in oltre un anno

 HCOB PMI®Flash: accelera la ripresa economica dell’eurozona con nuovi ordini in aumento ai tassi più rapidi in oltre un anno

C’è stato un nuovo slancio della ripresa economica nell’Eurozona, secondo i dati provvisori dell’indagine PMI®. Aumenti più rapidi dell’attività commerciale, dei nuovi ordini e dell’occupazione sono stati registrati a metà del secondo trimestre, mentre la fiducia delle imprese ha raggiunto il massimo in 27 mesi. Nel frattempo, i tassi di inflazione dei costi dei fattori produttivi e dei prezzi alla vendita si sono attenuati rispetto ad aprile, ma sono rimasti in ogni caso al di sopra delle medie pre-pandemiche.

La crescita ha continuato a essere incentrata sul settore dei servizi, ma la produzione manifatturiera si è avvicinata a livelli di stabilizzazione a maggio, calando solo marginalmente e al valore minimo dell’attuale periodo di contrazione di 14 mesi.

Aumenti più marcati dell’attività commerciale sono stati registrati in Germania e nell’area dell’euro escluse Francia e Germania, ma in Francia la produzione è diminuita dopo un leggero aumento nel mese precedente.

Produzione e domanda

L’indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione nella eurozona, basato su circa l’85% delle risposte abituali al sondaggio e compilato da S&P Global, ha registrato un valore di 52.3 a maggio, in aumento rispetto al 51.7 di aprile, segnalando un incremento dell’attività economica nel settore privato dell’area dell’euro per il terzo mese consecutivo. Questo periodo di rinnovata crescita fa seguito a una sequenza sostenuta di cali nella seconda metà del 2023 ed estesa fino al 2024. Inoltre, il tasso di espansione è stato solido, accelerando per il secondo mese consecutivo fino a essere il più rapido in un anno.

L’espansione complessiva della produzione è stata nuovamente trainata dal settore dei servizi, dove l’attività è aumentata per il quarto mese consecutivo. Il ritmo di crescita è rimasto invariato rispetto a quello registrato ad aprile. Nel frattempo, la produzione manifatturiera ha continuato a diminuire, estendendo l’attuale sequenza di declino a 14 mesi. Il tasso di contrazione è stato tuttavia solo marginale, attenuandosi ulteriormente fino a diventare il più debole in questo periodo di contrazione.

Anche la crescita dei nuovi ordini si è rafforzata a maggio, trainata da una solida espansione nel settore dei servizi, dove l’ultimo aumento ha raggiunto il massimo in 13 mesi. Le nuove attività del settore manifatturiero hanno continuato a diminuire, anche se ai minimi registrati negli ultimi due anni. L’aumento dei nuovi ordini complessivi è stato limitato dalla debolezza della domanda sui mercati internazionali. I nuovi ordini destinati all’esportazione sono diminuiti per il ventisettesimo mese consecutivo, ma anche in questo caso il ritmo del calo si è attenuato ed è stato solo modesto.

A maggio si sono registrate tendenze diverse nelle varie aree geografiche. La Germania ha registrato un aumento della produzione per il secondo mese consecutivo, con un ritmo di crescita sempre più sostenuto che ha raggiunto il massimo in un anno. D’altro canto, l’attività delle imprese in Francia ha fatto un passo indietro, diminuendo dopo l’aumento del mese precedente. L’espansione più forte si è registrata ancora una volta nel resto dell’eurozona, dove la produzione è aumentata a un ritmo marcato, risultato il più rapido dall’aprile 2023.

Occupazione

Come è accaduto finora per tutto il 2024, a maggio l’occupazione è aumentata, in quanto le imprese hanno risposto alla crescita degli ordini ampliando il numero di dipendenti. Il ritmo di creazione dei posti di lavoro è stato modesto, ma ha accelerato fino a raggiungere il livello più marcato dal giugno dello scorso anno. In linea con il quadro della produzione e dei nuovi ordini, l’aumento del personale si è concentrato nel settore dei servizi, mentre l’occupazione nel settore manifatturiero ha continuato a diminuire. L’espansione complessiva della capacità produttiva ha permesso alle aziende di poter gestire il carico di lavoro, con il volume di commesse inevase che si è ridotto per il quattordicesimo mese consecutivo. Il ritmo di riduzione è stato leggermente superiore a quello registrato ad aprile.

Scorte e catene di fornitura

Con la produzione e i nuovi ordini nel settore manifatturiero ancora in diminuzione, a maggio le imprese dell’area dell’euro hanno continuato a ridurre la loro attività di acquisto a metà del secondo trimestre. Anche le scorte, sia di acquisti che di prodotti finiti, si sono ridotte e in misura maggiore rispetto ad aprile. La mancanza di pressione sulle catene di approvvigionamento ha fatto sì che i tempi di consegna dei fornitori continuassero a ridursi, estendendo a quattro mesi l’attuale sequenza di miglioramento delle loro prestazioni.

Prezzi

I tassi di inflazione dei costi dei fattori produttivi e dei prezzi alla vendita sono diminuiti a maggio, ma in ambedue i casi sono rimasti al di sopra della media pre-pandemia.

prezzi d’acquisto sono tornati a salire in modo marcato, con un’ inflazione solo leggermente inferiore a quella registrata in aprile. Ancora una volta, il settore dei servizi è stato la principale fonte di pressione inflazionistica, con un rapido aumento dei costi dei fattori produttivi. Tuttavia, il tasso di inflazione dei prezzi d’acquito nel terziario è sceso ai minimi in tre anni. Nel frattempo, i costi degli input del settore manifatturiero sono diminuiti di nuovo leggermente, anche se al livello minimo registrato nell’attuale sequenza di ribassi di 15 mesi.

Anche il ritmo dell’inflazione dei prezzi alla vendita si è attenuato a maggio ed è stato il più debole da novembre 2023. Il rallentamento dell’aumento delle tariffe terziarie è stato parzialmente compensato da una riduzione più debole dei prezzi di vendita del settore manifatturiero. L’inflazione dei prezzi alla vendita si è attenuata in Germania, Francia e nel resto dell’Eurozona.

Prospettive future

A maggio le imprese dell’Eurozona si sono dimostrate più ottimiste riguardo all’andamento futuro dell’attività commerciale, con la fiducia maggiore da febbraio 2022. Il sentimento è stato anche superiore alla media della serie, in quanto la ripresa economica ha guadagnato slancio. Il maggiore ottimismo è stato riscontrato sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. Un balzo d’ottimismo in Germania ha contribuito al miglioramento della fiducia complessiva, mentre l’ottimismo in Francia è stato colpito dal nuovo calo della produzione. La fiducia nelle prospettive per i prossimi 12 mesi è rimasta invariata nel resto dell’area dell’euro.

Commento

Commentando i dati PMI flash Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “La situazione sembra essere sotto controllo. Il PMI composito di maggio indica crescite per tre mesi consecutivi e mostra un’economia dell’eurozona che si sta ancora rafforzando. È incoraggiante che i nuovi ordini stiano crescendo a tassi considerevoli mentre la fiducia delle aziende si riflette in tassi di assunzioni sostanziali. Questa volta si sono anche buone notizie per la Banca Centrale Europea poiché i tassi di inflazione di costi e tariffe nel terziario si sono indeboliti rispetto al mese precedente. Questo sosterrà l’intenzione della BCE di tagliare i tassi alla riunione del 6 giugno. Tuttavia, il miglioramento delle previsioni inflazionistiche non basterà a far annunciare alla banca centrale che, a questi, seguiranno ancora ulteriori tagli. Siamo nella direzione giusta e, considerando i valori del PMI nelle nostre previsioni a brevissimo termine per il PIL, l’Eurozona, durante il secondo trimestre, potrebbe crescere dello 0.3%, scansando la minaccia della recessione. La crescita è guidata soprattutto dal settore terziario la cui espansione si è estesa a quattro mesi. Il manifatturiero costituisce sempre meno un ostacolo all’economia e l’ottimismo sul futuro aumenta anche in questo settore. Stando così le cose, sembra plausibile che entro quest’anno si possa raggiunger una crescita del PIL di circa 1%, e ci sono persino dei rischi di rialzo. Cerchiamo qualche neo? Ce ne sono tanti, specialmente nel settore manifatturiero. Mentre i produttori di beni hanno quasi finito di ridurre i livelli di produzione, le scorte degli acquisti e dei prodotti finiti continuano a contrarsi a ritmi anche più rapidi del mese precedente. E, mentre gli indici dei nuovi ordini, occupazione e lavoro inevaso sono tutti aumentati, sono tuttavia ancora molto al di sotto della soglia espansionistica. Quindi, secondo i nostri calcoli per le previsioni a brevissimo termine, che si basano sugli indici PMI, in questo trimestre rimane ancora presente la recessione nel settore manifatturiero. L’economia tedesca sta offuscando quella francese, guidata da un terziario in forte crescita che si sta invece contraendo in Francia. Gli sviluppi nel manifatturiero sono invece meno severi in Francia mentre in Germania il settore non è ancora uscito dalla recessione. Mentre è vero che alla gente piace mettere a paragone le performance delle economie, e puntare il dito alle varie debolezze e ai punti di forza, il fatto promettente in questo caso è che le due economie si muovono in tandem. Ciò significa che è molto probabile che la Francia si riprenderà nel settore terziario e questo riporterebbe la crescita dell’eurozona su basi più solide.”

Immagine di Racool_studio su Freepik

Partecipa alla discussione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.