I 5 errori da evitare per far crescere il proprio business attraverso un Digital Marketing consapevole e sostenibile

 I 5 errori da evitare per far crescere il proprio business attraverso un Digital Marketing consapevole e sostenibile

La digitalizzazione rappresenta uno strumento fondamentale per far crescere le imprese oltreconfine. Un’idea che ha trovato conferma nella situazione delicata che hanno vissuto da vicino molte aziende costrette a dover fronteggiare l’emergenza, a reinventarsi e riadattarsi.  La migliore risposta è arrivata dalla tecnologia e dall’innovazione, che si sono rivelate delle risorse preziose in molti ambiti per la gestione della crisi. Aziende e imprese hanno dovuto adattarsi al nuovo scenario, sfruttando la grande opportunità offerta dalla digitalizzazione che rappresenta il futuro per creare nuove attività, realtà aziendali e professioni.

“Ma essere online non è la soluzione a qualsiasi problema. Oggi non basta più “esserci” – afferma Marco Sepertino, imprenditore, paid traffic specialist e CEO di Vitture Srl, digital agency specializzata nel marketing a risposta diretta e nella creazione, gestione e ottimizzazione di campagne pubblicitarie sui canali a pagamento, quali Google, Youtube, Facebook –  Molti imprenditori o professionisti con un sistema già rodato e funzionante e un business scalabile che vogliono aumentare il numero dei propri clienti, danno per scontato che possedere un e-commerce o un sito web sia la soluzione ideale”

La maratona di New York come percorso di formazione professionale e di crescita personale per diventare l’imprenditore del futuro

Quello di correre la Maratona di New York è stato senza dubbio uno degli obiettivi personali più ambiziosi che Marco si è prefissato. “È grazie a quell’impresa che ho rivoluzionato il mio modo di perseguire i miei target imprenditoriali”. A tagliare il traguardo di una maratona non sono mai quelli che sognano di vincere tentando la fortuna, ma coloro che si sono preparati per mesi, allenandosi con costanza e affidandosi a un coach esperto. E lo stesso vale per gli imprenditori che tentano la maratona del paid traffic: spesso non si tratta di vincere a tutti i costi o di essere leader di mercato ma di essere online e avere un business sostenibile, costante e ambizioso. Anzi, in periodi come quello in cui il mondo intero è stato messo in ginocchio dalla pandemia, a volte si tratta semplicemente di restare in gioco.

“Come per partecipare ad una maratona, per avere successo con il digital marketing, nello specifico il paid traffic, ci vuole metodo, e soprattutto evitare di compiere alcuni errori, comuni per chi si approccia per la prima volta al web marketing” – prosegue Marco Sepertino.

Gli errori da evitare per puntare alla crescita del proprio business attraverso il paid traffic

  1. Non formarsi sul web marketing. Il primo passo che un imprenditore è tenuto a compiere è quello di informarsi e formarsi sul mondo e sulle strategie di digital marketing, anche se affiderà ad un professionista del settore le attività. L’imprenditore non deve delegare totalmente anzi deve partecipare e definire insieme ai consulenti o responsabili marketing le strategie e le tattiche.
  2. Mai affidarsi a consulenti senza esperienza, basando le proprie scelte esclusivamente sul prezzo e sul costo del servizio, ma puntare alla scelta di professionisti seri, professionali piuttosto di qualcuno che non ha dimestichezza con gli strumenti del digital marketing e soprattutto con le dinamiche di un’impresa.
  3. Comunicare in modo prodotto-centrico, ovvero parlare esclusivamente della qualità e dei vantaggi del proprio prodotto/servizio senza chiedersi prima se le persone siano davvero pronte a quello che si vuole proporre loro.
  4. Agire troppo presto, ad esempio provando a vendere dei prodotti e servizi a persone che non sono abbastanza consapevoli e interessate, che ancora non si fidano del brand perché non lo ritengono abbastanza autorevole.
  5. Basare la propria comunicazione su sconti e offerte al ribasso, strategia che può contribuire ad aumentare il fatturato nel breve periodo, ma nel lungo periodo può solo “bruciare” margine e quindi utili.

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